Sarei stata grande come George Eliot ma il destino non volle. Guardate il ritratto che mi fece Penniwit, col mento appoggiato alla mano e gli occhi fondi — e grigi e indaganti lontano. Ma c'era il vecchio, l'eterno problema: celibato, matrimonio o impudicizia? Venne il ricco esercente John Slack, con la promessa che avrei potuto scrivere a mio agio, e io lo sposai, misi al mondo otto figli, e non ebbi più tempo per scrivere. Per me, comunque, era tutto finito quando l'ago mi trafisse la mano mentre lavavo i panni del bambino, e morii di tetano, un'ironica morte. Anime ambiziose, ascoltate, il sesso è la rovina della vita!
Tu lodi il mio sacrificio, Spoon River, perché allevai Irene e Mary, orfane di mia sorella! E biasimi Irene e Mary perché mi disprezzarono! Ma non lodare il mio sacrificio, e non censurare il loro disprezzo; io le allevai, ebbi cura di loro, è vero! — ma avvelenai questi benefici col costante rinfaccio della loro dipendenza.
Knowlt Hoheimer se ne andò alla guerra il giorno prima che Curl Trenary denunciasse davanti al pretore Arnett quel furto di porci. Ma non è questa la ragione per cui si fece soldato. Mi sorprese che scherzavo con Lucius Atherton. Bisticciammo e gli dissi di non venirmi più tra i piedi. Allora rubò i porci e andò alla guerra —— dietro a ciascun soldato c'è una donna.
Non vidi mai differenza tra il giocare a carte per denaro e il vendere beni immobili o occuparsi di legge, di banca, di qualunque altra cosa. Perché tutto quanto è caso. Nondimeno c'è un uomo in gamba negli affari? Quello "vede", davanti ai Re!
Non ero amato dagli abitanti del villaggio, tutto perché dicevo il mio pensiero, e affrontavo quelli che mancavano verso di me con chiara protesta, non nascondendo né nutrendo segreti affanni o rancori. È assai lodato l'atto del ragazzo spartano, che si nascose il lupo sotto il mantello, lasciandosi divorare, senza lamentarsi. È più coraggioso, io penso, strapparsi il lupo dal corpo e lottare con lui all'aperto, magari per strada, tra polvere e ululi di dolore. La lingua è magari un membro indisciplinato — ma il silenzio avvelena l'anima. Mi biasimi chi vuole — io son contento.
Sognando di scoprire universi sconosciuti... abbandono i miei sensi alla follia della passione... ossessionata dalla tua magnetica sensualità... arde il desiderio di possedere la tua mente... giocando con i tuoi sogni proibiti... alimenta la mia fiamma e scalda i tuoi sensi... libera i tuoi pensieri e abbandona il tuo corpo... vivi con me...
Un tonfo, un urlo, e poi silenzio. Mi cingo in ginocchio... perso nel vuoto l'ultimo alito di vita. Attonita, estranea, disperata, mi guardo intorno: non c'è più nulla, a terra corpi senza vita, mentre sale dal cielo il fumo di ultimi cumuli di cenere. Sono accanto al tuo corpo e grido, mentre le lacrime mi rigano il volto, e bagnano le tue mani. Con le ultime forze rimaste, mi sfiori la labbra con le dita... altruista più di qualsiasi essere umano, mi regali gli ultimi brividi, l'ultima dolce e intensa rivelazione del tuo amore. Poi lentamente cade la tua mano, ancora il sangue scorre fuori dal tuo cuore, ancora l'ennesimo sussulto, poi più nulla. Mi sono risvegliata dall'incantesimo della tua carezza, e ti vedo come tutti gli altri, steso sul terreno, fermo, freddo, morto. Forse mi hai regalato quei momenti per evitarmi almeno per un istante la triste e cruda realtà. Batto un pugno sul suolo, e poi cerco di picchiarti, ti do del farabutto e grido: -Perché te ne sei andato senza di me? Perché mi hai lasciata sola? Portami con te!- Ma tu non rispondi: per la prima volta il tuo non è un tacere di riflessione... è un silenzio eterno. Guardo i tuoi occhi, ma subito li chiudo: voglio ricordare la loro intensità, li voglio ricordare così com'erano... capaci d'imbarazzarmi, di farmi sorridere, pensare, eccitare. Con timore ti poso una mano sul petto... il vuoto, non respiri più... Non sentirò più il tuo respiro sulla pelle, non sentirò più la tua mano sul mio corpo, non sentirò più la tua voce che mi rilassava, mi desiderava. Sfinita mi accascio su di te, ormai non sento più nulla, il mondo intorno a noi si è dissolto. Chiudo gli occhi e vedo ancora noi, ma per la prima volta felici, uniti, insieme. Sento ancora il calore e il profumo della tua pelle, il tuo cuore batte ancora, i tuoi occhi mi guardano... la tua mano prende la mia le mie labbra sfiorano le tue... sono morta lo so... ma non ho sentito dolore, adesso sono con te. Il mondo è finito, la vita non esiste più, ma per noi, amore mio, è appena cominciata. Lontani dall'odio, dall'ipocrisia, dall'indifferenza, adesso siamo io e te, solo noi due, per goderci la nostra felicità eterna.
Tu con la tua anima disperatamente dannata, mi hai incatenata, incantata. I tuoi occhi scrutano perversi il mondo, e profondamente lo vogliono, lo cercano. Tu non sei che un angelo, un angelo dannato, destinato ad una vita lugubre, buia, eppure vedi una luce che ogni mortale ignora, hai aperto una porta alla sapienza eterna e vera, e per questo condannato e forse un giorno ingiustamente... giustiziato. La tua bocca parla di cose proibite, di verità censurate, critica le assurdità del mondo. Eppure tu non sei che un angelo, un angelo destinato ad una vita solitaria, lunga e dura come rigidi inverni. Come gelo, la società, su di te s'abbatterà per soffocare la tua sete di verità e giustizia, chiusi nella loro ignoranza, non vorranno vedere, non vorranno sentire. Eppure tu, dolce, dannato, triste angelo, non farai che aumentare il calore, la passione, che dimorano in te, che ti danno una ragione per vivere. A volte vorresti che mai la tua mente fosse stata illuminata: è difficile combattere da soli, e piangi nel tuo silenzio, e un rosso scarlatto scende sulle tue guance. Gridi, gridi pietà ad una vita più volte rinnegata, ma tu sei il prescelto, non sei che un portatore di felicità, di serenità. Eppure vivi nella disperazione, nel tuo dolore, mascherandolo, nascondendolo a te stesso, vivi le pene dell'inferno, solo per portare un po' di pace. Ma tu, tu non sei che un angelo, tu sei innocente, ma per il mondo sei il male, sei le loro paure, sei le loro perversioni, sei ciò che rifiutano. E per me, non sei che l'amore, la passione, il fuoco, la sapienza, la verità, sei il mio spirito, la mia anima, tu che mi proteggi sotto le tue ali, che mi guidi con la tua mano, che mi parli con gli occhi, tu che sei la mia salvezza, tu: il mio angelo nero.