in Poesie (Poesie d'Autore)
Piangere è una piccola cosa -
cosa tanto breve un sospiro.
Ma cose di tale grandezza
uccidono uomini e donne.
Commenta
Piangere è una piccola cosa -
cosa tanto breve un sospiro.
Ma cose di tale grandezza
uccidono uomini e donne.
Sarei forse più sola
senza la mia solitudine.
Sono abituata al mio destino.
Forse l'altra - la pace -
potrebbe spezzare il buio
e riempire la stanza -
troppo stretta per contenere
il suo sacramento.
La speranza non mi è amica -
come un'intrusa potrebbe
profanare questo luogo di dolore -
con la sua dolce corte.
Potrebbe essere più facile
affondare - in vista della terra -
che giungere alla mia limpida penisola
per morire - di piacere.
Restai insaziata tutti i miei anni.
Arrivato il pomeriggio, tremante
avvicinai il tavolo per mangiare
e assaggiai un vino strano,
quello che avevo visto sulle tavole
quando affamata - tornando a casa -
guardavo attraverso i vetri la ricchezza
che non speravo di possedere mai.
Non conobbi l'abbondanza del pane -
era diversa la briciola
che avevo divisa con gli uccelli
nella sala da pranzo della natura.
Il troppo mi urta - è così insolito.
Mi sentivo a disagio, spaesata -
come una bacca ai fratta montana
trapiantata sulla strada.
E non avevo fame. Allora capii
che la fame è un istinto
di chi guarda le vetrine dal di fuori.
L'entrare, la disperde.
Il vederla è un quadro
Sentirla una canzone
Conoscerla un eccesso
Innocente come giugno
Non conoscerla una pena
Averla per amica
Un calore tanto vicino come se il sole
Ti splendesse in mano.
Non conosciamo mai la nostra altezza
finché non siamo chiamati ad alzarci.
E se siamo fedeli al nostro compito
arriva al cielo la nostra statura.
L'eroismo che allora recitiamo
sarebbe quotidiano, se noi stessi
non c'incurvassimo di cubiti
per la paura di essere dei re.
Verrò quando sarai più triste,
steso nell'ombra che sale alla tua stanza;
quando il giorno demente ha perso il suo tripudio,
e il sorriso di gioia è ormai bandito
dalla malinconia pungente della notte.
Verrò quando la verità del cuore
dominerà intera, non obliqua,
ed il mio influsso si di te stendendosi,
farà acuta la pena, freddo il piacere,
e la tua anima porterà lontano.
Ascolta, è proprio l'ora,
l'ora tremenda per te:
non senti rullarti nell'anima
uno scroscio di strane emozioni,
messaggere di un comando più austero,
araldi di me?