Poesie inserite da Giorgio De Luca

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Scritta da: Giorgio De Luca

Una voce s'eleva

Una voce s'eleva.

Dolore è il nome,
Speranza il cognome.

Madre Natura,
travestita da boia,
colpisce nel sonno,
sbriciola case.

Gli angeli,
il viso tra le mani,
mostrano le ali ferite.

Un cane scava
tra le rovine,
cerca il suo padrone.

Trovano rifugio
tra le braccia
del silenzio
i sopravvissuti.

Sgomenti guardano
l'orologio del campanile
fermo alle 3,36.

La sera s'avvicina,
non ci sono stelle,
non c'è la luna.

Una gelida carezza
di vento solleva
piccoli granelli
di polvere.

Una voce s'eleva.
Composta mercoledì 24 agosto 2016
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    Scritta da: Giorgio De Luca

    Il bambino che amava prendersi gioco della miseria

    Come ogni sera, rivive pagine di vita.

    Il nastro gira...

    Riconosce il bambino che camminava
    scalzo sulla neve e sognava di volare
    a due passi dal cielo nei giorni di sole.

    Lo rivede quando, stanco, sedeva sotto
    il portico chiedendo l'elemosina vestito
    di sorrisi.

    Vorrebbe svegliarsi...

    Fa ancora in tempo a vedere il rosario
    sul petto di un vecchietto che, bambino,
    amava prendersi gioco della miseria.
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      Scritta da: Giorgio De Luca

      Il senso dell'amore

      Luminosi occhi s'accendono
      nell'ora gioiosa.

      Germoglia nei coltivati campi
      di primule bianche e gigli profumati
      il senso dell'amore.

      Dolce musica è primavera.

      Il fiorire delle parole nelle pagine
      di un libro senza titolo.

      L'eco d'una voce apre ai ricordi...

      ne ascolto il canto.
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        Scritta da: Giorgio De Luca

        Com'era bella dipinta di maggio

        Ascolta degli uccelli il canto
        quando primavera di edere e fiori
        adorna i colli.

        Nell'ombrosa selva ne sentii la voce
        tra erbe fresche.

        Tra ondeggianti spighe l'aria le sfiora il viso
        e il sole, nei suoi baciati occhi,
        s'accende d'oro.

        Era dipinta di maggio sotto la luna.

        Scalza la vidi sui pianori erbosi,
        per mano la presi,
        a me la strinsi dolcemente.
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          Scritta da: Giorgio De Luca

          Il senso vero della vita

          Ho spalancato le tende del palcoscenico
          per ascoltare la voce del risveglio,
          la dolcezza dei suoni.

          Nell'immenso giardino dei melograni
          ho assaporato le delizie della primavera.

          Ho deposto l'anima nel cortile dell'indifferenza,
          sepolto il dubbio,
          aperto finestre alla consapevolezza.

          Ho imparato a non scrivere la parola "fine"
          sul libro che mi hai regalato,
          a non staccare la spina che alimenta l'amore
          per la vita.

          Ad accendere i riflettori e recitare le ultime pagine
          di questo meraviglioso romanzo,
          col senso vero della Vita!
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            Scritta da: Giorgio De Luca

            Una rosa per te

            Una rosa per te,
            per i tuoi baciati giorni
            di primavere fiorite.

            Boccio delicato tra venti d'estate,
            di freschezza nutri l'ubertosa terra.

            Stille di rugiada nei tuoi smeraldi occhi,
            rivoli lucenti nel bianco splendore del viso.

            Il felice suono dell'allegra cetra
            nell'autunno di sogni e di passioni
            il cuor m'inonda d'armonie e di colori.

            Oh sole che riluci nei suoi bei occhi,
            nella dorata luce dell'aurora
            il più bel fiore colsi!
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              Scritta da: Giorgio De Luca

              Io che...

              Io che amavo Battisti,
              adoravo Beatles e Rolling Stones,
              cantavo i Nomadi, Guccini e De Andrè...

              Ascoltavo opere e romanze di Verdi e Puccini,
              sonate, sinfonie e rapsodie di Mozart,
              Beethoven e Liszt...

              Leggevo romanzi di Silone e Wilde,
              poesie di D'Annunzio e Garcia Lorca,
              racconti di Tolkien e Pasolini...

              Esultavo per un goal azzurro di Gigi Riva,
              una parata di Zoff,
              un dribbling di Garrincha...

              Oggi devo accontentarmi di Chiambretti,
              la Marcuzzi e Littizzetto;
              della D'Urso, la Ventura e Platinette!
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                Scritta da: Giorgio De Luca

                Romagna canterina

                Splendente Romagna,
                dolce e canterina
                svegli il mattino.

                Nell'azzurro mare,
                sopra le crespe onde,
                danzano le vele
                spinte dalla brezza.

                Voci allegre e scanzonate,
                tra piadine e Sangiovese,
                cantan "viva la Romagna".

                Igea*, amica sincera,
                al chiaro di luna
                ormeggiano cuori,
                salpano amori...
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                  Scritta da: Giorgio De Luca

                  Un uomo venuto da molto lontano... (a Karol Wojtyla - Papa Giovanni Paolo II)

                  Le campane di Cracovia
                  piangono insieme ai loro figli
                  la morte di un padre.

                  Quella porta tante volte invocata
                  si è aperta al Cristo
                  che lo accoglie nel Regno dei Cieli.

                  Con i giovani ha parlato
                  la stessa lingua,
                  con l'amore ha dato voce
                  a bambini e anziani.

                  Li ha esortati a non aver paura,
                  a non tenere chiusa la porta.

                  Li ha chiamati,
                  sono venuti in tanti
                  per dirgli silenziosamente:

                  "GRAZIE"!

                  Le campane di Roma
                  piangono insieme ai loro figli
                  la morte di un padre.
                  Composta sabato 2 aprile 2005
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