Scritta da: Sir Jo Black
Mi manca il tuo silenzio
Mi manca il tuo silenzio,
il vuoto di parole
che di suoni riempivo.
Ho pianto quest'assenza
e di te cerco suoni.
La notte m'è compagna
attendendo nuovo noi.
Composta lunedì 9 dicembre 2013
Mi manca il tuo silenzio,
il vuoto di parole
che di suoni riempivo.
Ho pianto quest'assenza
e di te cerco suoni.
La notte m'è compagna
attendendo nuovo noi.
Delirio il tempo:
nascono immagini grigie
immerse in giorni silenti.
Delirio il giorno:
vento scorre morto
su un deserto di nulla.
Delirio la sera:
dondola la sedia
sotto spalle di noia.
Delirio la notte:
stampati sul tetto
incubi...
"Non possiamo essere felici" dicevi
occorre dolore a ber tue parole;
né viver fu, né tempo, il vento contro.
Penso immagini di vita e sentire:
or'amo quell'ora lontana, fu noi,
sento dolore per quel vento grigio,
sento dolore ché tu fuggisti via
in cammino altro lontano fuori me.
Andando andai nel deserto arido te;
morto d'amor dato, preso e pestato
opera di mente, meschina realtà.
E vado cercando più che non trovo;
solo polvere, torna indietro il tempo,
solo cenere rimane d'intenti!
E intanto figure eteree parlano,
rendono fumo, silenzio inutile.
E intanto tempo scorre ancora vuoto.
Ferite salate i ricordi ultimi
entrano ed escono lacrime nere.
Luci indistinte non accendono la via
immortalando sensi addormentati,
cadendo tra le dita sempre sabbia.
Il tempo va maestro negante aurora!
Vento nega accesso,
blocca la porta:
dentro la vita,
fuori fermo freddo.
Tempo avanza lama,
alla gola punta,
speranza: lacrima gelata,
irrisolto desiderio.
Goccia a goccia
lacrime cadranno,
le mie, amare,
rovente dolore,
a bruciare la pelle,
la tua, a me dolce.
Amare parole tue
bruciano la vita:
quella a te donata,
quella ora vuota,
la mia gioia di te.
Lacrime acide
le mie fossero
sulla tua pelle
come il freddo
inferno che lasci
non sarebbero dolore.
Gioco col tempo, col vento;
con le parole e con l'amore
a volte...
Con te non gioco,
ti voglio e sfuggi.
Resto a chiedere perché
mentre amo la Luna,
tu il Sole.
Questa malattia corrode,
malat'amore va via da me
dona libertà o torna luna,
colora questa notte ove affondo:
buio di morte tinge il silenzio
ove più non doni mani e carezze.
Speranza non lascio,
torni dolore:
In ogni mano non c'è calore,
in ogni alito è vento,
in ogni voce silenzio,
in altri occhi vuoto.
Prego te malat'amore:
dai o lascia respiro!
Ove brucia il tempo cammino:
verso ignoti lidi e speranze,
eterna ricerca, alzo passi.
Bianco sale esala fragranze
respirato tra vuoti sassi;
un silenzio riempie il cielo.
Color corallo, sangue, amassi
il vento porta solo gelo
al cuore vuoto e in notte spento.
Il canto stanco non alza velo
là dove nasce ed io non sento
tempo di vita e di colore.
È vivo il voler sentimento,
ma nel disagio affonda e muore.
Passa tutto come al confino,
ove brucia il tempo cammino.
Di te
ricordo sapori
odori
ora
che non sei
mentre ti cerco
ancora
alato desiderio
mai perso.
Guardo, è bello:
anche infranti colori,
anche odori acri,
poi dolci,
poi amari
e sapori tenui
e forti
e veleni.
Guardo il mondo,
è bello
anche dietro velo
bagnato volto, dolore.