Poesie inserite da Martina Andrea Ottogalli

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Scritta da: Martina Andrea Ottogalli

Occhi come i tuoi

L'immane vuoto di te
mi piomba addosso silenzioso
e mi ritrovo ansimante, ferita, morente
tra un piatto da lavare
ed un sorriso da assecondare.

Occhi come i tuoi non se ne trovano,
occhi come i tuoi non si dimenticano.

Ho vagato a lungo e solitaria per trovarti,
tra milioni di corpi vuoti
in questo mondo senza poesia.

Per attutire il dolore opaco della solitudine
ho ingannato me stessa in vacui ardori
mascherando eroi da figuranti
o figurando in recite di finti amori.

Ma nel torpore di una vita mal spesa
tu eri lì,
nella disperazione dell'anima vuota
tu eri lì,

Come ho potuto non riconoscerti?
Come ho potuto perdermi te?

Per un attimo, così vicino
con la tua armatura di paglia,
con quella maschera da straniero,
ho incontrato i tuoi occhi
relegando me stessa
in questo dolce tormento.

Tu non mi hai vista,
mi piace crederlo a volte,
la menzogna può aiutare dove la verità crea dolore.
Mi sei passato accanto, incurante e silenzioso.
Sei andato avanti.
Perché io non ci riesco?
Composta giovedì 5 novembre 2015
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    Scritta da: Martina Andrea Ottogalli

    Istante

    Baciami adesso,
    prima che il vento torni a soffiare
    inclemente sui nostri corpi nudi
    e stanchi.

    Prima che il mare riprenda il respiro
    impetuoso nel suo letto di sabbia
    e rocce
    e alghe.

    Baciami ora,
    in quest'unico istante che è solo nostro,
    quando il sole è distratto
    e le nuvole nient'altro che un getto blu
    nel cielo opaco.

    Se non lo fai il tempo tornerà a far ticchettare gli orologi,
    e alcuni fiori sbocceranno,
    nuovi bambini nasceranno,
    ci sarà un altro comizio elettorale da qualche parte nel mondo.

    Silenzioso,
    come sempre,
    giungerà un nuovo istante
    e torneremo ad essere semplicemente io e te,
    due anime sole,
    in balia delle onde.

    Ma se mi baci adesso,
    che i nostri sguardi sono incatenati,
    che i nostri respiri sono così vicini da potersi annusare,
    se lo fai ora,
    non ci sarà più un domani.

    Ci saremo noi,
    insieme
    e il mondo
    non sarà più lo stesso.
    Composta mercoledì 4 novembre 2015
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      Scritta da: Martina Andrea Ottogalli

      Nuda

      Nuda,
      color dell'ebano
      Guardami!
      voglio sondar negli occhi tuoi scuri
      l'anima ebbra
      d'ardore
      mentre socchiudi la bocca,
      rossa di piacere.

      Umida,
      con brina calda
      Inondami!
      Voglio il tuo sentor di more,
      a cespugli tra le labbra,
      per assaporarne ogni singola goccia,
      piccola molecola d'amore.

      Tremanti,
      in questo letto bagnato,
      non abbiamo futuro
      siamo senza passato,
      solo i nostri corpi
      adesso si appartengono
      incastonati tra loro
      come diamanti.

      Ansimante,
      esala l'ultimo respiro
      e rivolgilo a me,
      sulla mia pelle,
      il tuo unico dio
      in questo attimo infinito
      in cui ti ho reso mia.
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        Scritta da: Martina Andrea Ottogalli

        Il risveglio

        E fu così che mi destai.
        Il mio corpo embrionale giaceva ora
        avvizzito,
        nel bianco ordine d'ospedale,
        tra facce vacue
        e odore acre di disinfettante.

        Mi destai così.
        Con il cuore d'un epilettico,
        lo sguardo d'un folle,
        e la forza di un sano, spumavo
        rabbiosa
        per il commesso sopruso.

        E come Frida Kalho
        rividi il mio ventre
        aperto, stracciato, derubato.
        Mani anonime
        celate da guanti in lattice
        vi succhiavano via i primi aneliti d'un figlio.

        Quale atto d'incoscienza,
        Quale sentore di paura
        (o codardia?)
        avevo permesso a me stessa?

        Mi destai
        come si destano i morti
        poiché deceduta era in me
        ogni vana illusione di vita.
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