Poesie inserite da Monica Cannatella

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Scritta da: Monica Cannatella

Vorrei

Mi piacerebbe regalarti
domani pieni di presenza.
Nuvole soffici di certezze
e un unico grande amore
che conosca solo il lieto fine.
Vorrei spianarti la strada,
togliere via quei sassi su
cui, tante volte, sei inciampata.
E poi, poi vorrei cancellare
i giorni "no" dal calendario
del tuo cuore.
Quelli per cui, ogni tanto,
perdi i tuoi meravigliosi sorrisi.
Composta martedì 25 ottobre 2016
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    Scritta da: Monica Cannatella

    Ti porto con me

    Ti porto con me, oltre le colline di ciliegi
    e i campi di lillà.
    Indossa il tuo sorriso migliore
    e qualche goccia di felicità.
    Togli le scarpe ed i pensieri,
    lascia indietro quel che appartiene a ieri.
    Riempi le tasche di sogni e di stelle,
    indossa solo la tua pelle.
    Ti porto con me, in un mondo migliore,
    un mondo fatto solo d'amore.
    Composta lunedì 14 novembre 2016
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      Scritta da: Monica Cannatella

      La voce dei ricordi

      E parlerai di me
      ma senza accorgerti
      che gli occhi tuoi
      brillano poco ormai.
      Ricorderai le sere
      dove c'eravamo solo noi,
      quando toccava a me
      risolvere i tuoi guai
      e piangerai.
      T'inventerei scuse
      un po' stupide
      e frasi timide come
      le lucciole.
      Sorriderai e
      prenderanno vita
      ancora gli occhi tuoi,
      quando ti perderai
      a pensare ai baci miei.
      Ma durerà solo un
      istante e sfiorirai
      e piangerai.
      Composta venerdì 25 novembre 2016
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        Scritta da: Monica Cannatella

        La zagara

        Bella e profumata.
        Ancor sul nascere
        veniva già sporcata
        usata
        recisa.
        Come ogni bel fiore che
        si rispetti, qualcuno tentò
        di coglierla...
        Lei, che se ne stava ancora
        in posizione fetale.
        Lei, che veniva sorpresa dalla luna
        a dormire con i pugni chiusi
        di chi si culla nel dolce
        grembo materno.
        Innocente
        pulita
        fiduciosa.
        Fino a quando due mani
        non tentarono di sfiorarla.
        Non voglio lasciare la terra...
        il mio mondo di bimba...
        Non sono pronta!
        E con la forza di un gigante
        allontanò da se quelle luride mani
        che volevano violare il suo cielo d'estate.
        Qualcun altro provò a recidere
        la bella zagara.
        Ma lei, restò salda al suo
        giardino.
        Ma non profumò più!
        L'uomo, in qualche modo,
        l'aveva sporcata.
        Ecco perché prima di
        aprirsi, ha la forma di una lacrima.
        Per il dolore che le è stato
        inflitto.
        Composta mercoledì 23 novembre 2016
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