Sto imparando che la serenità è una conquista da sudare, che la felicità corre se l'insegui come vento sulle foglie, passa e poi va via senza fermarsi mai. Sto imparando a scavare senza fissare mai la superficie, a non guardare ma sentire perché felice è chi ha nulla. Ho imparato che niente al mondo è più bello degli occhi di una donna che in grembo custodisce il segreto di un miracolo, niente è più bello del sorriso di chi regala al mondo un nuovo sole.
Quanti sassi ho ingoiato, quanti respiri ho trattenuto, quanta paura ho avuto, quanti sogni ho cancellato, quanti colpi ho schivato, quante volte ho ricominciato. Eppure sono qui, sono ancora qui per ripartire con il coraggio di chi sa anche sbagliare, pronto come sempre alla mia età.
Dietro al sole in bilico nel vuoto, fermo ed in silenzio ad ascoltare il cuore che si ferma e poi riparte, respirando traccia l'aria a mani giunte e senza un Dio da pregare. Sull'orlo dello strappo a denti stretti dal dolore trova il fuoco chiuso dentro e cerca un modo per domarlo, ma il rancore non ha briglie, la rabbia è senza redini. Vorrebbe un semplice sorriso da indossare la mattina e regalare poi la sera, vorrebbe un soffio di paura per riuscire anche a scappare, una lacrima da asciugare, i cocci di quell'anima persa in qualche angolo per strada.
Pensieri orfani di cuore e mente riportano in vita le lacrime soppresse e i sentieri sperduti di una valle disabitata. Ho voglia di respirare, ho voglia di vivere senza dover sapere, ho voglia di salvarmi e poi lanciarmi, ho voglia di fermare tutto e ripartire.
Ti penso sottovoce per non farmi sentire dal tempo che ti porterebbe via da me, ti penso e i pensieri pesano come macigni che tremano, si staccano e crollano in un fracasso di suoni e fratture, ti penso e l'aria sa di te, del tuo profumo, lo sento, sei vicina. Ti penso e anche la luna sembra somigliarti, le stelle sono candele che ho acceso una ad una per guardarle e sapere che anche tu le guardi, ti penso e nient'altro voglio pensare. Rinchiudo spasmi di dolore in un sorso di wisky ed una fumata di sigaro, e punge dentro come il freddo questa sfinge di diamante chiamata cuore che cola dolore e urla il tuo nome.
E c'è che non trovo le parole, che non so dare un calcio ai pungenti ricordi di giorni meravigliosi, non so schiodarmi dalla parete dei ricordi e dare un pugno alla malinconia. C'è che profumi di vita, profumi di dolce e di amaro, di gioia e di dolore, profumi di donna. E non esiste giorno che non mi porti a te, e non esiste notte che mi allontani da te. Forse la vita ha davvero qualcosa da regalarmi ancora, forse non è finita qui, forse un giorno ti rivedrò e sorriderò dentro consapevole che sei solo una foto tra le tante, ma ora non posso far altro che aspettarti, aspettare e illudermi che torni, lo so è inutile, ma non potrei altrimenti.
L'ale scura all'aria porgo né temo intoppo di cristallo o vetro, ma fendo i cieli e all'infinito mi ergo e mentre dal mio globo agli astri sorgo e per l'eterno campo oltre penètro, quel che altri lungi vede, lascio a tergo.
Entra pure se vuoi, la porta è aperta e non ci son catenacci a tenerti fuori. Entra pure se vuoi, è la mia vita questa, cenere dappertutto e un gran puzzo di bruciato. Ti servirà un po' di coraggio e tanta voglia di iniziare, perché è dalla polvere che devo ripartire. Ma se guardi bene laggiù nell'angolo c'è un fiore, un bocciuolo ancora acerbo che aspetta un sorso di vita per crescere e poi sbocciare. Entra pure se vuoi, porta con te un po' d'amore e una favola da raccontare perché anche fiori vogliono sognare.
Trascorrerò il resto della mia vita ad amarti come fa il vento con le rose, ad invidiare le mani che accarezzeranno i tuoi fianchi, a maledire questa vita che ci ha divisi. Correrò fino a perder fiato sulle spiagge del tempo fino a trovarti per poi rapirti, spegnerò le stelle e corromperò la luna per nasconderti agli occhi di un mondo troppo invidioso. Sei lo spiraglio di vita che riscalda il mio cuore morto, sei la lama d'amore che affonda nelle carni dissanguate, sei la vita e la morte di un uomo solo al mondo.
Cos'è la verità? L'ho cercata in posti che non immagini, l'ho cercata dove il mondo rifiuta di andare, l'ho cercata dove il cielo non arriva.
Dov'è la verità? Ho sperato di faticare meno, ma la vita è una strada troppo irta per sperare e non morire, ho creduto esistesse la via da seguire, ma ho capito che la via è solo un miraggio in mezzo alle dune.
Qual è la verità? Ho pagato per gli errori, ho pagato un prezzo giusto per aver voluto cercare dove non dovevo guardare.
Scivola tra le mani il tempo di questa gioventù come acqua tra le dita: la vita è un volo senza mete, un lancio senza paracadute.