Poesie inserite da Stefano Medel

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Scritta da: Stefano Medel

Dire pazzo

La gente fa presto a dire pazzo,
si dà del pazzo come niente,
senza sapere,
senza conoscere,
senza pensare;
la gente non sa niente e parla,
dando fiato,
e dimostra solo ignoranza,
stupidità,
conformismo e preconcetto;
la gente vive solo di sentito dire,
e non capiscono niente,
tirano solo ad indovinare.
Composta venerdì 23 ottobre 2015
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    Scritta da: Stefano Medel

    La felicità

    La felicità a volte
    è provvisoria,
    e dura un attimo,
    un momento,
    altre volte un po' di più;
    ma non è facile, trovare la felicità,
    in questa nostra società di consumi;
    trovi tante cose,
    beni materiali, cibo,
    cose voluttuarie,
    ma a volte,
    la felicità non
    si raggiunge mai;
    la insegui per tutta la vita;
    ma scappa tra le dita,
    per colpa della crudeltà
    degli altri,
    perché è un mondo brutto,
    per tante ragioni.
    Composta sabato 17 ottobre 2015
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      Scritta da: Stefano Medel

      Le due facce della medaglia

      Siamo sempre in bilico,
      sospesi su un filo,
      tra male e bene,
      cose positive e negative;
      vita a due facce,
      i due risvolti della medaglia;
      per ogni cosa positiva, ce n'è un'altra negativa;
      bene e male;
      ma per quanto ci siano,
      cose brutte,
      ci sono sempre degli amici
      e delle persone che ti aiutano;
      e il male non dura in eterno,
      e non vince sempre,
      dopo la pioggia,
      viene il sereno;
      si tira avanti,
      pensando al meglio della giornata
      e alle cose positive.
      Composta giovedì 15 ottobre 2015
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        Scritta da: Stefano Medel

        Sono io, un artista

        Non m'interessa quello
        che dice la gente;
        non sanno niente,
        non mi conoscono,
        le sparano grosse e
        tirano ad indovinare,
        ma i miei segreti sono
        solo miei;
        io vado per la strada mia,
        con le mie eccentricità,
        le mie peculiarità;
        sono un artista,
        un letterato,
        un creativo,
        e seguo la mia arte;
        per quanto se ne dica;
        e non voglio essere uguale,
        agli altri,
        io sono io,
        con la mia storia,
        i miei pensieri,
        sono io.
        Composta lunedì 12 ottobre 2015
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          Scritta da: Stefano Medel

          Ognuno con la sua solitudine

          La stanza buia,
          in penombra;
          luce fioca del mattino,
          tra le persiane;
          vorrei urlare forte il mio dolore,
          la mia immane solita
          solitudine,
          ma l'urlo,
          mi muore in gola,
          la gente non capirebbe,
          ma solo, riderebbe;
          ognuno di noi si tiene la sua
          solitudine
          personale e i suoi guai;
          ognuno di noi cammina un
          po' solo,
          cercando un sorriso,
          una voce amica,
          una mano da stringere,
          un amico da ritrovare,
          un amore da incontrare.
          Composta sabato 10 ottobre 2015
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            Scritta da: Stefano Medel

            Dracul

            Dall'alba del tempo,
            ci fu un tempo,
            in epoche dimenticate,
            un sovrano crudele e spietato;
            il suo nome era Vlad, l'impalatore,
            e il suo ordine era quello del drago;
            la sua forza e ferocia
            erano inimmaginabili,
            e le armate fuggivano al suo cospetto;
            i turchi impararono a conoscerlo,
            con un nome leggendaria,
            Dracul,
            che voleva dire diavolo;
            e il suo popolo lo venerava e temeva nello stesso tempo,
            dicendo che era dannato,
            e costretto a bere sangue umano;
            Dracul,
            Dracul,
            era il suo nome;
            e portava il terrore,
            nei cuori.
            Composta lunedì 5 ottobre 2015
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              Scritta da: Stefano Medel

              Ricordi

              Ricordi o no,
              forse non ricordi più niente;
              di come stavamo bene insieme;
              giravamo,
              gironzolare per strada in macchina,
              mangiare un toast,
              camminare,
              o stare seduti vicini per un po';
              non ti ricordi più;
              adesso il telefono tace,
              e tu chissà dove sei,
              che fai;
              se solo capissi,
              se solo il tuo cuore
              imparasse ad ascoltare.
              Composta domenica 4 ottobre 2015
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