Poesie inserite da Renzo Mazzetti

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Scritta da: Renzo Mazzetti

Santo esempio

Non sono stato capace
di prevedere e neppure di sognare
che quel Papa tedesco
insegnasse a quello Laico italiano.
Per ritornare essere umano
ancora da vivo si è dimesso
e come fa qualunque mortale
si è messo in pensionamento.
Ma da vivo
semplicemente come tutti
così come quando nacque
non come ultimamente visse.
Invece
la Repubblica italiana
Senatore a vita
santifica ancora il Presidente.
Alla fine del mandato
orgoglioso e arzillo
il Primo segua il sensibile
santo esempio intelligente.
Semplicemente.
Composta lunedì 22 aprile 2013
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    Scritta da: Renzo Mazzetti

    Gatta Maya

    Sulla mia pancia sento battere il tuo cuore
    e il mio respiro culla il tuo corpo amico.
    L'innocenza animale è distesa nell'abbandono
    e m'insegna il vero, la lealtà, l'affetto.
    Oltre l'umano percepisco commosso l'indefinito
    e il tuo intenso guardare nel mio sguardo.
    Vedo la tua pelosa zampina che si protende
    e affettuosamente con l'unghia il mio volto lambisce.
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      Scritta da: Renzo Mazzetti

      Faccendiere

      Quanti e quali segreti
      custodisce il faccendiere?
      Rapporti privilegiati
      con importanti personaggi.
      Governi vicini e lontani
      diversamente tremano uguali.
      Grandi personalità
      mediano il gioco dell'appalto.
      Soldi sporchi e spudorati
      per i silenzi sbranati.
      Tangenti criminali riciclate
      in meschine operazioni commerciali.
      Capitali incalcolabili
      nei paradisi fiscali nascosti.
      Il capitalistico sistema mercato
      borioso esalta l'inumano.
      Affari mondiali
      beffardi affossano gli ideali.
      Composta lunedì 23 aprile 2012
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        Scritta da: Renzo Mazzetti

        Salva Italia

        Chiamato dal sommo del colle
        subito nominato a vita senatore
        a un passo dal burrone
        agguanta sicuro le risorse
        salva Italia il professore.
        Piangono piccole pensioni e buste paga
        i giovani cercano lo studio sereno
        sognano il dignitoso lavoro
        ma anche il padroncino s'ammazza
        il mercato nella piazza affari in borsa gioca.
        Europa sovrana immacolata nuova fede
        dimentica tremende sofferenze estremi sacrifici
        rubi patrie inganni finemente domi
        popoli eroici sulle barricate e nelle trincee
        campioni della democrazia e della libertà.
        Ridotti a servi della finanza
        gettati allo sbaraglio per il pane
        penzola la carota davanti agli occhi
        sul groppone sbatte rabbioso il bastone
        sotto al palazzo grida di disperazione.
        Composta giovedì 29 marzo 2012
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          Scritta da: Renzo Mazzetti

          Povertà

          Eccola che cammina
          e nell'illusione vive
          da quando ormai nacque.
          Tutto lo splendido contorno
          non vale più niente
          e rimane il centro
          di quello che l'occhio vede
          ed il cuore ancora sente
          percepisce e piange.
          Povertà nell'animo spoglio!
          Povertà nell'anello d'oro!
          Povertà nel lindo vestito!
          Fuggiamo da questo noi stesso
          e con le scimitarre
          facciamo a pezzetti il cielo
          e gettiamoci dentro i missili
          evadendo da questo mondo.
          Le radici però rimangono
          e abbarbicate nell'oscurità della terra
          ancora trovano un po' di nutrimento.

          Illusione che vive
          e già cammina
          da quando ormai nacque
          e cercando solo la morte
          attanaglia coi denti sporchi
          putride carni animali.
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            Scritta da: Renzo Mazzetti

            Passione

            Siamo di nuovo nati
            nel pomeriggio
            ricorrenza di amori.
            Sembrava un bacio
            contatto lieve intimo
            usuale espressione d'affetto.
            Invece esplose passione
            il sentire intenso
            divenne supersonico percorso.
            Strada sul cui cammino
            quanto più complesso è umano
            questo nostro indefinito destino.
            Celestiale vortice vissuto
            arcobaleno in cielo stellato
            profondo universo penetrato.
            Calore fondente carne
            di cuori e anime congiunte
            via lattea fluttuante.
            Dopo si plana
            ritrovando il letto
            sulla concreta terra.
            Caldo delle coltri
            che raffreddi i corpi
            doni profondo sonno.
            Nel risveglio
            tutto non ricordiamo
            come fosse sogno.
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              Scritta da: Renzo Mazzetti

              zeroquarantadue

              Senza alcuna ragione ragionata
              le braccia e le gambe
              frenetiche si muovono precise
              e le mani attente, veloci, lontane
              si attaccano ai pezzi
              innestandoli opportunamente.
              In questo non vivere
              nell'ammasso di ferro lavorato
              di viti e rondelle e bulloni
              e trapani e chiavi e motori
              il cervello diventa piombato
              tenta di fuggire la realtà
              nella testa disturba.
              Uomini e donne protagonisti
              consapevoli della fatica alienante
              assorbono grammo su grammo nocività
              sopravvivono ai tempi di produzione
              costruiscono utilità.
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                Scritta da: Renzo Mazzetti

                Dodicesima "stazione" (un minuto e 46 secondi)

                L'aratro fitto nell'amata terra
                seguiva silenzioso
                le orme lasciate dalle vacche
                ansanti nella fatica.
                Il contadino seguiva
                curvo e attento incitatore
                manipolando, scansando, allineando.
                E alla sera trovava vicino al fuoco
                il centenario suo padre
                dal quale ascoltava
                l'insegnamento della natura.
                Questo accadeva un tempo
                ma oggi il contadino è diventato operaio
                e l'aratro è catena di montaggio.
                Prima v'era la natura, oggi tutto è tecnologia.
                Nulla in contrario
                per quel che riguarda la tecnologia
                ma tutto contro, e per questo io lotto,
                il potere tecnocratico
                che istruisce i cervelli
                trasformandoli in computers
                i quali a loro volta trasformano
                altri uomini in altrettante macchine
                che costruiscono altre macchine metalliche.
                Ho visto un giovane che era già vecchio
                e un vecchio quasi morto
                estraniato, sommessamente vegetante.
                Ma non era vecchio:
                Aveva appena cinquanta anni!
                Ed è già passata una vita:
                Alzati ragazzo alle cinque del mattino
                poi un'ora di viaggio.
                Alle sei suona la sirena
                parte la catena di montaggio
                e alla dodicesima "stazione"
                lavori alla velocità
                di un minuto e 46 secondi.
                Primo:
                montare la ruota anteriore
                usando l'apposita "zeppa"
                dopo essersi assicurati
                che sia del tipo richiesto
                e non presenti ossidazioni.
                Secondo:
                centrare il parafango anteriore
                rispetto alla ruota.
                Terzo:
                montare: (prendere il bulloncino,
                infilarvi la rondella e lo spessimetro.
                Prendere il filo e infilarvi la bussolina
                curvandolo nell'apposito supporto
                e infilarlo nel foro del mozzo,
                infilare la rondella e il dadino.
                Prendere la pinza e la chiave
                e bloccare il tutto tirando il filo).
                E registrare il freno anteriore
                senza che la ruota risulti frenata
                assicurandosi che il freno sia teso il più possibile.
                Torna a casa
                e dopo cena
                accendi il televisore
                e guardati "Carosello"
                ma già dormi prima che sia finito.
                Alzati ragazzo
                sono le cinque del mattino
                e tra un'ora
                ti aspetta la catena di montaggio.
                Alzati marito
                sono le cinque del mattino
                e tra un'ora
                ti aspetta la catena di montaggio.
                Alzati padre
                sono le cinque del mattino
                e tra un'ora
                ti aspetta la catena di montaggio.
                Alzati nonno
                sono le cinque del mattino
                e tra un'ora
                ti aspetta la catena di montaggio.
                Dopo l'ultimo viaggio
                nella monotona assillante alba
                finalmente riposa in pace.
                Si dice che è morto bene
                che non si è accorto proprio di niente
                e non ha sofferto neppure un poco.
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