Poesie inserite da GENNY CAIAZZO

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Scritta da: GENNY CAIAZZO

Grazie Gesù

In quel raggio di sole che scalda il mio cuore,
c'è tutta la fede verso il Signore,
diventa magica l'atmosfera
quando recito una preghiera,
Gesù arriva quando lo chiamo,
e mentre tremo mi tiene la mano,
solo lui sa darmi pace infinita,
solo lui accende la mia vita,
nel mio cammino tra luce e momenti bui,
non ho paura perché c'è lui,
preghiamo per chi ancora non crede,
chiediamo che trovino la fede,
perdoniamo chi ci ha fatto male,
sentirsi in pace è una cosa speciale,
le lacrime versate le conosce Dio,
io lo sento nel cuore mio,
Grazie Signore perché davanti alla morte,
grazie a te sono stato più forte,
niente mi spaventa e nulla posso temere,
la fede è il più immenso potere,
sono in comunicazione tra la terra e lassù,
e sono felice di amare Gesù.
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    Scritta da: GENNY CAIAZZO

    Basta con l'omofobia

    Insultati, picchiati solo perché si amano,
    molti nella società li allontanano,
    un bacio diventa vergogna e orrore,
    ma quel bacio vuol dire solo amore,
    un disprezzo che diventa pazzia,
    capitanato l'odio dall'omofobia,
    in essa c'è cattiveria e ignoranza,
    bisogna dire basta di guerre
    c'è ne sono già abbastanza,
    potete denigrarli ma non ignorarli,
    non condividerli ma non condannarli,
    loro sono come noi solo persone,
    che vivono la loro emozione,
    vittime delle violenze di qualcuno,
    eppure non fanno male a nessuno,
    assalti fatti da chi dietro la malignità,
    nasconde poi la propria omosessualità,
    si perché molti finti etero in un vuoto represso,
    cercano i gay per fare sesso,
    gli stessi che condannano e odiano,
    si beccano anche un no quando ci provano,
    questi etero ne ho visti tanti nei paraggi miei,
    ci provavano con me credendomi gay,
    quindi di cosa stiamo parlando?
    La gente stupida questo mondo lo sta rovinando!
    Le leggi vanno avanti per tutelare queste persone,
    ma per adesso vivono ancora in una prigione,
    io direi basta che l'omofobia la faccia finita,
    lasciate vivere ad ognuno la propria vita.
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      Scritta da: GENNY CAIAZZO

      Ma quanto male fa

      Ma quanto male fa doversi dire addio
      il dolore che ho provato lo sa soltanto Dio,
      pioggia di pietre nel mio mondo incantato
      davanti a quell'addio tu mi hai condannato,
      a ridere per non piangere
      per poter dimenticare
      a vivere per non morire per poterti cancellare,
      l'essenza del dolore sai l'ho provata anch'io
      il tempo si è fermato dentro quell'addio,
      ma quanto male fa sciogliere
      un cuore di ghiaccio
      ti diverti con me ma sono solo un pagliaccio,
      un clown che non sente più niente
      eppure va avanti e fa ridere la gente,
      il sole e la luna non mi incantano più
      niente ha senso da quando non ci sei tu,
      ma quanto male fa dover sempre recitare
      anche la mia anima sono costretto ad ingannare,
      scrivo la mia storia in un giardino pieno di spine
      la favola dannata dove non so scrivere la fine,
      in un letto di lacrime da solo dormo io
      nella lacerante sofferenza mi accarezza Dio,
      ma quanto male fa se solo
      prendesti il posto mio
      sapresti che può uccidere doversi dire addio.
      Composta sabato 2 maggio 2015
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        Scritta da: GENNY CAIAZZO

        Né amici né amanti

        Un tappeto, una scopa, due ali per poter volare
        una parola, un abbraccio, un istante per poterci amare,
        un po' come il tempo sereno e nuvoloso
        è questo strano amore sbagliato ma meraviglioso,
        un tocco di magia per sciogliere il peccato
        pochi etti di verità per trovare un po di fiato,
        per dire ciò che vuoi tu, ciò che voglio io
        parliamo col cuore innanzi a Dio!
        Lui saprà capire e potrà darci il via
        perché per lui l'amore non è affatto pazzia,
        ci insegna che il sentimento vero va vissuto
        il suo non è un dolore, non è un rifiuto,
        ci accompagna, ci guida, ci approva,
        ci mette uno di fronte all'altro, ci mette alla prova,
        che stiamo aspettando se lui ci vuole?
        Perché perdere tempo con solo parole?
        Composta lunedì 4 gennaio 1999
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          Scritta da: GENNY CAIAZZO

          Vite sbiadite

          Vite sbiadite vestite di peccato restano fallite,
          mentalità oscene rapite dall'odio confondono il bene,
          a poco a poco il mondo crolla
          e quel poco che resta si perde nella folla,
          i sogni finiscono, l'amore è represso
          c'è solo un caos di forte sesso,
          vite sbiadite per stupide voglie
          che cadono sterili come le foglie,
          troppe parole e mancate promesse
          le cose non cambiano restano le stesse,
          maschi illusi dai loro cervelli
          si credono uomini perché sono belli,
          donne che offrono il loro corpo
          inseguendo invano un futuro morto,
          gente che rimpiange storie diverse
          siedono ai tavoli con bande perverse,
          vite sbiadite verniciate di rosso
          politici e industriali ti sputano addosso,
          guerre e massacri, c'è rivoluzione
          promossa in prima serata dalla televisione,
          bambini spaventati davanti ai loro specchi
          si sentono stanchi, diventano vecchi,
          tacciono i sentimenti, cala la luce
          chi scherza col fuoco in cenere si riduce,
          cercate risposte domandandovi chi siete
          provate ad accettarvi e dopo saprete,
          ci saranno più empi ed anime sgradite
          ancora macerie e vite sbiadite.
          Composta martedì 5 gennaio 1999
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            Scritta da: GENNY CAIAZZO

            Protesta

            Protesta
            che vita è questa,
            di valore cosa resta,
            mamme che danno alla luce creature,
            e poi gli fanno atroci torture,
            bruciano col peccato un valore così forte,
            dando prima la vita e poi la morte,
            pedofilia nascosta nelle scuole,
            davanti a questi orrori
            non ci sono più parole,
            protesta
            non c'è più niente di umano,
            spaventa pure il vaticano,
            ed io lo urlo ad alta voce,
            che Dio scenda dalla croce,
            basta con questi massacri,
            in fiamme anche i luoghi sacri,
            il bullismo che devasta,
            e nessuno dice basta,
            donne violentate e spaventate,
            non protette e poi ammazzate,
            protesta
            seviziati i nostri diritti,
            e quelli al potere stanno zitti,
            corruzione in tutti i settori,
            sempre più suicidi e troppi dolori,
            protesta
            facciamo qualcosa,
            la vergogna è spaventosa,
            politici che regnano nonostante la tempesta,
            perché chi sta bene non protesta,
            uniamoci tutti per farla finita,
            rendiamo dignitosa la nostra vita.
            Composta sabato 19 novembre 2011
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              Scritta da: GENNY CAIAZZO

              Depresso

              La lotta per la vita si fa sempre più dura,
              aumenta l'angoscia, cresce la paura.
              Perché chiamate mondo questa gabbia di matti
              dove tutti son strani, dove tutti son fatti.
              Passo il tempo a guardarmi nello specchio,
              mi vedo pallido, mi sento vecchio.
              Spremo la mente, gira e si sforza
              ho il mal di testa, non ho più la forza.
              Intorno a me ci son tanti nemici,
              invidio quelli che sono felici.
              Sento rumori, sembrano campane
              cerco aiuto, non c'è neanche un cane.
              La gente ride, mi sento un pagliaccio,
              il mio cuore tace, sembra di ghiaccio.
              Sono sempre più triste, ho un forte dolore
              mi manca il calore, mi manca l'amore.
              Ormai niente è più come prima,
              mi sento un pupazzo chiuso in vetrina.
              Non c'è soluzione per chi non vede
              non c'è comprensione se il cuore cede.
              Ma io perché vivo? Ditemi almeno questo,
              più lotto contro il mondo e più fallito resto.
              Speranza e più coraggio non è quello che ci vuole
              non fate più promesse, non dite più parole.
              Tutto finisce, non sono più me stesso,
              ormai sono caduto, ormai sono depresso.
              Composta giovedì 7 settembre 1995
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                Scritta da: GENNY CAIAZZO

                Tu che ne sai

                Che ne sai...
                di quei dolori tatuati
                che non si cancelleranno mai,
                di quelle lacrime nascoste
                delle domande senza risposte,
                di un destino prepotente
                dove non puoi fare niente,
                delle notti dove non si dorme mai
                tu... che ne sai,
                di un sorriso recitato
                quando il cuore è lacerato,
                della paura costante
                dell'ansia asfissiante,
                dell'incertezza del domani
                di quando tremano le mani,
                della vita che non accetto
                di un cuore che scoppia nel petto,
                di quello che non dimenticherai
                tu... che ne sai,
                di tutte le volte che mi sento morire
                di chi grida ma non riesce a capire,
                di un silenzio pieno di spine
                di quegli occhi che vedono la fine,
                di quei giorni tutti uguali
                nell'essere un angelo senza le ali,
                sorrido per non annegare in quel mare di guai
                e tu parli... parli... ma che ne sai.
                Composta lunedì 25 marzo 2013
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                  Scritta da: GENNY CAIAZZO

                  IL DANNATO GIROTONDO

                  La parte migliore di un essere umano,
                  esce quando i bambini li proteggiamo,
                  dalle insidie, dai mostri sparsi nel mondo,
                  da maestre che formano un dannato girotondo,
                  nemmeno nelle scuole vi sono certezze
                  mettete più telecamere e più sicurezze,
                  basta vivere nelle paure.
                  Aboliamo i titoli di queste losche figure,
                  nelle scuole non devono più tornare
                  dopo aver pagato mai più con i bambini devono stare,
                  noi dobbiamo unirci dando voce contro queste oscenità,
                  la vita dei bambini è la nostra vera ed unica felicità,
                  la legge opera e interviene solo a metà,
                  ma per chi tocca i bambini non deve esserci pietà,
                  fermiamo queste strutture degli orrori,
                  uniamoci tutti figli, nonni e genitori,
                  io non sono padre ma per qualsiasi bambino la mia vita darei,
                  perché tutti i bambini che amo immensamente sono figli miei.
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