Poesie preferite da Gaetano Toffali

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Scritta da: Paul Mehis

Prigione di lacrime

Entrai nelle tue tetre notti senza luna...
Ansioso di potertele rubare!
Dilaniandole!
Strappandole!
Riducendole in brandelli!
Digerendole e defecandole!
Ma divennero una parte di me,
divenni una parte di loro...
... Ed alcune notti,
vanno solo vomitate dalla storia,
insieme al volto,
di chi non è riuscito a cancellartele...

Ma bruceranno!
Irradiate dall'Amore di una sincera nuova Luna,
frantumando ogni sbarra salina che imprigiona il tuo cuore.
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    Scritta da: DANA

    Lontani

    Ed ecco che cerchi
    di nuovo riappari
    sei caldo alla mano
    ma siamo lontani

    ancora un pensiero
    senza ali caduto
    non muovo risposte
    è un canto trattenuto

    quando sali le scale
    il gradino misuri
    se cadi e non muori
    d'esperienza ti nutri

    vigliacco quel giorno
    di sorrisi fasulli
    mi scuoti di un poco
    i ricordi spremuti

    a ballare ci provo
    a bagnarmi la mano
    ma il cuore
    a dir poco... lo tengo lontano.
    Composta giovedì 6 maggio 2010
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      Scritta da: DANA

      Perdonare è farfalla

      Ci aggrappiamo ai ricordi
      a prenotare futuro
      obliterando il cuore

      un concerto passato
      suona dentro di me
      troppo male mi hai fatto

      come un arto amputato
      sente vuoto e presenza
      ma se tocchi non mente

      io non so se futuro
      sboccerà tra le dita
      sa di storia perduta

      ho parole distratte
      scrivo solo il presente
      ingannando la mente

      perdonare è farfalla
      la candela la brucia
      e accartoccia anche me.
      Composta giovedì 6 maggio 2010
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        Scritta da: GIUSEPPE BARTOLOMEO
        Siamo nati con gli occhi di primavera
        con un grido umano e luna piena.
        Cadevano colori d'arsenio e rose
        su quella notte di accesi dolori.

        Non esistono sogni appesi a ragnatele,
        non ci sono fantasmi in forma di chimera.

        Esiste un uomo solo nato nella notte
        insieme a sua madre in lacrime di gioia.
        È una tavolozza di colori e suoni
        la nascita di un bimbo al nuovo sole.

        Siamo nati nudi sotto le stelle,
        occhi chiusi nel caos del mondo,
        mani vuote toccando il cielo
        cordone ombelicale al vento.

        Cresciamo con gli occhi d'estate,
        agitando sogni nella bianca neve,
        ci inchiniamo al tramonto d'autunno
        per rinascere in una nuova primavera.
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          Scritta da: sintagma
          Voglio dirti gli ultimi versi
          ora che un nuovo amore ti accende
          e che questa primavera ti allontana da me
          per sempre con il grido di una rondine.
          Un cuore di poeta a un cuore di poeta.
          Voglio dirti, che ancora sogno
          un bambino sdentato che mi sorride
          sulle ginocchia.
          Ma la mia sedia è vecchia,
          la mia stanza troppo vuota e
          nemmeno un raggio di sole
          filtra dalle finestre.
          Questo bambino ride in ombra
          a una madre cieca.
          Perché come Psiche, tracciai nel buio
          i contorni del tuo viso ma non fui paga,
          e volli vedere l'amore.
          Ma lo scotto per troppo desiderio
          fu una meraviglia da deliquio, una lacrima
          di candela, l'amore ferito e offeso, e
          una freccia conficcata nelle pupille.
          Come farò, senza rivedere i tuoi occhi?
          Voglio dirti, che quando il glicine
          si piega sotto la sua cascata di fiori,
          io penso al tuo corpo gravido di dolcezza,
          pesante come un grappolo d'uva dalla vite.
          Ho vendemmiato i tuoi pensieri con vergini mani,
          assaporato le tue parole, che erano canti,
          in ascolti pieni di silenzi adoranti.
          Così, in qualche modo, ti ho avuto.
          Voglio dirti, che come un lombrico,
          hai scavato un cunicolo profondo
          nell'anima perché il vento potesse
          suonarci attraverso; mi hai reso flauto
          delle tue melodie.
          Vedi, nasciamo nudi e quando moriamo,
          siamo pieni di vesti.
          Si preoccupano costantemente di vestirsi,
          ma io voglio vivere e morire come sono nata: nuda.
          Tu mi hai spogliata di difese inutili, esposta
          al freddo della verità che ci assidera le mani:
          siamo esseri fragili.
          Perciò, voglio dirti grazie negli ultimi versi
          ora che un nuovo amore ti accende e
          che questa primavera ti allontana da me per sempre
          con il grido di una rondine.
          Non dirmi di essere serena.
          Ora voglio solo disperdermi nell'aria
          con il fumo di una sigaretta.
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            Scritta da: Barbara Brussa

            Poeta dell'Anima

            Tu, che sai essere
            incomprensibile follia
            verso stonato nel coro dell'ipocrisia
            colore intonato a un malinconico autunno

            Tu, che ascolti in solitudine
            e anneghi i tuoi dolori in dolci rime
            che colano lente dal tuo sentire
            Tu, che sei poeta dell'anima

            maledetto da quell'intimo sentire
            pungente, come fitto intrico di rovi;
            benedetto dalla divina mano del sentimento che
            avvolge il cuore in sottile carta di riso
            e fa spiegare le ali del tuo Essere

            per volare oltre tutti gli umani confini
            Tanto in alto da sovrastare un sogno
            tanto in alto da sposare l'immenso

            Tu, che hai il terrore di cadere
            ma l'istinto innato di volare
            in profondità

            Tu, che sei un poeta dell'anima
            e nemmeno lo sospetti...
            continua a regalarci il magico suono
            dei tuoi versi!
            Composta mercoledì 31 marzo 2010
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              Scritta da: Barbara Brussa

              Ladra innocente

              Ho rubato il colore dei tuoi occhi
              per dipingere i miei prati;

              il calore della tua voce
              per scaldare le mie notti;

              le tue labbra golose
              per saziare la mia fame di te.

              Ho rubato il tuo nome
              per darlo agli angeli
              e il tuo cuore
              per farne dimora

              ma l'anima no... non te l'ho sottratta mai:
              me l'hai donata tu, per fonderla insieme
              alla mia e renderla immensa regina
              che governa questo nostro sconfinato Amore.
              Composta lunedì 15 marzo 2010
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