Scritta da: Rossella Porro
in Poesie (Poesie personali)
Nell'istante in cui svaniscono i ricordi
sull'onda delle tue parole
mi ritrovo a navigare
ove il soffio del tuo respiro
sospinge i miei pensieri.
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Nell'istante in cui svaniscono i ricordi
sull'onda delle tue parole
mi ritrovo a navigare
ove il soffio del tuo respiro
sospinge i miei pensieri.
Eccomi a voi signori
tolgo il cappello
getto via il mantello
dipingo sulla faccia
il più bel sorriso
scosto i capelli dal viso
con un inchino mi presento
e chi sa
magari un po' mento
sono un pagliaccio di professione
un accrobata all'occasione
sono un principe ed il suo re
sono un baro ed il croupier
sono un vincente ed anche il perdente
sono il tutto e sono il niente
porto una maschera per ogni stagione
che indosso per commissione
ciò che vedete è
se vi pare
ciò che comprate
ad un prezzo speciale
il resto non vi interessa
è nel cappello e lì vi resta
del resto non c'è contrattazione
con chi per ammissione
si accontenta
della liquidazione.
Vi saluto signori
indosso il cappello
avvolgo il mantello
calandomi in viso
un mesto sorriso.
Dinanzi a te sono sempre un perdente
ripongo le armi
non ho più voglia di ferirmi.
Taccio e ascolto
il rumore dell'aria
che fende brandelli di carne.
Nulla è più dovuto.
Il tempo gela ogni
misera speranza
Nel rancore è riflessa
la mia anima inquieta.
Nulla è più certo.
Le radici spezzate.
Dovrei capire
il non detto
l'inespresso celato
in angusti rifugi
che non sono più casa.
Perso è per sempre
l'ineffabile laccio
un tempo legame
oggi catena
che stringe l'anima
esausta che assapora
l'amara sconfitta.
Tutto è perduto
ripongo le armi
nessun armistizio
sono solo
sconfitto.
Se mi bastasse quell'ora
nel sperare di vederti
e quell'attimo
nell'incrociare i tuoi occhi
per scrutare il tuo cuore
forse sarei felice.
Tra le nebbie dei miei
pensieri si perse il tuo viso.
Non potetti che leggere
nei tuoi occhi di cenere
un grido soffocato.
Poi un giorno nel silenzio t'ho udita
malgrado pensassi
di averti persa per sempre.
Oh altra cosa era lei
nel pensier ora mi sfugge
il familiar sorriso
adombrato da una sì tal maschera
che cela a noi mortali
inestricabili misteri.
Oh altra cosa era lei
nel pensier ora mi sfugge
il sì dolce canto
taciuto dal mesto sigillo
posto sulle marmoree
labbra.
Oh altra cosa era lei
ma nel pensier
ora mi sfugge.
Per passione
solo per passione
intingo lo stilo nei miei pensieri.
E gli occhi muti
si fermarono a guardare
i tuoi passi
ora non più soli
compagni di chi sa
quali sconosciute mete
che non saranno
mai le mie.
Io ti ascolto.
Nel silenzio
l'eco della tua anima
ritmo melanconico
di un incedere incerto.
Io ti ascolto.
È per quella sete
che attanaglia la mia anima
per quel bisogno di sentire
così profusamente nella mia carne
e giù fino allo stomaco
che ti vengo ancora a cercare.