Le migliori poesie inserite da Giorgio De Luca

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Scritta da: Giorgio De Luca

Lettera alla madre

La prima vita,
quella di bambina,
morì in un campo di sterminio.

Nei ripetuti silenzi,
vorrebbe gridare a Dio dov'era
quando il forno bruciava sua madre.

Sentire quella voce
che il vento di Auschwitz
portò via.

Nell'ultima lettera,
l'ebrea,
figlia d'Israele abbandonata da Dio,

trovò il coraggio
di leggerle il *"Kaddish"
e chiederle perdono.
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    Scritta da: Giorgio De Luca

    Cadean le foglie d'autunno

    L'animo gentil donar volle
    alla diletta sposa.

    Caden le foglie d'autunno...

    Ella, i crin disciolti,
    rapita fu
    dal canto d'usignolo.

    Vibrar poté le ali come
    una libellula
    per adagiarsi là sul fior più bello.
    Composta giovedì 17 ottobre 1996
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      Scritta da: Giorgio De Luca

      La maschera

      Si cela dietro una maschera,
      cerco di scoprire il volto.

      Fugge via come il vento,
      dopo un attimo mi è vicino.

      Chi sei?

      S'incammina affaticato
      appoggiato ad un bastone;
      improvvisamente svanisce.

      Lo rivedo nei miei sogni:
      aspetta ricurvo ai piedi del letto.

      Si rivela.

      Glaciale è lo sguardo,
      enigmatico il viso.

      Vuole portarmi via,
      non ha forza per farlo.

      Voglioso di vivere, grido:

      "io sono la vita".

      Barcollando,
      s'allontana sconfitto.
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        Scritta da: Giorgio De Luca

        Questa sarà la sua tomba

        Lo aspettavano da tanto tempo!

        Scarafaggi e formiche faranno festa
        attorno al cadavere putrefatto.

        Brinderanno con vino speciale:
        sangue annaffiato.

        Innalzeranno i calici in segno di vittoria,
        trionfo trasformato in lauto banchetto.

        È giunto al capolinea,
        ha paura,
        nessuno avrà pietà!

        Servo dei corrotti,
        un boia gli strapperà il cuore
        per esultare insieme ad essi.

        Questa sarà la sua tomba!
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          Scritta da: Giorgio De Luca

          Grida di dolore a Madrid (11 marzo 2004)

          O dolce primavera
          che di colori la terra infiori,

          l'ultimo canto nascondi del cigno
          che sospirando fugge
          dal lacerato cuore di Madrid.

          Anime rubate nei giardini di Atocha,
          rose macchiate di sangue.

          Nel silenzio del vento
          grida di dolore a Madrid.

          Gocce di pioggia nell'ombra che avvolge.

          Piangono i loro morti...
          i figli della Spagna
          piangono i loro morti.
          Composta lunedì 22 marzo 2004
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            Scritta da: Giorgio De Luca

            Babbo Natale

            Cade lenta la neve:
            case e città avvolte dal gelo.

            Camini fumanti sbuffano
            come treni in corsa.

            È Natale!

            Gli alberi addobbati
            risplendono di vivida luce,
            due renne bianche
            tirano una slitta.

            Un uomo vestito di rosso
            è ritto con un sacco in spalla,
            la fronte solcata da rughe,
            una folta barba bianca.

            È Babbo Natale!

            Arrivato con il carico di doni
            per rendere felici
            tutti i bambini del mondo.
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              Scritta da: Giorgio De Luca

              La iena

              Una vita che nasce,
              il primo vagito,
              l'amore materno.

              Un cielo plumbeo e minaccioso,
              la rabbia del vento,
              il garrire malinconico di una rondine,
              la primavera che non c'è più.

              La ferocia di una belva,
              l'odio di un figlio per la mamma,
              uno sparo.

              Una vita che muore,
              il beffardo sorriso
              della iena.
              Composta venerdì 30 marzo 2001
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