Ho paura della notte,
del cielo senza stelle,
delle strade buie
senza luce della luna.
Ho paura del vento
quando urla forte il suo tormento,
spogliandomi dei segreti nascosti.
Ho paura del male
che vuol prendermi l'anima
e disperderla nel nulla.
Ho paura del freddo:
vuole gelarmi il cuore,
perché più non scaldi
chi mi è vicino.
L'ultimo giorno si spegne
oltre il tramonto,
cala il sipario:
si sente sconfitto.
I suoi lunghi silenzi
svaniscono nel nulla,
senza traccia alcuna.
La sua voce non ha suono.
Solo, deluso,
si chiude nel dolore.
È sera,
solo il ticchettio dell'orologio
gli è compagno.
Stanco, si addormenta,
domani... non ci sarà.
Selvaggi cavalli balzani
trotterellano nel bosco.
Un alito di vento
soffia dolcemente
lungo la selva,
tra valli scoscese
e pianure verdeggianti.
Scorre l'acqua del ruscello
in un silenzio che tocca
i ricordi dell'amore.
Tra fragole di bosco
e farfalle colorate,
si odon canti di cicale.
Il pastore, compiaciuto,
porta al pascolo il suo gregge
su per i monti inesplorati.
Laddove non esiste
il desiderio di fuggire,
vive la natura
con tutti i suoi segreti.
Per molte notti la sognai vivace,
sensuale, riservata.
Le sussurrai:
"ti amo"
Ritrovò la voglia di essere bella.
La spogliai...
Conobbe Amore.
L'illusione di averla ancora,
svanì allo spuntar dell'alba.
La noia regna padrona
in quella casa.
Spenta è la vita,
come colori sbiaditi nel tempo.
Malinconia,
porta via conosciute libertà.
L'infanzia svanisce nei ricordi
dove tutto era tormento.
I pensieri rincorrono il passato...
per rivivere giorni senza età.
Le piaceva essere guardata,
non si accorse che il tempo passava.
Voleva il bel principe azzurro,
ha trovato un uomo qualunque.
Voleva un figlio mostrare,
voleva fosse venerato.
Non chiedeva, voleva...
Lei,
l'essere dominante,
privata della gioia più grande.
Voleva...
Non ha avuto!
Dorme beata nella culla
dondolata dalla luna.
Strizza l'occhio il cagnolino,
fa le fusa il bel micino,
vola e danza l'uccellino
nel suo nido canterino.
Su nel cielo colorato
una stella si è affacciata:
nei suoi sogni l'ha incontrata,
col suo nome l'ha chiamata.
Che buffo!
La vita sembra fermarsi
ai ricordi,
alle emozioni di un tempo.
Cerchi te stesso
sgretolando le incertezze,
scacciando orripilanti fantasmi
dal vecchio castello
senza abbandonarti ai piaceri
dell'immaginazione.
Onda dopo onda,
smarrita,
viene spinta alla deriva
cullata dal mare.
Accarezzata dal vento,
vola in cerca del nido
nell'orizzonte infinito.
Attratta dalla voce nascosta,
si spinse vicina...
l'afferrò tra scarne mani,
d'un sol boccone l'addentò.
Il profumo della purezza
svanì tra nuvole di fumo.
Tese la mano...
Oltre il cancello
l'aspettava il Nulla...