Scritta da: Rossella Porro
in Poesie (Poesie personali)
Scrivo...
Scrivo nel buio
di una sera qualunque
in un posto qualunque
su di un foglio qualunque
di ciò che non vedo in chiunque
se non in te.
Composta giovedì 30 dicembre 2010
Scrivo nel buio
di una sera qualunque
in un posto qualunque
su di un foglio qualunque
di ciò che non vedo in chiunque
se non in te.
Chi ha scelto per te?
Anima bianca
il buio t'ha preso
la tremula luce
della fiammella
Chi scriverà di te?
Se non la penna
di sangue intrisa
a lasciar segni
di rosso vermiglio
su pagine bianche.
Chi parlerà di te?
Se non le membra
dure e sorde
di queste mura.
Chi piangerà per te?
Se non io.
Ogni giorno attendo,
ah se almeno sapessi
il tempo dell'attesa
forse ti attenderei di meno?
Attendo e spero
che vana non sia l'attesa.
Continuerò a camminare
finché le suole saranno arse
non sarà il vento a fermarmi
né il timore della pioggia
né falsi profeti
travestiti da viandanti
busserò ad ogni porta
che non vorrà aprirsi
chiederò ad ogni
passante che saprà ascoltarmi
lascerò orme ben distinte
per chi vorrà accompagnarmi
ma volterò le spalle
a chi vorrà legarmi.
Un ultimo sguardo
prima di andare
che mi resti impresso
come un segno
nella carne
ogni particolare
ogni flebile dettaglio
perché il tempo
non ti rubi mai
a me
perché di me
sei parte
da sempre
e per sempre.
Se dovessi paragonarti
a qualcosa
non penserei
alle stelle di una notte d'estate,
ma alle grigie nubi
delle notti di novembre
non penserei
alla rosa più bella del giardino
che vive un giorno
e nulla più
ma alle rampicanti
d'ombra che s'insinuano
negli scorci più nascosti
e mettono radici
non alla superficie
increspata del mare
ma al tumulto delle onde
in burrasca
non alle urla sghignazzanti
ma ai silenzi più duri
non al giorno
ma alla notte
più oscura
che lentamente
mi attira a sé.
E l'anima si perde
nell'illusione
di ciò che non è
vestendo il fantasma
delle notti buie
con millantate sembianze
di sconosciuti mondi.
Non conosco parole
a disegnar il profondo
squarcio che
s'insinua nella carne
e sotto l'anima
apre un varco
per i più oscuri pensieri.
Solo chi l'ha conosciuto
ne comprende il gusto amaro
che spezza in gola
ogni flebile respiro.
E allora non chiedermi
cos'è il dolore
non so spiegartelo
che con il silenzio.
Rammendo ciò che resta
del passato
immagino
il presente
nulla so
e niente voglio sapere
del futuro
lascerò che s'appresti l'anima
per prima
a spalancar finestre
sulle bieche mura
perché il sole alla fine giunga.
Nei sogni s'addensa
il tuo ricordo
vivo
che dire vorrei,
ma le parole
muoiono al sole.