Chiese un caro bambino piccino A suo padre in un giorno radioso: "Posso dare me stesso a Gesù, perché Egli lavi i miei peccati? "Oh, figlio mio, ma sei così piccino! Attendi d'esser più cresciuto; i grandi, è vero, han bisogno di Lui, ma i piccini, lo sai, sono al sicuro".
Così disse il padre al suo maschietto, mentre stava arrivando un temporale: "Sono tutte le pecore al riparo, al sicuro nell'ovile, figlio mio?"
"Tutte le grandi lo sono, padre mio, ma gli agnelli li ho lasciati andare, perché non credevo occorresse; i piccini, lo sai, sono al sicuro".
Il coriandolo è un coso impertinente che approfitta di tutte le occasioni, del risvolto nel fondo dei calzoni, d'una bocca socchiusa e sorridente. S'appiccica, s'insinua, s'introduce anche colà dove non giunge luce e per provar che manca di rispetto quando ti svegli te lo ritrovi a letto.
È Gianduia torinese Meneghino milanese. Vien da Bergamo Arlecchino Stenterello è fiorentino. Veneziano è Pantalone, con l'allegra Colombina. Di Bologna Balanzone, con il furbo Fagiolino. Vien da Roma Rugantino: Pur romano è Meo Patacca. Siciliano Peppenappa, di Verona Fracanappa e Pulcinella napoletano. Lieti e concordi si dan la mano; vengon da luoghi tanto lontani, ma son fratelli, sono italiani.
La Mosca era gelosa Dio sa come d'una Farfalla piena de colori. - Tu - je diceva - te sei fatta un nome perché te la svolazzi tra li fiori: ma ogni vorta che vedo l'ale tue cò tutto quer velluto e quer ricamo nun me posso scordà quann'eravamo poveri verminetti tutt'e due... - Già - disse la Farfalla - ma bisogna che t'aricordi pure un'antra cosa: io nacqui tra le foje d'una rosa e tu su'na carogna.
Lo sai ched'è la bolla de sapone? L'astuccio trasparente d'un sospiro. Uscita da la canna vola in giro, sballotata senza direzzione, pè fasse cunnalà come se sia dall'aria stessa che la porta via.
Una farfalla bianca, un certo giorno, ner vede quela palla cristallina che rispecchiava come una vetrina tutta la robba che ciaveva intorno, j'agnede incontro e la chiamò: -Sorella, famme rimirà! Quanto sei bella!
Er celo. Er mare, l'arberi, li fiori pare che t'accompagnino ner volo: e mentre rubbi, in un momento solo, tutte le luci e tutti li colori, te godi er monno e te ne vai tranquilla ner sole che sbrilluccica e sfavilla.
La bolla de sapone je rispose: - So bella, si, ma duro troppo poco. La vita mia, che nasce per un gioco come la maggior parte delle cose, stà chiusa in una goccia... Tutto quanto finisce in una lacrima de pianto.
Il denaro può comprare la buccia di molte cose, ma non il seme; può darvi il cibo, ma non l'appetito, la medicina ma non la salute, i conoscenti ma non gli amici, i servitori ma non la fedeltà, giorni di gioia ma non la pace o la felicità.
Se non puoi essere un pino sul monte, sii una saggina nella valle, ma sii la migliore piccola saggina sulla sponda del ruscello. Se non puoi essere un albero, sii un cespuglio. Se non puoi essere una via maestra sii un sentiero. Se non puoi essere il sole, sii una stella. Sii sempre il meglio di ciò che sei. Cerca di scoprire il disegno che sei chiamato ad essere, poi mettiti a realizzarlo nella vita.
Ci vuole così poco a farsi voler bene, una parola buona detta quando conviene, un po' di gentilezza che vale una carezza, un semplice sorriso che ti baleni in viso, il cuore sempre aperto per ognuno che viene, ci vuole così poco a farsi voler bene.
È finito lo sconquasso ho deciso, vado a spasso. Dopo tutta quella furia giace languida l'anguria. Il fiume in piena l'ha portata per far sì che sia mangiata. È finita la tempesta e bisogna fare festa! Me la mangio volentieri mentre osservo i corvi neri. Hanno fame e in comitiva cercan cibo sulla riva. Mi ritengo fortunato... sto godendo del creato!