Vivere non solo per vivere Non è solo tua l'anima agonizzante atrofizzata dentro un bordello di kanduppatti non è solo tua la carne bambina dagli occhi rovesciati su pantaloni calati mentre ripeti nel singhiozzo vivere non solo per vivere non è solo il tuo sangue greggio di fame che scorre al passaggio di nuovi predoni non è solo tua l'amputazione del respiro nelle vene delle macerie di Kuito mentre ripeti vomitando vivere non solo per vivere non è solo tua l'ombra curva e sacra dell'imposta dignità dello hijab mentre frughi come un topo nella spazzatura dentro i viali notturni della santa Teheran e ripeti pregando vivere non solo per vivere non è solo tua la cute nel filo spinato dentro un sole rifugiato nelle terre di nessuno figlie del confine mentre nell'ultimo straccio d'abito abbracci un gemito e ripeti sbranato dalla stanchezza vivere non solo per vivere non è solo tua la polvere che concima la saliva gli occhi curvi sul boia al piovere lento di una mano tagliata nelle rovine studentesche di Kabul dove il silenzio della musica il fruscio dell'umiliazione cancellano l'umana dignità tu muliebre orgoglio di morte munifica agiti le ali e ripeti vivere non solo per vivere.
Pensi che il nostro silenzio possa destituire valori imposti lo pensi davvero!!! Pensi di scrutare attraverso l'anima senza decadenza lo pensi davvero!!! Allo specchio I lividi dell'ego agiscono indisturbati allo specchio sono deturpato dal sintomo di proprietà dei miei pensieri.
Sono apparsi tutti i personaggi del mio povero proscenio con superbia tracciano l'ultimo scorcio di via custodi del provino di chissà quali comparse o supponenti primiattori. Io sono l'edificio cementato dalla loro presenza quasi come forme sull'orlo del tempo madri presenti. Li sento nella circolazione sanguigna dei muscoli col tonante fragore dell'assoluto. Operai instancabili dei pensieri fragili medici della filosofia quotidiana. Mattatori che si alzano dall'obitorio della notte raccontano vecchie storie sempre le stesse con lo stesso viso di allora e lo stesso suono della laringe il monologo della vita.
L'orizzonte tra le fusa di un aquilone che si sposta nelle onde del vento sul ciglio di un mondo deserto gli occhi fissi al barlume di un cielo muto senza risposte: ad ogni pensiero ceruleo o nelle liti tempestose carcerato nel singhiozzo del reale. Ora solo un campanaccio di ritorno dall'alpeggio mi cinge con vigore alla parata della vita.
Spengo l'assoluto universale senso di estraneità alla vita per lasciarti ancora un po' di calore sulle tue piccole labbra trasparenti tumefatte dal silenzio ti respiro nel tuo cuore assente scavando nella metastasi assassina neppure una lacrima del mio latte s'incaglia nella disperazione e sopra le tue palpebre innocenti odio un Dio fabbricato dagli uomini.
Nella simbiosi dei mille colori dell'epidermide negli stessi deboli neuroni la rivoluzione nella scuola per l'unico fine: l'emancipazione e la scure al cervello della scuola delle differenze la rivoluzione a bersaglio del dogma ma nel centro libero della comune umana la rivoluzione nella ricchezza di tutte le voci e nei generi scrollati dal potere del dominio la rivoluzione l'orizzonte della dissoluzione dell'afflato padrone e il naufragio cosciente dell'individuo solo la rivoluzione l'economia del destino dialettico che si esaurisce nella rivoluzione.
Lettera da te Sono stanco mi scrivi sono stanco della notte delle streghe dello sguardo sempre uguale sul mio culo da lebbroso mi scrivi è difficile sai terribilmente difficile prendere la responsabilità di essere frocio sono stanco delle omelie delle tonache con gli scarponi chiodati. Che senso di nausea di schifo mi scrivi baciarmi nel buio come un assassino sfiorare l'amore nella prigione del silenzio rubare la felicità dietro i vetri nascosto dal mondo "normale" e fuori solo dita puntate parole di veleno sulle mie cosce aperte come una puttana sono stanco mi scrivi non combatto più "l'inferno sono gli altri"
La fondazione emancipata Ti vorrei parlare del tempo che riacquista il proprio circolo vitale subendo una rivoluzionaria mutazione genetica è il tempo socialista
Ti vorrei parlare di cuori che tracciano un ponte sull'infinito sogno umano subendo una rivoluzionaria mutazione genetica sono i cuori dell'internazionale socialista
Ti vorrei parlare del complice amore senza barriere che spalanca le ali sull'alba della specie subendo una rivoluzionaria mutazione genetica è il complice amore del socialismo femminista
Ti vorrei parlare di mani sorelle che forgiano lo stesso impeto coi colori diversi dello stesso sangue subendo una rivoluzionaria mutazione genetica
Ti vorrei parlare della fondazione emancipata della vita.