Scritta da: Rosita Matera
in Poesie (Poesie personali)
Funamboli
Siamo funamboli sul filo della Vita
aggrappati ad un ciuffo di sogni,
trascinati dal moto del tempo
... e le stelle stanno a guardare.
Composta mercoledì 19 novembre 2014
Siamo funamboli sul filo della Vita
aggrappati ad un ciuffo di sogni,
trascinati dal moto del tempo
... e le stelle stanno a guardare.
Vidi nel breve respiro del fiore
il suo affanno silente sciogliersi in pioggia,
e nella foglia bruna si frantuma la voce
... cade nella terra brulla
che racchiude nel ventre suo
il tumultuoso gorgoglio della vita
scorre rompendo gli argini al tempo,
affonda l'impronta nell'uggia del vento
un ciuffo d'erba prepotente s'avvinghia
alla zolla di terra, madre affranta e infinita.
Negli occhi grevi del cielo, le foglie
disegnano scie, di corallo, scomposte
e il volto del giorno si va stemperando
nella pozza che dorme sulla strada di casa.
Odore acre, di legna arsa e increspata
si fonda col cielo in una goccia di autunno.
Groviglio di terra che ha preso fuoco,
la foglia sull'albero prepotente rosseggia.
Pagina accartocciata
su cui si legge ancora
un brivido caldo rubato all'estate.
"È vecchia la foglia" mormora il cielo,
ma ha ancora tanta vita da raccontare alla terra
che si nutre delle sue storie
ed ascoltandole
si fonde in un abbraccio e se ne innamora all'istante
fino a generare
un seme da germogliare.
Al bordo di una strada sono venuto al mondo,
come un bel fiore che sboccia fresco all'improvviso,
mentre i passanti guardavano la scena
masticando la rabbia che mi offrono ogni giorno.
Sono stato baciato solo da un raggio di sole,
mentre cercavo poche briciole d'amore...
i calci che ho preso me li ricordo tutti
ma li sciolgo nell'acqua della compassione.
Compassione per l'uomo, crudele con se stesso
perché non sa guardare oltre le apparenze.
Se sapesse farlo,
leggerebbe il mio cuore come un libro colorato,
soffermandosi sul foglio dell'amico abbandonato
che implora solo un po' di pace e di calore
dopo giorni di cammino
e di pioggia assai pungente
sulla schiena cigolante
che sta in piedi solo a stento.
Se potessi, almeno un giorno,
mostrarvi il mondo coi miei occhi
capireste che la vita è un miracolo grande
fatto di piccoli e semplici gesti
ma che hanno il potere
di cambiare l'esistenza:
di una carezza in un giorno andato storto,
di un sorriso che sa dare un fuoco di speranza,
di rispetto per ogni vita che respira sotto il cielo.
Se l'uomo
sapesse avere maggior rispetto
soprattutto per se stesso
ribalterebbe la vita intera
con la coscienza che grida ancora,
e finalmente vedrebbe il mondo
con gli occhi miei, quelli di un cane,
che pur nascendo sul marciapiedi vive soltanto per amare.
Se la nota dicesse: Non è la nota che fa la musica
Non ci sarebbero le sinfonie,
Se la parola dicesse: Non è la parola che può fare la pagina
Non ci sarebbero più libri.
Se la pietra dicesse: Non è la pietra che può alzare un muro
Non ci sarebbero più case.
Se la goccia d'acqua dicesse: Non è una goccia d'acqua che può fare il fiume
Non ci sarebbe l'oceano.
Se il chicco di grano dicesse: Non è un chicco di grano che può seminare il campo
Non ci sarebbero le messe.
Se l'uomo dicesse: Non è un gesto d'Amore che può salvare l'umanità
Non ci sarebbe mai ne Giustizia, ne Pace, ne Dignità, ne Felicità nella terra degli uomini.
Come la sinfonia ha bisogno di una nota,
come il libro ha bisogno di ogni parola,
come le case hanno bisogno della pietra.
Come l'oceano ha bisogno di ogni goccia d'acqua,
come le messi hanno bisogno di ogni chicco di grano,
l'umanità intera ha bisogno di te, qui ora, tu sei unico e perciò insostituibile.
Perché mi chiedi cosa sia l'amore?
L'amore sei tu mentre mi chiami,
sono io nel momento in cui ci credo.
... È la tua voce schietta che sa di vento,
è nel mistero di un fiore che si schiude piano.
Perché mi chiedi cos'è l'amore, amore mio?
L'amore sei tu quando mi guardi,
sono io mentre sento il tuo respiro...
L'amore è l'aria, le stagioni, il tempo,
è nella parola ispirata che scrivo,
nella sinfonia segreta degli angeli
che il cuore sente solo se vola.
Ora dormi, amore mio
e sogna di me
e dell'amore che non potrei mai definire,
perché esso è Tutto, non lo puoi contenere
in una parola, neppure in quella più dolce.
Sogna amore mio
perché l'amore
è il sogno più bello che tu possa fare
ma la meraviglia che posso svelarti
è che si tratta di un sogno che ora si avvera.
Se non posso giocare ora, quando potrò farlo? chiede il bambino alla propria madre.
Se non posso amare ora, quando potrò farlo? si chiede il giovane infelice
Se non posso vedere i fiorii, quando potrò farlo? si chiede il giardiniere impaziente.
Non c'è un tempo per le cose se non le sappiamo attendere
tutto cresce nel silenzio e nel cuore del Creatore;
nelle mani c'è l'azione e la nostra volontà
ma la trepidazione non mette petali al Pensiero.
Il sole al mattino cresce dal ventre della notte
ed il frutto non si affanna per dar colore alla sua buccia
... l'amore è forse il frutto più prezioso nel giardino
nasce e cresce nel mistero con più lune sulla faccia,
la sua luce è la pazienza del suo seme sul sentiero,
e senza i lacci della fretta il tuo cuore avrà le ali.
D'un tratto,
sentieri
s'aprono a schiere
e prepotenti colorano l'aria,
facendo promesse di liete corolle,
parlando animosi coi giorni a venire.
"D'un botto, oggi è scoppiata la pace!"
Scrivono i fiori in prima pagina.
Stamane,
non ci crederete,
ha bussato ad un vetro della finestra sospesa,
un ramo di pesco, ormai troppo cresciuto
che voleva giocare col raggio di sole,
e con la mia mano, che trema ancora
per il verso scivolato da quei petali rosa...
e tra le parole, volando s'intrecciano, ad acquerelli dipinti nel cielo.
Col nastro del Pensiero
io catturo ciò che sono
per sentieri di campagna
che s'aprono a ventaglio.
Fra i rumori della vita,
osservo tra le rose
le pieghe del mistero,
prospettive del mio tempo.
Raccolgo fra le mani l'essenza d'un bagliore
e rubo con un balzo un frammento di Bellezza.
E sono ladra,
ladra del mio tempo
... racconto di nascosto
sotto gli angoli riposti
delle pagine dei libri,
tutto il tempo e meraviglie
che io ascolto dalla Voce
del narrante che mi detta
la beltà che si nasconde
sotto il volto e nelle cose
della quotidianità.
Nel cuore del mattino
batte un sole che s'accende,
d'improvviso
fiamma ardente di colori.
S'imbeve nell'aurora
bagna il viso di splendore
il polso già gli freme,
nuove scene ha da riempire
con pennellate e luce,
col vento spettina il fogliame.
Sul cuscino vi è l'impronta
di Speranza che si desta
e racchiude nella mano
una pioggia di scintille...
le ha raccolto dalle stelle
che promettono sorrisi,
io li leggo e li riporto
nel disegno di domani,
linee rette e linee curve
tra le attese, sul foglio bianco...
arlecchino si colora,
prende vita il nuovo anno.