Poesie preferite da Giuseppe Freda

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Scritta da: Paola Melone

Oltre

Non fermarti
vai oltre
attraversami guardando
e guardami
attraversando uno spirito
che sa di rare melodie
e poi vai ancora oltre.
Non curarti
dell'evidenza,
sorvola il miraggio,
cacciatore
di eteree visioni
afferra con la mente
l'invisibile
custodiscilo
come dono segreto
concesso a pochi,
perché solo pochi
meritano,
solo pochi
sanno cercare
solo pochi
hanno occhi per vedere,
oltre.
Composta sabato 23 luglio 2011
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    Scritta da: Giuseppe Freda

    Che ne sai (canzone)

    Che ne sai tu
    del sole,
    che ne sai...
    Io l'ho veduto
    posarsi sul mare,
    e bruciare le onde.

    Che ne sai tu
    del vento,
    che ne sai...
    Io l'ho sentito
    sfiorarmi i capelli
    e baciarmi in silenzio.

    Che ne sai tu
    del cielo,
    che ne sai...
    Io gli ho parlato
    vestito di stelle
    una sera d'estate.

    Che ne sai tu
    di un fiore,
    che ne sai...
    Io gli ho donato
    un volto di bimbo
    non ricordo più quando.
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      Scritta da: Giuseppe Freda

      L'armatura di ghiaccio

      Un uomo si era coperto
      di una spessa armatura di ghiaccio,
      per difendersi contro se stesso,
      perché gli altri sapessero
      che era grande,
      grande più di loro,
      grande più dei loro grandi.
      Ma è spuntato il sole
      ed è rimasto nudo,
      esposto al loro ludibrio,
      alla loro pietà.

      "Calpestiamolo finché possiamo,
      prima che la luce del sole
      raggiunga anche noi".
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        Scritta da: Giuseppe Freda

        Notturno

        La tua voce che chiama il mio nome.
        Il tuo volto nel buio.
        Una lunga corsa verso di te.
        Le mie mani fra i tuoi capelli.
        Un bacio.
        Il tuo cuore sul mio.

        Una carezza lieve
        mi ha sfiorato il viso:
        e i tuoi occhi socchiusi
        si son persi nel vuoto,
        a cercare nel cielo
        un angelo triste
        cui donare un sorriso...

        Ed io scolpivo nel vento
        le lacrime del passato,
        e lanciavo
        lontano dal mio futuro
        il tormento dell'oggi,
        e correvo in riva al mare
        premendo sulla sabbia fresca
        l'impronta morbida della speranza...

        Poi,
        una musica nella notte,
        una falce di luna sull'orizzonte,
        un fiocco di neve:
        polvere eterna di vita
        posata piano sopra i tuoi sogni.
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          Scritta da: Violina Sirola

          Casa Circondariale

          Vento, asciugami il sudore freddo, scivola
          sulla pelle al buio tra le sbarre di ferro.

          Non cancellare il giorno, dove la luce
          a strisce scava dentro il cervello.

          C'è l'ora d'aria, è un'aria stagnante nella Casa
          Circondariale. Raccontami Vento, raccontami i miei

          errori, che io possa espiare fuori dalle prigioni.
          Portami in cella gli odori di casa, gli schizzi di salsedine

          spumosi – bianchi – intatti. Succhiami
          a mulinello attraverso le sbarre, polvere tra le dita

          soffiami! Entrerò nella zolla davanti casa mia, dopo
          un bagno di pioggia, mi affaccerò alla vita.
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