Sai, fratello, t'ho visto l'altra sera! T'ho visto, appena giunto alla stazione, con un trancio di pizza e qualche pera, con le tue cianfrusaglie e col cartone.
Ti ho osservato aggirarti lentamente in cerca d'un posto un po' al riparo dal gelo, un po' nascosto dalla gente, per mandar giù qualche boccone amaro.
T'ho guardato in silenzio, con pietà, ed ho provato a entrare nei tuoi panni, cercando intorno un po' di umanità qualcuno che mi strappasse dagli affanni.
Ho trovato l'indifferenza più assoluta di tanta gente, che non volea capire, gente che al mio patir restava muta, quasi annoiata, senza intervenire.
Solo la strada avevo a fianco a me: la strada che talvolta è più accogliente e non ti lascia solo, anche perché abbraccia nel suo grembo tanta gente
d'ogni razza e d'ogni condizione, non chiede mai a nessuno il passaporto non guarda il ceto sociale o la nazione, non ride se sei brutto o se sei corto.
Forse domani ti troveran stecchito, disteso su una panca o sotto un ponte, oggi per te nessuno ha mosso un dito, e pur 'io che t'ho avuto di fronte
seduto a terra, là nella stazione, non t'ho allungato neppure mille lire e son passato anch'io con distrazione, fingendo di non vedere e non sentire.
Era d'agosto. Un povero uccelletto ferito dalla fionda di un maschietto andò, per riposare l'ala offesa sulla finestra aperta di una chiesa.
Dalle tendine del confessionale il parroco intravide l'animale ma, pressato da molti peccatori che pentirsi dovean dei loro errori rinchiuse le tendine immantinente e si rimise a confessar la gente.
Mentre in ginocchio oppur stando a sedere diceva ogni fedele le preghiere, una donna, notato l'uccelletto, lo prese, e al caldo se lo mise in petto.
Ad un tratto improvviso un cinguettio ruppe il silenzio: cìo, cìo, cìo, cìo.
Rise qualcuno, e il prete, a quel rumore il ruolo abbandonò di confessore; scuro nel volto, peggio della pece s'arrampicò sul pulpito, poi fece: "Fratelli, chi ha l'uccello, per favore vada fuori dal tempio del Signore".
I maschi, un po' stupiti a tali parole, lesti s'accinsero ad alzar le suole, ma il prete a quell'errore madornale, "Fermi, gridò, mi sono espresso male! Rientrate tutti e statemi a sentire: sol chi ha preso l'uccello deve uscire!"
A testa bassa, la corona in mano, cento donne s'alzarono piangendo. Ma, mentre se n'andavano di fuora il prete rigridò: "Sbagliato ho ancora; rientrate tutte quante, figlie amate, che io non volevo dir quel che pensate!"
Poi riprese; "Già dissi e torno a dire che chi ha preso l'uccello deve uscire. Ma mi rivolgo, a voce chiara e tesa, soltato a chi l'uccello ha preso in chiesa!"
A tali detti, nello stesso istante, le monache s'alzaron tutte quante; quindi col viso pieno di rossore lasciarono la casa del Signore.
"Oh Santa Vergine! - esclamò il buon prete - Sorelle orsù rientrate e state quiete, poiché voglio concludere, o signori, la serie degli equivoci ed errori; perciò, senza rumori, piano piano, esca soltato chi ha l'uccello in mano".
Una fanciulla con il fidanzato, ch'eran nascosti in un angolo appartato dentro una cappelletta laterale, poco mancò che si sentisser male. Quindi lei sussurrò col viso smorto "che ti dicevo, hai visto? Se n'è accorto!"
Basta appena un fugace pretesto per sprofondarli nel loro delirio particolare nella loro ossesione devastante, le sue parole scatenanti sono giustizia e giudici a sentirle la sua trasformazione è immediata il sorriso gli si muta in un ghigno dalla faccia gli cade la maschera variopinta e sotto appare una tavola di Cesare Lombroso.
Si prendano subito le impronte digitali dei bambini rom, ordina un paio di baffi sul nulla, e i baffi giurano che non è razzismo ma solo umana pietà verso i bimbi costretti a mendicare... che cuore che generosità... e mi tornano a mente i versi di un grandissimo sei così ipocrita che quando l'ipocrisia ti avrà ucciso sarai all'inferno ma ti dirai in paradiso!
La Tartaruga aveva chiesto a Giove: Vojo una casa piccola, in maniera che c'entri solo quarche amica vera, che sia sincera e me ne dia le prove. - Te lo prometto e basta la parola: - rispose Giove - ma sari costretta a vive in una casa così stretta che c'entrerai tu sola.
Certi Capretti dissero a un Caprone: - Che belle corna! Nun se sò mai viste! Perché te sò cresciute a tortijone? - Questo è un affare che saprete poi... - disse er Caprone - Chè, se Iddio v'assiste, diventerete becchi pure voi.
Lavora come se non avessi bisogno dei soldi, ama come se nessuno ti abbia mai fatto soffrire, balla come se nessuno ti stesse guardando, canta come se nessuno ti stesse sentendo, vivi come se il Paradiso fosse sulla Terra.