Le migliori poesie inserite da Jean-Paul Malfatti

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Scritta da: Jean-Paul Malfatti

Concetti del vivere

Il vivere è gioia che basta alla vita
per coloro che hanno la gioia di vivere.
Il vivere è una cosa buona e gradita
per tutti quelli che credono di essere.

Il vivere è tutto questo e ancor di più
per coloro che amano i colori della vita.
Il vivere è gioia anche quando si è giù
a causa del segno lasciato da una ferita.

Il vivere dà nutrimento e luce all'anima
soddisfacendo tutte le sue necessità.
Il vivere è la scrittura di una pagina
di un libro che può restare un'eternità.

Il vivere è il rispetto per la nostra vita
perché senz'essa saremo morti da un pezzo.
Il vivere è il percorso di una lunga gita
attraverso una vita piena e senza disprezzo.
Composta mercoledì 25 luglio 2007
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    Scritta da: Jean-Paul Malfatti

    Tornerai a volare

    C'è troppo rumore Amore...
    Scappa subito, prima che
    io ti prenda per sempre.
    Scappa da questo cuore
    che ti ha imprigionato...
    Strappa il cordone che
    ti lega a me, che ti soffoca.
    Urla con tutta la voce che hai
    e fai esplodere le pareti
    della prigione che ti zavorra.
    Sono stato egoista a non pensare
    alle tue ferite ancora aperte...
    Anzi, ti ho portato più tormento,
    tu sei così fragile come me.
    Ti lascerò respirare ancora,
    non sarò più tanto egoista...
    E tu vivrai, tornerai a volare,
    unico e libero come prima.
    Composta domenica 19 dicembre 2010
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      Scritta da: Jean-Paul Malfatti

      Òh Dio! Òh dei!

      Òh Dio, Dio dei credenti,
      perché tanta insistenza
      nel voler convalidare
      la Tua propria esistenza?

      Òh dio, dio degli atei,
      perché tanta insistenza
      nel voler confermare
      la tua irreale esistenza?

      Siete entrambi coinvolti
      in una guerra stupida,
      meschina e insensata che
      ha già fatto tanti morti.

      Lasciate perder le vostre
      diatribe e sforzatevi
      per fare qualcosa di utile
      per tutti i meno fortunati.
      Composta sabato 25 febbraio 2012
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        Scritta da: Jean-Paul Malfatti

        Bianconeve senza nani

        Sono giovane, sono in gamba;
        amo la vita e la vita mi ama.
        Sono sensibile, sono fragile;
        molto carino e molto amabile.

        Sono un poeta, un sognatore;
        all'Amicizia, do molto valore.
        Sono un Bianconeve senza nani;
        il principe, però, l'ho da anni.

        Non è azzurro, non ha cavallo;
        ma lo amo tanto, ed amo amarlo.
        Non è favola né gioco di ruolo;
        si chiama Rick, ed io Gianpaolo.

        P.s.:

        Ai miei nemici (spero non tanti);
        ecco qua le due righe mancanti:
        Sono buono, non sono scemo;
        amo la mela, ma senza veleno!
        Composta lunedì 16 febbraio 2009
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          Scritta da: Jean-Paul Malfatti

          Nostalgia (Homesickness)

          È una nostalgia buona...
          una nostalgia che fa bene
          all'anima ed alla mente;

          è una nostalgia strana...
          che oltre a farmi tremare,
          mi fa sorridere e piangere;

          è una nostalgia diversa...
          che mi pesa e mi solleva
          dalla paura e dall'agonia.

          Italia, Italia mia...
          dimmi solo dove sei ora,
          e vedrai che il buon figlio
          alla sua casa se ne torna!
          Composta sabato 20 febbraio 2010
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            Scritta da: Jean-Paul Malfatti

            Does it Matter?

            My parents asked me if I am gay.
            I said, "Does it matter?"
            They said, "No, not really."
            I told them, "Yes."
            They said, "Get out of our lives."
            I guess it mattered.

            My boss asked me if I am gay.
            I said, "Does it matter?"
            My boss said, "No, not really."
            I said, "Yes."
            My boss said, "You're fired, QUEER."
            I guess it mattered.

            My friend asked me if I am gay.
            I said, "Does it matter?"
            My friend said, "No, not really."
            I told my friend, "Yes."
            My friend said, "Don't call me your friend."
            I guess it mattered.

            My love asked, "Do you love me?"
            I said, "Does it matter?"
            My love said, "Yes."
            I told my love, "I love you."
            My love said, "Let me hold you in my arms."
            Something matters.

            My God asked, "Do you love yourself?"
            I said, "Does it matter?"
            My God said, "Yes."
            I asked, "How can I love myself? I am gay."
            My God said, "That is the way I made you."
            Nothing again will ever matter.

            Ha importanza?

            I miei genitori mi hanno chiesto se sono gay.
            E ho detto, "Ha importanza?"
            Loro hanno risposto, "No, non molta".
            Io ho detto loro, "Sì, sono gay".
            Loro hanno risposto, "Stai fuori dalle nostre vite".
            Immagino che fosse importante.

            Il mio capo mi ha chiesto se sono gay.
            Io ho detto, "Ha importanza?"
            Lui mi ha risposto, "No, davvero".
            Io ho detto, "Sì, sono gay".
            Lui mi ha risposto, "Sei licenziato, frocio".
            Immagino che fosse importante.

            Un mio amico mi ha chiesto se sono gay.
            Gli ho detto, "Ha importanza?"
            Lui mi ha risposto, "No, davvero".
            Gli ho detto, "Sì, sono gay".
            Lui mi ha risposto, "Non considerarmi più tuo amico"
            Immagino che fosse importante.

            Il mio compagno mi ha chiesto, "Mi ami?"
            Gli ho detto "È importante?"
            Lui mi ha risposto, "Sì"
            Gli ho detto, "Ti amo".
            Lui ha risposto, "Fatti abbracciare".
            Qualcosa ha importanza.

            Il mio Dio mi ha chiesto, "Ami te stesso?"
            Gli ho detto, "Ha importanza?"
            Lui mi ha detto, "Sì"
            Gli ho chiesto, "Come posso amare me stesso? Sono gay."
            Lui mi ha detto, "È così che ti ho fatto".
            Ora nulla avrà più importanza.
            Composta venerdì 13 aprile 2012
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              Scritta da: Jean-Paul Malfatti

              Le due ziette del cuore

              La mia zietta di qua
              si chiama Deborà
              La quell'altra di lì
              si chiama Marli.

              L'una ama tanto ballare,
              mentre l'altra, cucinare...
              Debby sa ballare come pochi,
              e Marli fa invidia ai cuochi.

              Se Debby parla ben il francese,
              Marli lo fa col portoghese...
              Son le due ziette del cuore,
              a cui dono un mondo d'amore.

              Debby è frutto della mente,
              di questo poeta carente...
              E se lei è solo virtuale,
              la zia Marli è davvero reale.
              Composta lunedì 30 luglio 2007
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