Rosa necessario è...
Vederti per tenerti
Vicino da lontano.
Non lontano dal cuore
Nella mente
Nulla assente.
Da credente necessito tempo
Da perdente poco spazio.
Stella luminosa
brivido frettolosa
piange il tempo
pioggia e vento
freddo gelido inverno.
Vorrei tanto averti vicino
ogni giorno canto
dal vivo per non essere morto.
Passata primavera a Milano
nominato amore.
Giallo limone.
Tristezza senza minestra
un pasto rimasto fuori
senza fiori
soltanto desiderio.
Per entrare
sottraggo tempo
resto senza fiato
mia cara amata
salverò da solo
pipistrello
che bordello
un monello di virus
contagioso.
Povera gente
rimane sola
senza casa
restiamo soli.
Piacere di essere nata.
Rosa delicata
rosa profumata
rosa legata.
L'inizio è leggere nello sguardo,
quel piacere vantaggioso resta il ricordo.
Pelle umida
pelle sudata
pallonate
tiro forte
centro mezzo le gambe.
Il desiderio di vederti e averti è infinitivamente grande, è grande in questo giorno di san valentino.
Ovunque tu sia... oggi t'appoggi, un viaggio in sospeso nel tempo.
Il tempo è grande come è grande l'amore, e che oggi trionfa nel cuore.
Succulenta sposa
rosa profumata
catene di spine.
Riverbera il merlo
nel nido di paglia
si scalda le piume
in costume riassume
l'essenza di rosa.
La pioggia bagna il nido
l'ape punge l'uccello
piange si bagna di pioggia.
Francesca: saba'tico sul tuo corpo mi sentivo un porco, uno sporco!
Un essere senza l'essere stato, espatriato e senza te disperato.
Smanettavo nel profondo sonno ricompensa d'amore.
Francesca il tuo sguardo profondo si perde fra le mie nude mani.
Una promessa
Una sentenza
Una aggiudicazione.
Ora dimentica le parole
Il verbo non basta come alimentatore essenziale.
Una mania
Una mano
Un peso: due palle!
In alternativo alternavo le dita che fatica pensare alla libidine come fonte primaria di energia.
Ora tocca stancarmi e staccarmi dal tuo corpo mentre il tuo corpo si nutre di pesce e carne al fuoco.
Di tutte le donne eri la più vera
La più sessualmente corrotta.
Ti accavallavo sopra le montagne
Due vette alte da scalare
Sulle Alpi un panorama mozzafiato.
Ti urtavi mentre russavo
Abbussavi sulla mia pelle.
Le mie palle sudate e bagnate
Dalla tua lingua sciolta.
Un bagno di sudore e odore
Di arrosto misto di carne e pesce.
Rimasti allagata e sverginata
In un pozzo di sangue tinto d'amore.
Nel partorire il cielo vide nascere una stella,
una di quelle che accesero il paesaggio di luce.
Bianca neve Calvera fu battezzata e polverizzata
divenne un fiume di gelo e acqua.
La bocca cucita non recita e avanza il calice d'amore.
Il tuo profumo di fiore rosso accende e prende amore.
L'uomo impara e conserva ciò che trova
e sorpassa a distanza in una stanza senza luce.
Senza luce tutto brucia e ogni volta è una svolta.