Scritta da: Rossella Porro
in Poesie (Poesie personali)
Parole
Sull'orlo
dell'abisso
si fermano le parole
che vorrei dirti,
esse naufragono
nel mare dei tuoi
occhi fissi
su orizzonti lontani.
Composta domenica 30 giugno 2013
Sull'orlo
dell'abisso
si fermano le parole
che vorrei dirti,
esse naufragono
nel mare dei tuoi
occhi fissi
su orizzonti lontani.
Passo dopo
passo
scendo la china,
l'ignoto m'inquieta
eppure
è già scritto,
e conoscendone
la chiusa
la disillusione
s'accompagna
a me che m'ingannai
a te che t'ingannasti.
Solo quando
non sento la terra
sotto i piedi
e il silenzio
risuona come
un canto
nelle mie ossa,
solo quando
la mente libera
da ogni catena
comincia a vibrarsi
nell'aere sereno
dimentico
dei se e dei ma
solo allora
mi sento felice.
Cosa sei
se non
la pioggia sottile
sulla terra arsa dal sole,
un pensiero ardito
tenuto segreto,
un sentiero inatteso
nella desolata landa.
Cosa sei
se non
un fiume in piena
d'autunno
che tutto travolge,
il rumorio del ruscello
nelle notti d'estate,
il canto del mare
soffiato alla spiaggia.
Cosa sei
se non
ciò che io posso
e voglio desiderare.
Non pensare
al vento
che scuote
furente
le fronde degli alberi.
Non pensare,
non senti?
L'eco della rondine
che garrisce
ritorna a casa
e non teme
di perdersi.
Il suo non è
un addio.
Il suono silenzioso
dell'assenza
costruisce
muri senza
spiragli
irrompe improvviso
nello scandire
monotono del tempo
e rammenta che
ciò che era
ora
non lo è più.
D'improvviso
non ho più cose da fare
il tempo che prima stringeva
ora è infinito
ne hai preso un capo
e l hai portato con te.
Tutte le mie ore scandite
dal tuo respiro
ora si trascinano lente
e stanche.
D'improvviso
l'assenza e l'urgenza
d'imparare a fare a meno di te.
Mai si è
pronti
a lasciare che la furia
del vento
sleghi i lacci,
eppure il nodo
è stretto
con forza, ma
la corda è lisa
umida di sale
e scivola
ruvida tra le nostre mani.
All'apice
di un'ora
s'appunta la vita
cancellando
con mano
maldestra
anni d'attesa.
Ora s'innalza
il momento
costretto
in argini angusti
ed irrompe
inondando
il tempo
passato
e quello a venire.
Tu
che osservi i miei passi
lascia che sia felice
anche inciampando.
Tu
che non elemosini
parole aspre
per carezzarmi
lascia che sia felice.
Tu
che sai in quale
punto affondare
per meglio vedermi
sanguinare
lascia che sia felice.