Poesie preferite da PiccolaFrana

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Scritta da: Dario Pautasso

L'ultima volta

L'ultima volta che ho baciato
i tuoi occhi ero calmo
come il suono di un ruscello
lontano.
Ero dolce quando già l'onda
cresceva dentro un cuore
riarso.
Avrei voluto che le mani
continuassero a non tremare
per carezzarti i fianchi
ma già il tuono rombava
incalzante
nella mia mente.

L'ultima volta che ho baciato
i tuoi occhi
sapevo che il muro
stava crollando
eppure il sorriso ci rassicurava:
piangevi di gioia
prima del tuono
prima che l'onda mi sommergesse,
ancora.

L'ultima volta che ho baciato
i tuoi occhi
ho sfiorato una lacrima
che innaffiava la tua vita
così genuina,
forte: il fiore più bello.

L'ultima volta
già le foglie del mio albero
si staccavano man mano
lievi ed atroci
tra il giallo accecante e il rosso dolente
nella nera pozza
degli addii.
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    Scritta da: Impenitente

    Sopra un erotik

    Voglio un amore doloroso, lento,
    che lento sia come una lenta morte,
    e senza fine (voglio che più forte
    sia de la morte) e senza mutamento.

    Voglio che senza tregua in un tormento
    occulto sian le nostre anime assorte;
    e un mare sia presso a le nostre porte,
    solo che pianga in un silenzio intento.

    Voglio che sia la torre alta granito,
    ed alta sia così che nel sereno
    sembri attingere il grande astro polare.

    Voglio un letto di porpora, e trovare
    in quell'ombra giacendo su quel seno,
    come in fondo a un sepolcro l'Infinito.
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      Genesi

      Vorrei un figlio da te che sia una spada
      lucente, come un grido di alta grazia,
      che sia pietra, che sia novello Adamo,
      lievito del mio sangue e che risolva
      più quietamente questa nostra sete.
      Ah, se t'amo, lo grido ad ogni vento
      gemmando fiori da ogni stanco ramo
      e fiorita son tutta e d'ogni velo
      vo scerpando il mio lutto
      perché genesi sei della mia carne.
      Ma il mio cuore, trafitto dall'amore
      ha desiderio di mondarsi vivo.
      E perciò dammi un figlio delicato,
      un bellissimo, vergine viticcio
      da allacciare al mio tronco, e tu, possente
      olmo, tu padre ricco d'ogni forza pura
      mieterai liete ombre alle mie luci.
      Composta mercoledì 26 maggio 2010
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        Scritta da: luna_n_354
        Ho bisogno di silenzio
        come te che leggi col pensiero
        non ad alta voce
        il suono della mia stessa voce
        adesso sarebbe rumore
        non parole ma solo rumore fastidioso
        che mi distrae dal pensare.
        Ho bisogno di silenzio
        esco e per strada le solite persone
        che conoscono la mia parlantina
        disorientate dal mio rapido buongiorno
        chissà, forse pensano che ho fretta.
        Invece ho solo bisogno di silenzio
        tanto ho parlato, troppo
        è arrivato il tempo di tacere
        di raccogliere i pensieri
        allegri, tristi, dolci, amari,
        ce ne sono tanti dentro ognuno di noi.
        Gli amici veri, pochi, uno?
        sanno ascoltare anche il silenzio,
        sanno aspettare, capire.
        Chi di parole da me ne ha avute tante
        e non ne vuole più,
        ha bisogno, come me, di silenzio.
        Composta domenica 8 gennaio 2012
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          Scritta da: Eleonora M.
          Oggi mi sono svegliata
          che parlo solo per rima baciata
          potrà sembrarvi una stranezza,
          ma è solo italiano nella sua pienezza.

          È incredibile pensare
          a come la vita possa cambiare
          per una parola apparentemente banale,
          o per una frase lasciata andare.

          Ma in fondo il problema sono io
          ma al problema voglio dire addio,
          o forse è come guardi la tua esistenza
          che fa davvero la differenza.

          O magari non c'entra questo,
          ma non ci vedo nessun nesso
          tra la me di questa rima,
          e la me di com'ero prima.
          Composta venerdì 4 dicembre 2009
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            La donna ideale

            Il sogno di un uomo
            è una puttana con un dente d'oro
            e il reggicalze,
            profumata
            con ciglia finte,
            rimmel,
            orecchini,
            mutandine rosa
            l'alito che sa di salame,
            tacchi alti,
            calze con una piccolissima smagliatura
            sul polpaccio sinistro,
            un po' grassa,
            un po' sbronza,
            un po' sciocca e un po' matta
            che non racconta barzellette sconce
            e ha 3 verruche sulla schiena
            e finge di apprezzare la musica sinfonica
            e che si ferma una settimana
            solo una settimana
            e lava i piatti e fa da mangiare
            e scopa e fa i pompini
            e lava il pavimento della cucina
            e non mostra le foto dei suoi figli
            né parla del marito o ex-marito
            di dove è andata a scuola o dov'è nata
            o perché l'ultima volta è finita in prigione
            o di chi è innamorata,
            si ferma solo una settimana
            solo una settimana
            e fa quello che deve fare
            poi se ne va e non torna più indietro

            a prendere l'orecchino che ha dimenticato sul comò.
            Composta mercoledì 25 settembre 2013
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