L'incanto fu rotto
da un fruscio d'ali
libratesi in volo.
Ritto, solo, sognante,
fissava il camoscio danzare
tra spuntoni rocciosi.
Assorto nel suo mondo
decise di non scendere a valle.
Circondato
dall'innocenza del Creato,
vive a contatto col cielo
cullato dal soffio del vento.
Oh voi che non temete,
udite il suo canto!
Con voce ammaliante irrompe
nella farraginosa mente.
Mulinate le braccia e remate,
alla ricerca di colei sì desiderata.
Stremati,
vi abbandonate al lungo sonno.
L'onda si apre...
Beffarda emerge e vi ruba l'anima.
Dell'amor mio parlai
quando s'affacciò la prima ombra.
Cullai l'amor ferito dove un dì,
al sorgere del sole,
l'incontrai.
La sete d'amore non placai.
Mi strussi d'un mesto pianto
nel segreto rifugio.
Ancor profumano le rose di colei
che l'alma affligge,
dal ciel nascosta.
Oh, dolce Laura,
nel tenebroso inverno
il rimembrar m'è pena...
L'ardore poetico,
l'amore per Livia,
la passione per Giulia,
le ire di Augusto.
L'esilio,
il mar Nero,
la speranza del perdono,
la vana attesa.
Il rimpianto della natia terra.
Canzoniere dell'amore,
l'ultima nota si infranse sugli scogli
dell'antica città.
Vorrebbe essere libero,
errare alla ricerca di se stesso,
ascoltare l'allegro canto degli ubriaconi.
Vedere le eternità della notte,
aspettare ch'ella passi
avvolta nel mantello del silenzio.
Sentire il sussurro di una voce...
di un bambino invecchiato ancora vestito
di primavera!
Loro sapevano degli orrori
nella Risiera di San Sabba,
dei campi di sterminio di Mauthausen,
delle camere a gas di Auschwitz,
dei forni crematori di Zacao.
Loro sapevano dell'odio spietato
contro l'ebraismo, dei treni che partivano
carichi di carne umana asserragliati
dentro vagoni sprangati.
Loro sapevano degli ebrei polacchi, russi,
ungheresi, tedeschi, cechi, olandesi,
internati nei lager di Dachan, Buchenwald,
Sachsenhausen, Chelmno, Treblinka,
Sobibor, Belzec.
Loro sapevano del genocidio degli ebrei,
dei crimini commessi dal Terzo Reich,
dei numeri sulle braccia marchiati a fuoco,
del disprezzo per il risveglio della libertà.
Loro sapevano...
della distruzione degli ebrei
Loro sapevano...
Il fugace respiro del vento
trasporta l'eco
dei pensieri.
Furtiva penetra l'ombra...
Cade nel torpore,
stanco,
s'addormenta.
Si desta dal silenzio e nel silenzio vaga
alla disperata ricerca
del Tempo.
Lassù nell'universo
una stella muore
insieme alla notte.
Stanca di dormire,
ascolta la musica
del mare.
Le onde
portano lontano
i ricordi.
Aspetta che il nuovo giorno
la porti via...
Sulla barca sospinta dal vento...
Amante delle stelle,
compiaciuta,
ti concedi ad esse.
Ruffiana della luna,
ogni sera la prendi sottobraccio
per mostrare al mondo intero
l'arcano viso.
Signora del buio, felice aspetti chi,
smanioso di sedurti,
penetra nel segreto regno
per vivere una indimenticabile
storia d'amore.
L'inquietudine del vento
spazza il sentimento.
Il cielo si colora di piombo.
La memoria annaspa...
Prepotente affiora il ricordo
del padre.
Occhi stanchi
interrogano il passato.
Come ha potuto dimenticare?