Le migliori poesie inserite da margherita1

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Scritta da: margherita1

Ciao Roby!

Ti guardavo mentre
in quell'angolo nella penombra
della sera respiravi piano.
I tuoi occhi non guardavano
i miei forse avevi più paura
del mio dolore che
sentire il tuo,
Ma anche così i nostri
pensieri s'incrociavano
ricordando quel prato
in discesa dove
chiamavo il tuo nome.
La muscolatura snella
scattava ad ogni movimento
mentre facevi a gara
con il vento.
Ora di te mi restano
i tuoi occhi velati dal tempo,
tra le mie mani pietose
vi cerco un anelito di vita,
testarda non voglio arrendermi
alla tua partenza.
Non hai bagagli
nulla da portare con te
se non il mio ricordo,
spero sia pesante perché
ti porti via tanto di me.
Amico più Amico di ogni Amico,
se proprio devi allora vai,
non ostinarti nella tua fedeltà,
ci sono cose più importanti per me
ed è la pace che troverai
sotto il melo in fiore,
accanto alla tua casa
che ha visto il tuo tempo.
Questo posso fare per te,
nient'altro che questo poco.
Ciao Roby!
Composta mercoledì 1 agosto 2012
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    Scritta da: margherita1

    Ti penso

    Ti penso spesso
    papà e ancora mi domando.
    Chi eri davvero?
    Cosa c'era dietro al
    gioco strano
    delle tue rughe?

    Quella faccia a cui
    ho rubato dettagli,
    quell'assomigliarti
    nei gesti e nei pensieri.

    L'ostinato combatterti
    da nemica a nemico,
    e allo stesso tempo
    sperare invano
    una parola sola.

    Illusione di sentire
    la tua mano stanca
    sui miei capelli.
    Ma quel gesto
    così semplice e
    appagante,
    era troppo gravoso
    per il tuo esser Uomo.

    Mentre io attendevo
    solo un Padre.
    Stanca di trovare
    in te solo rigida morale.

    Ora vorrei poter
    tornare indietro
    posare con forza
    la tua mano sul
    mio capo e dirti
    che se il ritegno
    impediva il gesto
    l'amore che ci univa
    poteva vincere
    l'inutile battaglia.

    Avrei voluto insegnarti
    ad amare chi ti è figlia,
    senza paura
    di quel sentimento,
    in cui vedevi debolezza.

    Ti avrei dato modo
    d'insegnarmi a crescere
    e diventare donna
    cosa che ancora oggi
    non ho imparato a fare.

    Franca Mercadante.
    Composta mercoledì 29 agosto 2012
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      Scritta da: margherita1

      Cuore rubato

      Non sono sola quando non ci sei
      sono sola quando non mi parli.
      Il tuo profilo fermo nel silenzio
      e io cado nel vuoto cercando
      di catturare almeno uno sguardo,
      solo un battito di ciglia basterebbe
      mentre ferma sull'orlo della fine
      ricamo inutili speranze.
      cerco la mano che si ritrae,
      invento parole per stupirti,
      ti tento invano vendendomi l'anima.
      Capisco sai, non serve neppure
      invocare pietà, nessuna pena
      scalfisce il tuo cuore
      che ormai non hai più
      da quando un'altra lo ha rubato.
      Composta giovedì 26 gennaio 2012
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        Scritta da: margherita1

        La lacrima

        Piangevo quel giorno,
        era uno di quei giorni
        che non dovrebbero
        vedere la luce del sole.
        Invece non ho potuto fermarlo,
        mi si è scagliato addosso
        e io senza riparo
        ho alzato le mani
        in segno di resa.
        Ma eccola lì
        la lacrima maledetta,
        quella che doveva
        rimanere al suo posto,
        invece si è catapultata fuori
        sfacciata e prepotente.
        Abbiamo lottato a lungo
        ma ero così debole!
        E lei si è tuffata di testa
        dentro al mio male.
        Non sono riuscita
        a prenderla al volo
        per scagliarla contro il muro.
        Anzi ancora più gagliarda
        proseguiva la sua corsa.
        Poi la tua mano
        l'ha raccolta sul cadere
        e lei intimorita
        si è acquattata nel tuo palmo.
        Si è spalmata liquida e salata
        tra le dita.
        Pentita del suo danno
        e ravveduta, ci ha guardato.
        La sua lucida trasparenza
        ha preso colore,
        poi un leggero brillio
        e infine sazia d'amore
        ci è esplosa tra le mani
        lanciando in aria
        coriandoli di luce.
        Abbiamo intrecciato le dita
        imprigionandola
        per non farla scappare.
        Lei quieta si è addormentata
        cullata dal  mormorio
        delle nostre voci.
        Composta giovedì 31 maggio 2012
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          Scritta da: margherita1

          Il lungo viaggio

          Apro la valigia vuota.
          Metto dentro il mio coraggio.
          Prende poco spazio.
          Metto dentro la paura.
          Tutta dentro non ci può stare.
          Metto dentro la speranza.
          La pigio in un angolo.
          Metto dentro una scatola di lacrime.
          La poso in fondo per dimenticare.
          Il maglione infeltrito.
          Solo lui mi può scaldare.
          Un sacchetto si sorrisi.
          Mi potrebbero servire.
          Le mie scarpe preferite.
          D'ora in poi voglio solo ballare.
          Spingo dentro tutta la mia rabbia.
          Non la voglio dimenticare.
          Piego con cura il mio orgoglio.
          Senza non ce la posso fare.
          Chiudo la valigia zeppa con fatica.
          Troppo peso da portare.
          Dinanzi il lungo viale
          conto i passi che separono
          il prima dal dopo.
          Penso a dove posso andare.
          Una musica mi gira nella testa.
          ... destinazione Paradiso...
          Non so dove si trovi
          ma passo dopo passo ci arriverò.
          Composta venerdì 25 maggio 2012
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            Scritta da: margherita1

            Sorella di vita

            Tu conosci la parte peggiore di me,
            e anche quella migliore che mi hai
            tirato fuori con le unghie e con i denti.
            Sei scesa giù a prendermi
            in fondo a quel pozzo buio in cui cadevo
            senza paura, armata solo delle tue mani.
            Quante volte?
            Hai messo insieme i miei pezzi
            mentre come una bambola
            senza elastico mi disfavo nelle lacrime.
            Assistito impotente mentre mi
            strappavo la carne a morsi
            come una lepre imprigionata
            nella tagliola.
            Ma nei momenti giusti
            le nostre grasse risate riempivano
            le nostre assurde serate,
            tra giochi di bimbe adulte,
            tra la neve, nella notte
            solo per andare al cine,
            e scuotevi la testa quando
            ballavo da sola come una matta.
            Mi mettevi il rossetto rosso
            e mi vestivi dei tuoi vestiti
            appallottolando i miei
            orribili jeans.
            E oggi mi guardi con occhi
            scuri e severi per capire
            se puoi ancora fidarti di me,
            per capire se finalmente
            sono diventata grande,
            vorrei dirti di si,
            ma sai che non so mentirti.
            Ma giuro ci sto provando,
            scalerò quella montagna di pietra
            andrò sù a mani e piedi nudi,
            non piangerò quando sanguineranno
            scavalcando la soglia del dolore.
            Raggiungerò la vetta lassù
            dove le aquile rincorrono le nuvole
            e pianterò una bandierina con il tuo nome.
            E il tuo orgoglio sarà il mio premio.
            Composta mercoledì 20 giugno 2012
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              Scritta da: margherita1

              Vivere

              Voglio vivere
              a lungo, per sempre.
              Voglio innaffiare la mia mente
              con pensieri d'amore
              perché la mia anima cresca
              virtuosa e rigogliosa.
              Voglio vivere nel presente
              non perdere un attimo
              del futuro incerto.
              E se il mio vivere
              porterà dolore
              ben venga, ciò
              acuirà i miei sensi,
              mi terrà desta la notte
              in cui non sprecherò
              tempo nel sonno.
              Farò delle lacrime fiumi
              in cui bagnarmi,
              del dolore pasto mattutino
              e poi lo dimenticherò
              vivendo senza passato.
              Terrò giovane il cuore
              amando le sue rughe
              e sarà bello il mio volto
              di donna senza tempo.
              Composta venerdì 28 settembre 2012
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                Scritta da: margherita1

                Il prode guerriero

                Il mio amore ha un grande appetito
                primo e secondo ben condito.
                Preparo per lui tavola apparecchiata
                con cristalli, candele, tovaglia ricamata.
                Piatti di spaghetti con frutti di mare,
                vongole, cozze, gamberi da assaporare.
                Poi con fare ammiccante gli propino
                appena sfornato un bel branzino.
                Annaffio tutto con vino frizzante
                fresco, fruttato del Levante.
                L'insalata sul finire la più raffinata
                appena raccolta, tutta colorata.
                Il dolce poteva mancare?
                Crema, panna, cioccolato fondente
                ciliegine, meringa, sciroppo bollente
                sotto Pan di Spagna e Maraschino,
                è un po' magro il poverino!
                Infine un caffè forte corretto
                in tazza calda ben ristretto,
                con Brandy di marca, invecchiato
                in fine porcellata e zuccherato.
                A dirla tutta lo voglio viziare
                indurre la sua gola a mangiare,
                farlo sentire sazio e appagato
                so che lui dopo me ne sarà grato.
                Quindi mi attardo nella mia vestizione
                tra pizzi, merletti sarò un'apparizione.
                Mi rimiro fiduciosa del mio aspetto
                poi mi sdraio seducente sopra il letto.
                Lo chiamo con voce aggraziata
                suono melodioso di una donna innamorata.
                Non sente il mio Prode Guerriero?
                alzo un po' la voce con tono severo.
                che sia diventato sordo al mio richiamo?
                eppure lui sa quanto l'amo!
                Impensierita mi precipito di sotto
                sento uno strano rumore provenire dal salotto:
                un misto tra un grugnito e un fischio d'animale
                anzi un verso orribile e infernale.
                Oh Cielo! Mi spavento pensando a quale creatura
                misteriosa può aver prodotto la natura,
                invece giace allungato sui cuscini del divano
                il Prode Guerriero che scuoto invano.
                Russa e sbuffa come un trattore
                io grido Amore! Amore!
                Ma a nulla serve il mio gridare
                per stanotte mi devo rassegnare,
                domani sera, di primo un bel brodino
                di secondo soltanto un formaggino.
                Composta domenica 5 agosto 2012
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                  Scritta da: margherita1

                  Sbadatamente io

                  Ce la metto tutta per cambiare
                  ma non so più cosa fare.
                  Sono nata un po' sbadata
                  sulle nuvole sdraiata.
                  Non sono come l'altra gente
                  che sa far finta di niente.
                  Combino guai a non finire
                  nonostante mi sforzi di capire.
                  Mi succede molto spesso
                  di scontrare un bicchiere
                  che di certo va a cadere
                  proprio contro la bottiglia
                  e succede un parapiglia.
                  Il vino vola nella minestra,
                  il piatto dalla finestra.
                  Non l'ho mica fatto apposta,
                  non riesco a star composta!
                  Non parliamo del guidare,
                  con l'auto non posso andare
                  con la certezza di ammazzare
                  venti pedoni sulle strisce pedonali
                  con manovre irrazionali.
                  Oppure a far benzina
                  con sei auto ferme in fila,
                  le tampono tutte in blocco
                  e combino un 48.
                  Il mio istinto me lo dice
                  che non sarò mai felice,
                  in questo mondo così perfetto
                  non c'è posto per il mio difetto.
                  Sono nata singolare,
                  nel dire e nel pensare,
                  ma a farle in abbinata
                  è un'impresa disperata.
                  Un po' artista un po' svagata
                  quasi sempre smemorata.
                  Anche in gaffes sono perfetta
                  ne infilo una doppietta.
                  E adesso sul finire
                  mi dovrò anche pentire
                  di aver sbagliato nome a un funerale
                  salutando uno che stava solo male,
                  e alla figlia che partoriva in Primavera
                  ho consigliato una pancera.
                  Che pasticcio ho combinato!
                  Ma ditemi, chi di voi
                  non ha mai sbagliato?
                  Composta giovedì 20 settembre 2012
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                    Scritta da: margherita1

                    Poetando

                    Quando quell'alito d'aria
                    sfiora la nuca e
                    un brivido d'impulso
                    sale da chissà quale dedalo
                    nascosto tra mente e cuore,
                    allora mi sento poeta,
                    ma nessuna parola
                    anche la più congeniata
                    rasenta quello stato
                    imprescindibile dalla sensazione
                    che neppure svuotando l'anima
                    potrei tradurre in versi.
                    Allora fallisce il mio essere poeta
                    essendo mediocre agli occhi altrui,
                    o forse è più poeta chi architetta
                    in bell'effetto una menzogna?
                    Mai fu compreso il genio
                    e il poeta si consola,
                    ma il genio invece affanna,
                    mai appagato dalla sua creatura,
                    tradito dal suo stesso dire
                    che mai è ciò che vorrebbe.
                    Convertire dolore o gioia
                    in concreto effetto di lettura
                    che appaia tra le righe
                    tutto il suo sentire e poi
                    svuotato nelle membra
                    lasciarsi andare attendendo
                    nuovamente dell'anima il sospiro.
                    Composta lunedì 30 dicembre 2013
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