Le migliori poesie inserite da Violina Sirola

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Scritta da: Violina Sirola

Storia d'immagini

Sui marciapiedi
le prostitute vendono
il loro amore, madonne
addolorate vendono i propri
figli alla ragion di Stato, approvano
i colpi di lupara, le stragi
d'innocenti.
Prostitute di Stato puntellano
le Idee
ne accettano i Valori.
Il potere che opprime
l'uguaglianza che uccide
i lager
Le prigioni.
E
La falsa coscienza accusa
di omicidio, se non germoglia
il seme
s'illumina di gioia nello schiudere
uova a innocenti
pulcini, nati
per diventare vittime, o assassini.

È una storia d'immagini, la parola è
il motore: adulatrice, vibrante d'emozioni.
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    Scritta da: Violina Sirola

    Verità & Giustizia

    Sprofondo
    nel buio e...
    ... c'era l'acqua alta.

    Turbinavano fogli, con caratteri
    strani, in alto era l'asfalto, i ponti
    di cemento, il buio
    della vita, le tombe di quei
    grandi che giocano d'azzardo. Usano la parola
    per ingannare i tanti, che ascoltano
    confusi la melodia del mondo.

    i giusti, siamo noi! - urlano
    a squarciagola - Sono parole
    sante. Un vento turbinoso portò via quei
    fogli - allungo le mie mani
    mi tendo in alto - afferro:
    "La verità è giustizia" leggo, rifletto
    intanto - ho capovolto il foglio -
    "La verità è Parola
    cercala in fondo al cuore".

    Vado alla ricerca delle Lettere
    Sacre, dei messaggi
    divini, impressi sulle pietre.
    Cammino, senza
    sosta, nell'acqua sempre alta;
    sopra di me il cemento, il rumore
    la vita. Tutto mi gira attorno, prima
    c'erano tombe
    ora, rumore e canti;
    le melodie del mondo attirano i miei
    sensi, mi capovolgo
    - affondo! -
    Ho la testa nel fango. Ormai, più non respiro.
    Affogo nella melma, aiuto! Non voglio morire.

    In un sottomarino, con la chiglia
    spezzata, il timoniere è stanco, s'è assopito
    in cabina. Devo navigare e, riprendo il timone.
    Ora, quel foglio è bianco
    la "Verità & Giustizia" sono solo Parole.

    Riprendo la rotta nel silenzio
    profondo, la melodia del mondo viaggia
    nel mio pensiero.
    Composta nel 1996
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      Scritta da: Violina Sirola

      Si giocava alla guerra

      Dietro l'albero antico, la pistola
      puntavo, aspettavo il nemico e
      il grilletto premevo
      mentre il gatto, mio amico
      le farfalle cacciava.
      Mi esaltava la guerra, la parola "nemico"
      era Paolo a terra e
      fingeva l'ucciso.

      Ora sono sul campo, non si finge
      il nemico
      sono colpi sicuri, mi sfigurano
      il viso.
      Vedo un gatto randagio
      punta un topo che fugge
      sono steso su un carro
      sto facendo l'eroe
      mentre tendo l'agguato, l'eroina
      mi è amica
      non mi esalta la guerra
      la parola "nemico"
      e:
      bimbi
      nuovi si tengono per mano
      le bolle di sapone
      lanciate da lontano
      mostrano in trasparenza
      angeli senza ali.
      Composta nel 1991
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        Scritta da: Violina Sirola

        Boss

        Ehi, boss che visione hai
        della vita?

        - Quella
        giusta del presente. Ci sono guerre
        vere tra gli Stati, che vuoi che sia
        una guerra di mafia, girano i soldi.
        Se sono riciclati? La droga è
        affare di Stato.

        Ehi, boss hai la faccia
        d'acciaio, le ossa di ferro.

        - Il ferro arrugginisce stando
        fermo e l'ossa fanno male
        strette in cella. "Comandare" non è
        meglio di "futtiri", sono giri
        di soldi tra giudici, avvocati e
        secondini: tanto vale
        la vita.
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          Scritta da: Violina Sirola

          Calabria Bella

          Come un beone, vicino a un'osteria
          barcolli avanti, brancoli nel buio.
          Bevi il vino che mesce
          la speranza, perché fede dai
          alle parole.
          Tu credi, speri e poi...
          tutto tracanni. Alzi la gamba dove
          non c'è gradino. Farmaco aneli
          da chi, nella promessa, ha chiesto e...
          ha ottenuto!

          -Lo sai?
          -Non lo sai?
          -Te lo dico:
          "Chi, per salir gradino, la mano
          tende
          dopo l'ascesa, nel culo il piede
          pianta".
          Composta nel 1969
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            Scritta da: Violina Sirola

            Piove sempre sul bagnato

            A cavalcioni di un dirupo
            immenso Giacomino
            contento sghignazzava
            in riva al fiume Carmela sospirava
            "amore mio delusione cocente" e
            tra i singhiozzi, giù lacrime
            amare, quasi che il fiume
            in piena straripava.

            In piedi sul dirupo
            Giacomino godeva
            dei sospiri dell'amata, poi
            s'avvolgeva in cerchio e saltellava.
            Di pari passo
            il vento risucchiava il pianto
            amaro, prosciugando il fiume.

            L'acqua del fiume, lacrime
            comprese, formarono nel cielo
            un aquilone. Improvvisa, una nuvola
            rosa sciolse i suoi riccioli come fili
            d'oro, Giacomino contento vi si appese,
            nella fretta perse i suoi
            calzoni.

            Intanto, la fanciulla
            innamorata sul greto nuove
            lacrime versava. A dispetto
            il vento rigonfiava le brache
            vuote, piovute sul bagnato.
            Composta nel 2000
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