Poesie inserite da Dedalo


Scritta da: Dedalo
Al mattino
Le strade pullulano di vita
un disordinato ma dinamico
flusso di dovere, potere
sapere, dolore, terrore
speranze, intenzioni, volontà, desideri
sorrisi, prodromi di tradimenti che affiorano nella mente con la luce.
La radio accompagna con simpatia
il ruggito del coniglio non conosce tempo
fiumi di parole attraversano
digitalizzate e spezzettate
l'etere, migliaia di chilometri tagliati
netti da oscuri protocolli di comunicazione.
A fianco una procace e sensuale thailandese
le sorrido e le chiedo cosa legge
una preghiera da ripetere 9 volte.
Una fila di cinesi attraversa la strada
impavida delle auto sfreccianti
sulla statale sottile
come un viottolo di montagna.
Una gentile autista del bus
si intrattiene dolcemente con la pazza
( "si accomodi", "venga", "come sta" che piacere ascoltare)
la signora che sputa nella busta
e tutte le mattine porta il pane ai gatti
del parallelo Tibaldi... a Milano.
Un timido raggio di sole eccita
gli animi e l'immaginazione:
fine settimana in montagna, in Liguria
ai laghi, la gara è aperta.
Cappuccino e brioche, caffè alla macchinetta,
login e password, la posta elettronica
un messaggio nella chat, Internet
la rete principe e tutte le sue derivazioni cominciano a disseminare bit di informazioni, le mail sfrecciano
i centralini impazzano
pum...
è ora di pranzo, le cucine si preparano
a un'altra frenetica giornata
lo sbattere uno sull'altro dei piatti
è la sinfonia dei nostri tempi:
rumori ordinati e sequenziali
una passeggiata, un caffè
dei ragazzi giocano con un frisbee
in un prato vicino a un naviglio
sormontato dalle Alpi in lontananza
ma con la presenza imponente e iniqua
di tanti palazzi, uffici brulicanti di attività
chissà cosa c'era qui, il nome evoca qualcosa di bello: milanofiori.
Ma non importa, il progresso non teme
giudizi, non teme me, non cancella la vitalità, il divertimento
di quei 4 ragazzi che giocano al frisbee
Non sono esattamente 4 ragazzi
però ci provano.
Composta lunedì 10 maggio 2010
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    Scritta da: Dedalo

    Raggi

    Rette
    Lunghissime
    Vagano al di là delle nuvole
    Sfrecciano
    Senza spessore
    Ma luminose
    Perforano
    Il niente
    E la materia
    Anche la più dura
    E infrangono
    Impietose
    Le barriere
    Del suono

    Sono i raggi
    Della mia immaginazione
    Sogni ad occhi aperti
    Che esplodono in tutte le direzioni
    E sollevano il mio spirito
    Dal principio di identità.
    Nel trafugare
    Volumi di energia
    Pulita
    Mi sento imprimere
    Accelerazioni vitali
    Ed entusiasmi paranormali
    "E il naufragar m'è dolce in questo mare."
    Composta venerdì 5 febbraio 1999
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      Scritta da: Dedalo

      Inganno il mio tempo

      Inganno il mio tempo
      scrivendo righe di plastica.
      Eppure questa vita non mi appartiene
      questo gioco non mi interessa.
      Fasci di inadeguatezza mi assalgono
      come flussi di luce abbagliante
      e mi ascolto spettatore incredulo.
      La mia stanza buia, lontana, solitaria
      riduce lo spazio del mio pensiero
      lo incapsula nella curiosità
      lo consuma nella sopravvivenza
      Composta domenica 4 marzo 2001
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        Scritta da: Dedalo

        La Cometa

        La luce è spenta
        (vorrei dire: "nel mio cuore" )
        mi sospingo nelle tenebre
        attraverso lo spazio ricurvo
        attratto da masse gassose
        incandescenti
        ma evanescenti
        che implodono
        lasciando piccoli vuoti
        subito ricomposti da molecole di materia vitale.

        Cammino lento
        per esaurire tutto il vento sul mio viso
        tutti gli arcobaleni nei miei occhi
        tutti i calori sulla mia pelle.
        Esito incantato
        al cospetto del dinamismo umano
        del veloce divenire dei sentimenti
        del rapido trasformarsi degli equilibri.
        Invidio
        la solubilità delle soluzioni
        la facilità dei composti inorganici
        che si lasciano mescolare da semplici vortici.

        Io, forse, ho amato una donna
        ho un'amica, ho una famiglia.
        Ogni quanti anni
        passa la Cometa?

        Sogno
        scie lunghissime e infinite
        tracce indelebili nel cielo
        strascichi luminosi e impressionanti
        orbite parallattiche nel cosmo
        combinazioni astrali magiche e antiche.
        Imploro
        una quiete sonora
        un deserto silente
        per sentire nella terra
        Il richiamo primitivo
        del corpo pulsante
        per cercare fra milioni
        quella pelle che vibra
        all'unisono con la mia.
        Composta lunedì 4 gennaio 1999
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