Scritta da: Marianna Mansueto
in Poesie (Poesie d'Autore)
Nonè vile la mia anima
Non trema nella tempestosa sfera del mondo
Vedo risplendere la gloria celeste
Risplende così la mia fede armandomi contro ogni paura.
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Nonè vile la mia anima
Non trema nella tempestosa sfera del mondo
Vedo risplendere la gloria celeste
Risplende così la mia fede armandomi contro ogni paura.
Perché io sono la prima e l'ultima
io sono la venerata e la disprezzata,
io sono la prostituta e la santa,
io sono la sposa e la vergine,
io sono la mamma e la figlia,
io sono le braccia di mia madre,
io sono la sterile, eppure sono numerosi i miei figli.
Io sono la donna sposata e la nubile,
io sono colei che da la luce a colei che non ha mai procreato,
io sono la consolazione dei dolori del parto
io sono la sposa e lo sposo,
e fu il mio uomo che mi creò.
Io sono la madre di mio padre,
io sono la sorella di mio marito, ed egli è il mio figlio respinto.
Rispettami sempre,
perché io sono la scandalosa e la magnifica.
C'è un sorriso d'amore,
e c'è un sorriso della seduzione,
un sorriso c'è dei sorrisi
dove si incontrano quei due sorrisi.
C'è un aggrottamento dell'odio
e c'è un aggrottamento del disdegno,
ed un aggrottamento c'è degli aggrottamenti
di cui invano tentate di scordarvi,
Poiché a fondo nel profondo del cuore penetra,
e affonda nelle midolla delle ossa-
e mai nessun sorriso fu sorriso,
ma solo quel sorriso solo,
sorriso che dalla culla alla fossa
sorridere si può una volta una sola;
quando è sorriso
ha fine ogni miseria.
Virtù contro a furore
prenderà l'armi,
e fia el combatter corto,
che l'antico valor
nelli italici cor non è ancor morto.
Passo ore e ore a pensarti,
dolci tramonti che riflettono
i colori del tuo splendido viso.
E vorrei averti accanto questa sera,
anche solo per guardarti
e perdermi tra le gocce di eternità
racchiuse nei tuoi occhi.
Ma anche questa sera sarai con lei
a donarle il tuo sorriso,
dolci tramonti si perderanno all'orizzonte
e, sognando il tuo viso a occhi aperti,
soffrirò in silenzio
perché non potrò mai averti...
Ragazzo mio,
io non ho paura di morire.
Tuttavia, ogni tanto
mentre lavoro
nella solitudine della notte,
ho un sussulto nel cuore,
saziarsi della vita vita, figlio mio,
è impossibile.
Non vivere su questa terra come un inquilino,
o come un villeggiante stagionale.
Ricorda:
in questo mondo devi vivere saldo,
vivere
come nella casa paterna.
Credi al grano,
alla terra,
al mare
ma prima di tutto
all'uomo.
Ama la nuvola,
il libro
la macchina,
ma prima di tutto
l'uomo.
Senti infondo al tuo cuore
il dolore del ramo che secca,
della stella che si spegne,
della bestia ferita,
ma prima di tutto
il dolore dell'uomo.
Godi di tutti i beni terrestri,
del sole,
della pioggia
e della neve,
dell'inverno e dell'estate,
del buio e della luce,
ma prima di tutto
godi dell'uomo.
La tua virtù è la mia sicurezza.
E allora non è notte se ti guardo in volto,
e perciò non mi par di andar nel buio,
e nel bosco non manco compagnia.
Perché per me tu sei l'intero mondo.
E come posso dire di esser sola se tutto il mondo è qui che mi contempla?