Poesie preferite da Gaetano Toffali

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Scritta da: giosc

Il lago e la neve

Sfiorami il viso,
socchiudo la bocca
che bello il paesino
che candido, ride
che soffice, abbraccia
il lago è un cristallo
fumoso e maliardo
orme a farina
sbattiamo le ciglia
la volpe ci guarda
domani è fanghiglia
la neve è un contorno
la sua mano mi scalda
una magica notte
m'illumina e incanta
luci di festa
presepi di legno
tutto è reale
non è solo un sogno.
Composta lunedì 21 dicembre 2009
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    Il mio congedo (saudade)

    Forse è meglio lasciarsi così...
    Lasciarci senza parole... (discorsi grevi ) (per...)
    Lasciarmi ricordare solo il piacere
    di quella notte di insane vibrazioni (no... insane no).

    Lascerò passare le parole e i discorsi succinti,
    li oscurerò nella loro indigenza (nella loro incuria)
    di strane e assenti alchimie
    quelle che non ho sentito... come non ho sperato

    Ti ricorderò muto (e imbronciato?)
    Falce di luna sottile
    brivido smisurato di una notte sola
    Incommensurabile io a te
    Irriducibile tu a me.

    Quello che scrivo adesso
    è nostalgia (... le cose che non ti vorrò dire)
    è un consolare stringendo il petto (mentre...)
    La verità non si nasconde, con te non ho diviso niente...
    (pensieri, parole, opere, omissioni, empatie, affinità)

    - della mia anima... (assonnata!)
    (Nulla ha risvegliato curiosità) –
    (Con te non ho diviso niente
    se non il corpo e non è poco.)
    La pelle ha fatto da litorale
    e su quell'argine...
    i corpi hanno degustato il loro pasto.
    (Mentre) il mio è... (sorrido adesso) si ridestava.

    Forse è meglio lasciarsi così...
    Lasciarci senza parole
    Lasciarmi ricordare solo il piacere
    di una notte diffusa di fusa e vibrazioni.
    Composta venerdì 26 gennaio 2007
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      Scritta da: Davide Bidin

      Miracolo Estatico

      Cangianti lembi azzurri
      Ammiro nel bagliore
      Di mille candele
      Anche tra la nebbia più greve
      Nulla non mi farebbe vedere

      Il tuo sguardo

      Ciò che rende... te
      Le parole non posson definire
      Ciò che un'emozione... sola
      Può far capire
      Il mare in cui mi trovo è tuo

      Il tuo azzurro

      Qualcosa di eterno
      Nella sua fragile essenza
      Il piacere ch'è semplice
      Provo in quest'attimo di estasi
      Contemplo l'infinito

      Le tue stelle

      Rispecchiano il mio tetro volto
      Ch'è immobile impietrito
      è rivolto solo a te
      Con la titubante accettazione
      Dell'omonimo innamorato

      Quando mi getto
      Negli occhi tuoi
      Anche il Destino m'invidia
      Non può veder
      La magia che da te

      Si fa sorgente pel mio dolente cuore

      i tuoi miracoli d'amore.
      Composta venerdì 18 dicembre 2009
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        Scritta da: Gaetano Toffali

        Noi

        Noi, che abbiamo voglia
        Di noi
        e resistiamo da stupidi
        a calarci nei battiti
        Di un sentimento che viaggia
        Tra eros e amore

        Noi, con la vita passata
        Tanti anni davanti
        a provare paura
        Di caderci di nuovo
        Nel fidarsi all'amore
        Nell'aprirsi da nudi
        Senza quel baluardo
        Del non esser sinceri

        Ci abbiamo creduto
        Ci abbiamo sofferto
        Le sere sfiorite
        a troppo pensare, Noi

        Ora lasciami andare
        Più vicino al tuo cuore
        Ora lascia che tocchi
        La tua anima aperta
        Per parlarti di quando
        Non avremo paura
        Che la vita ci deve
        Questa volta lasciare
        Le tue mani e le mie
        i tuoi occhi ed i miei
        i tuoi baci slegati
        Il mio credere in Noi.
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          Se vita avesse voluto

          Se Vita ti avesse offerto modo,
          Ti saresti battuto per difenderla
          Come impavido marinaio che
          Accortosi del pericolo incombente
          Sfida il mare burrascoso
          e trova asilo nel mansueto lido
          Di naufraghe preghiere.
          Se Vita avesse voluto non saresti marmo
          Infreddolito dall'umido ricordo
          Ma caldo raggio e splendente scia di luce.
          Se Vita avesse voluto
          Non fiori, non pianti
          Sarebber stati il mio conforto
          Ma i tuoi baci e i tuoi abbracci
          Ora così bramati...
          Se Vita avesse voluto
          Non avrei portato come grave fardello
          Il tuo vuoto,
          Ma avrei fatto vanto col sorriso dell'amore che mi davi...
          Oh, se solo Vita avesse voluto
          Quante cose t'avrei detto.
          Cose ch'ora sussurro al vento
          e che forse raggiungeranno il tuo orecchio lontano...
          Se solo Vita avesse voluto,
          Avrei strappato il mio cuore,
          Rubato i miei battiti
          e te li avrei porti con amorevole dolcezza.
          Se Vita avesse voluto,
          l'amore ora, Padre, avrebbe trionfato
          con la sua flebile forza sul nulla eterno.
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            Scritta da: Ludovica Mazzuccato

            I tuoi baci

            Ho sgranato i tuoi baci
            come semi rossi
            di un misterioso Rosario.

            Sì, i tuoi baci
            che trasformavano
            in aquiloni coraggiosi
            le mie labbra
            stropicciate dalla timidezza.

            Ho raccolto i tuoi baci
            come briciole dolci
            sulla tovaglia bianca
            della domenica.

            Sì, i tuoi baci
            che mi donavi come diversivo
            mentre mi rubavi il cuore.

            Ora restano solo quelli,
            come l'alone caldo
            che appanna il vetro
            dopo che un bimbo
            ha guardato dalla finestra
            la neve cadere.
            Composta mercoledì 14 ottobre 2009
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              Scritta da: vanes1964

              Gli occhi di Giulia

              Gli occhi di Giulia
              sono colmi d'inchiostro
              e non sanno parlare
              la lingua dell'arcobaleno

              Gli occhi di Giulia
              scrivono musica jazz
              su pentagramma di nerofumo...
              balla Giulia
              sulla punta di diamante
              che ti graffia la vita
              Balla immersa nella notte infinita
              verso il faro lontano
              afferra le dita, stringi la mano
              non inciampare nel vento
              che solleva la gonna

              Giulia non sa
              d'esser già donna,
              si culla nei sogni
              spalanca le vele...
              ricade sul ruvido
              nero di fiele

              Ma Giulia ha fuoco
              per squarciare la tela
              ha spada per trafigger la sera
              e coraggio per solcare
              il dorso scuro del mare...
              s'annega il confine del buio
              nel diamante di occhi ridenti

              Gli occhi di Giulia sono falò
              nella notte dell'anima.
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