Poesie inserite da Silvana Stremiz

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Scritta da: Silvana Stremiz

Voglia del nulla

Triste mio spirito, un tempo innamorato della lotta, la
Speranza il cui sperone attizzava i tuoi ardori, non vuole
più cavalcarti! Giaciti dunque senza pudore, vecchio cavallo
il cui zoccolo incespica a ogni ostacolo.

Rassegnati, cuor mio: dormi il tuo sonno di bruto!

Spirito vinto e stremato! Per te, vecchio predone, l'amore
ha perduto il suo gusto, e l'ha perduto la disputa; addio,
canti di ottoni e sospiri di flauto! Piaceri, desistete dal
tentare un cuore cupo e corrucciato!

L'adorabile Primavera ha perduto il suo profumo.

Il Tempo m'inghiotte minuto per minuto come fa la neve
immensa d'un corpo irrigidito io contemplo dall'alto
il globo in tutta la sua circonferenza e non vi cerco più
l'asilo d'una capanna.

Valanga, vuoi tu portarmi via nella tua caduta?
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    Scritta da: Silvana Stremiz

    Mi farai sentire solo... quando te ne andrai

    La tua luce che illumina il mio lenzuolo
    La pagina del tuo libro aperta su un addio
    Le tue ultime parole esplodono nella mia testa
    Le nostre canzoni stonate su pentagrammi dimenticati

    Ho giocato d'azzardo su un tavolo sconosciuto
    Con un mazzo di carte truccato
    La fortuna mi ha voltato le spalle ed è sparita nella follia della vita
    Il mio arcobaleno colorato ti indicherà la strada
    E ci incontreremmo al centro dell'oceano – se lo vorrai
    O su una spiaggia solitaria
    Dove un poeta morente canterà i suoi versi al cielo
    E i suonatori di tamburi intoneranno il loro tam tam per noi

    Ci incontreremmo in un posto qualunque
    Ci incontreremmo al centro delle nostre vite
    E se addio è una parola troppo triste
    Diremmo semplicemente ciao –
    E una girandola di colori esploderà sulle nostre teste

    Ed ora…
    Ora….
    Ricordami da laggiù … dal tuo treno deragliato
    Ricordami dall'alto della tua montagna in fiamme
    Ricordami con un pensiero mentre la luna illumina i tuoi occhi
    Ricordami nel buio della mia notte e nella luce del tuo giorno
    Ricordami nelle tue bufere di neve e nel soffio del tuo vento
    Ricordami come un'onda che si infrange sulla tua spiaggia
    Ricordami con le tue lebbra – con quelle labbra bastarde
    Ricordami nei tuoi sogni sino all'alba di una nuova vita
    Ricordami come tu vuoi
    In questo giorno da dimenticare

    Mi farai sentire solo…quando te ne andrai.
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      Scritta da: Silvana Stremiz

      Dipingerò il mio capolavoro nel cielo

      Dipingerò il mio capolavoro nel cielo

      Questa è una storia realmente accaduta a due giovani amanti lungo il confine messicano. Io l'ho vista così

      Dipingerò il mio capolavoro nel cielo
      Sotto la pioggia lungo il confine messicano
      Siamo stati a Manzanillo e abbiamo visitato Puerto Aventuras
      Polvere negli stivali e sudore sotto la fronte
      In un albergo di Rosario mi hai dato il tuo cuore
      Ci siamo separati a Puerto Morales sotto un concerto di stelle cadenti
      la mia valigia di sogni si è aperta lungo la ferrovia per Mexicali
      Le porte del pregiudizio si sono spalancate tra noi
      La vita – dicevi – è bianco o nero
      Io ho imparato che la vita a volte prende e a volte dà
      Ti ricordo in una veste bianca di giglio nel buio che avvolge la valle
      Ombre d'argento sulle grandi pietre degli antichi templi Maya
      Hai improvvisato una danza alla luna
      Ma io ero cieco non vedevo il tuo splendore nell'aria - volteggiare fantasma
      Un menestrello errante disegna cerchi di note col suo tamburello africano
      Raccolgo i miei pensieri e li conservo in un angolo della mente
      Quando tutte le anime si prenderanno per mano
      Il cielo esploderà in una lucida follia colorata
      Se senti un rumore sordo nelle orecchie non avere paura
      Sto solo dipingendo il mio capolavoro nel cielo

      Sono stato all'inferno ed ho incontrato un angelo
      Com'è la morte – ho chiesto
      Invisibile – mi ha risposto
      Nel labirinto dei miei sentimenti sono entrato e uscito infinite volte
      Il giorno è un lungo film muto in bianco e nero
      Il mio cielo piange
      Dopo pochi minuti di sole si trasforma in tempesta
      In quest'aria che respiro c'è odore di morte
      Mi ricordo di Francis Bacon dipingere figure mutilate
      Che sputano un urlo disperato in pezzi di carne lacerata
      Sogno un mondo dove i poeti cantano e i musicisti scrivono
      Su questa curva sulla quale sono sospeso
      Su questa strada che cammino
      Su questa pista che percorro
      Sei volata via sul cavallo di Pablo Ramirez
      Hai accennato ad un pacifico addio e sei uscita dalla mia vita
      Mentre dipingevo il mio capolavoro nel cielo

      La musica alla radio grida musica moderna
      Ho sognato Charlie Parker in piedi – nella notte
      All'angolo di Trafalgar Square
      Mi ha portato da qualche parte e mi ha riportato indietro
      Ho solo bisogno di qualcuno che mi mostri una nuova via di fuga
      Ho bisogno di qualcuno che mi porti lontano dal pensiero di te
      La pioggia racconta lunghe storie
      Se pioverà anche da te allora saprai quanto sto soffrendo
      Mentre cammino per la mia strada e canto la mia canzone al cielo
      Come un giullare di corte ferito
      In attesa di dipingere il mio capolavoro nel cielo

      Ho incontrato una Regina zingara con collane di bronzo al collo
      E un anello d'amore gitano
      Le ho chiesto di raccontarmi qualcosa di te
      Occhi di Perla e Denti di Diamante mi fissa negli occhi e dice
      " in ogni respiro di donna c'è un uomo imprigionato nel suo cuore"
      Le regalo un mazzo di violette
      E scappo via in una nuvola di polvere come un angelo cow-boy
      a cavallo del proprio destino di amante offeso
      Attraverso la pianura con luci di lampi e fragore di tuoni
      Che disegnano ombre lunghe negli abissi del dolore
      Il cielo esplode in poemi di nuda meraviglia
      Sento l'eco delle campane a morte dal campanile della chiesa di San Sebastian
      Un coyote canta un canto di guerra nella notte della mia vita
      Due venti soffiano attorno alla tua casa
      Due piogge battono sul tetto di legno della tua casa
      Due tuoni esplodono nella tua camera da letto
      Due spari rimbombano come il frastuono di un uragano
      Due occhi lucidi sulla porta - sotto la veranda
      In una veste bianca di giglio
      Mi hai detto – Non sei migliore di nessuno e nessuno è migliore di te
      Mi volevi dare le stelle di tutta una notte e i diamanti di tutto il pianeta
      Mi hai promesso un giardino di fiori e sogni da vivere ogni giorno
      Ma io volevo soltanto un tuo dolce bacio amore – solo un tuo dolce bacio
      Ti ho abbracciata forte e ho sentito il tuo cuore battere per me
      Ho visto polvere di stelle nei tuoi occhi da fiaba
      Il tuo mondo di illusioni è crollato come il boato dell'oceano
      Aprimmo le prigioni dei nostri cuori
      E tutti gli uccelli predatori che mangiavano le briciole del nostro amore
      Sono volati via nelle foreste di nuvole piovose
      Non ho più parole per esprimere il mio amore ciarlatano
      Aladino ha spento la sua lampada
      E fiamme pallide disegnano due cuori amanti sulla terra bagnata di pioggia
      La cartomante nasconde le sue cose in casseforti di bugie
      Le navi dei pirati sono ancorate in porti sicuri
      Tutti i suonatori scalzi abbandonano la scena
      Restiamo io e te da soli a celebrare uno spicchio di luna
      E mentre la luce dell'alba comincia a brillare
      Ringrazio Dio perché anche tu ora puoi vedere.
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        Scritta da: Silvana Stremiz

        C'è un sassofono che suona nella parte buia della luna

        C'è un sassofono che suona - nella parte buia della luna
        I ladri hanno rubato tutti i fiori dai balconi di principesse scolorite
        Non c'è più nessun regno da conquistare
        Qualcuno stanotte ha imbiancato i cimiteri della vergogna
        Tu ed io con il nostro egoismo troppe tombe abbiamo profanato e poi ricostruito
        L'uno contro l'altro armati abbiamo abbattuto le nostri torri di guardia

        C'è un sassofono che suona - nella parte buia della luna
        Io e te distesi su pensieri che pensano pensando di pensare al passato
        Io e te al tavolo della 5° strada con due bicchieri di vino italiano
        Io e te inebriati dal frizzante fiume alcolico passato per gole secche di parole
        Io e te con l'anima distante una spedizione lunare

        L'effetto del vino come l'esplosione di una supernova tra scintille di ricordi
        Magica visione di Cisca tra le betulle nane del Rio delle Amazzoni
        Tra rami di piante secolari tra discese di canoa primitiva
        Avvolti su nebbie basse abbiamo conosciuto il desiderio
        E spogliati di vesti non vesti ci siamo buttati nel nostro piacere
        Con l'orecchio teso al sassofono – nella parte buia della luna

        E quella sera a casa di Whitman tutti scrivevano poesie
        Io e te leggevamo Dante - tu chiedevi il Paradiso ma l'Inferno era il mio pallino
        Che Guevara era morto da un pezzo Fidel Castro celebrava il suo fantasma
        In Italia i treni saltavano e pure le banche saltavano
        Polvere nera polvere rossa unite in un bang senza fine
        lacrime e sangue schizzati sui muri e mentre qualcuno cercava di capire
        Un sassofono suonava - nella parte buia della luna

        Ho seguito l'arco colorato di un arcobaleno
        E ti ho trovata seduta accanto ai fiori di loto
        Hai bussato al mio cuore - tutte le foglie d'autunno erano a terra, rosse di paura
        Io ho spalancato la porta della mia anima e il vento le ha disperse tutte
        E non c'è nulla che rimane sul tavolo da gioco della vita tra il Re e la Regina di cuori
        A parte questo sassofono che suona - nella parte buia della luna

        I nostri destini su mari in tempesta lontani da spiagge sicure
        Cascate di rimpianti allagano i nostri anni futuri
        a nulla serve soffrire o piangere
        Siamo come due giovani amanti stretti in un abbraccio passato
        Il vento soffia tra i rami di pino - dammi la mano e ascolta
        C'è un sassofono che suona - nella parte buia della luna

        Siamo due cuori solitari persi in una valle di solitudine
        Ho sentito l'odore del fango ed ho visto le stelle brillare
        Tutti i nostri guerrieri sono in fila dietro la nostra porta
        Ho fatto un sogno stanotte ho visto acrobati deporre mazzi di rose ai tuoi piedi
        I ladri hanno rubato tutto ma non hanno toccato la luna
        E un sassofono festeggia suonando nella sua parte buia

        C'è un sassofono che suona - nella parte buia della luna
        Se la prossima pioggia laverà le nostre anime incontrerò i tuoi occhi di mare
        Se la pioggia non cadrà vorrei perdermi nelle strade bianche della mia mente
        E ondeggiare nell'aria indeciso se essere un uccello o una nuvola
        o essere un pesce-scrittura per riempire il mare di parole
        e scrivere un libro a tutti i naufraghi della vita
        Che leggerebbero l'amore in due parole bagnate
        Mentre il sassofono continua a suonare - nella parte buia della luna.
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          Scritta da: Silvana Stremiz
          Col mio amore scontroso e umido
          umido di te delle tue labbra carnose di mare
          m'inoltro viandante d'insolite allegrie
          per le radici estese dei nostri fiumi neri
          filamenti incandescenti di aquiloni
          spirali acuminate contro il muro del tempo
          che si scioglie su di noi come il miele
          in un giorno di aprile e di sole.
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            Scritta da: Silvana Stremiz

            Liar Liar

            Tra le rovine del nostro giardino
            ora brullo
            senza vita nè colori
            incenerito da una menzogna,
            incido una lapide
            al nulla,
            guardando le parole
            che stramazzano una a una sulla terra nuda.
            Erano le mie parole
            erano le tue parole
            ora sono solo carta sporca
            nella luce artificiale
            di false verità.
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              Scritta da: Silvana Stremiz

              La mia strada

              È la complicanza che affascina,
              è lo sguardo che intarsia,
              la mia strada sei tu che sbalordisci,
              sei tu che non capisci,
              sei tu che fuggi,
              e dopo dunque torni;
              rammento un poco,
              sporto dal parapetto,
              da cui ammiro il panorama,
              poi cammino solo,
              scivolata via la tua mano,
              nuvole che mi somigliano,
              vento che le porta lontano;
              la mia strada non si traccia,
              può essere solo percorsa,
              fermandosi, tra le pause, ad osservare,
              aspettando un fiore, che sul ciglio, non vuole ancora sbocciare,
              recitando l'ultimo rosario,
              attendendo un poco,
              per poi ancora di nuovo morire;
              peso e leggerezza,
              che mi si oppongono, dilaniando,
              tristezza che è compagna,
              che sfiora le dita,
              rilegge la tua bocca, per ogni volta che l'ho accarezzata.
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                Scritta da: Silvana Stremiz

                Pezzi di ghiaccio

                Gli ultimi pezzi di ghiaccio,
                sciolti tra le scorze d’arancio,
                vorticano con i miei occhi
                che indietro nel tempo li inseguono;
                squillano ancora le voci,
                stesso luogo,
                ma altri momenti;
                immensi rettangoli di vetro
                e strade che scheggiano,
                di là colossi d’ali si librano,
                poi case con chiome di montagne,
                sfumando,
                senza pause,
                questa macchina infernale sovrappone,
                confondendo,
                anche nell’edera abbarbicata,
                pendula e cadente
                su lastre tagliate nel cemento;
                parole sommerse riecheggiano,
                sussurri flebili,
                scivolando dal buio,
                si spengono;
                lì, davanti, seduta,
                nel bruno che luccica,
                i chiari e i rosa
                dipingo distesi a sfiorarmi,
                sognanti gli istanti di nessuno.
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