Poesie inserite da Stefano Medel

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Scritta da: Stefano Medel

Con questa faccia da poeta

Con questa faccia da poeta,
che non si fida di nessuno,
come un gatto randagio,
questa faccia da poeta,
che ama più
di quanto può,
che sente e soffre,
e scrive,
perché tu sia,
lettore di parole
di magia;
questa faccia da poeta,
troppo solo,
tra facce e bastardi che parlano male,
ribelle ancora ribelle,
.
Composta lunedì 18 gennaio 2016
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    Scritta da: Stefano Medel

    Per scriverti una poesia

    Per scriverti certe poesie ci vuole orecchio
    intinto dentro il secchio,
    anzi parecchio,
    bisogna averlo tutto,
    per scrivere certe cose;
    e tu non mi dici niente,
    e non ti sfiora il mio tormento,
    e mi lasci qui da solo,
    mentre te ne vai,
    e io non dormirò mai,
    pensando dove sei;
    e ti scrivo una poesia;
    ci vuole orecchio,
    ci vogliono le parole,
    e un senso logico portante.

    Per fare poesia ci vuole l'idea,
    l'idea di base,
    base, la base,
    per fare poesia.
    Composta lunedì 11 gennaio 2016
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      Scritta da: Stefano Medel

      A te, sconosciuta

      A te,
      che non ho mai incontrato,
      non ti ho baciata,
      ti ho pensata forse
      tante e tante volte;
      ti ho sfiorata,
      con lo sguardo,
      ma niente di più;
      a te,
      che ho perduto,
      senza dire una parola,
      senza riuscire a dirti ti amo,
      a te,
      ti ho perduta,
      tra la gente,
      sei svanita,
      e io t'ho amata,
      un momento.
      Composta venerdì 8 gennaio 2016
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        Scritta da: Stefano Medel

        Goccia di eternità

        Un minuto,
        una goccia di eternità,
        un secondo che va,
        una notte che vola,
        tra sogni infranti,
        sonno dileguato.
        Rabbia di ieri,
        dolori segreti,
        la notte va,
        va via,
        e ti lascia prono nel domani,
        da solo,
        silenzio.
        Vorresti venisse un tempo diverso,
        il tempo
        del perdono e dell'amicizia
        e della comprensione,
        dell'ascolto e della pazienza;
        ma il mondo è questo qua,
        che ci vuoi fare;
        bene e male,
        giusto sbagliato,
        una lotta,
        una corsa continua,
        verso il futuro.
        Composta mercoledì 6 gennaio 2016
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          Scritta da: Stefano Medel

          Il mio paese

          E questo è il mio paese però,
          tra la vecchia chiesa, l'albero
          e la stradina di sempre;
          paese immutabile,
          stagionato,
          solite facce ingrugnate,
          un po' burine
          un po' scontate;
          paese a cavallo tra vecchio e modernità,
          un po' fetente, addormentato,
          un po' selvatico e maleducato;
          che mi dà qualcosa e niente,
          a cui sto attaccato come
          un gatto randagio,
          che ama
          solo i posti,
          e del resto non gli frega niente;
          paese,
          piccolo e conosciuto,
          un po' casa mia,
          un po' buco del mondo.
          Composta domenica 27 dicembre 2015
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            Scritta da: Stefano Medel

            La grande città

            Come è grande la città,
            come è fracassona la città,
            coi suoi rumori rutilanti,
            il camion della monnezza,
            il rombo delle macchine,
            il crepitare dei lavori stradali;
            gente che va e viene, senza posa,
            in tutti i mezzi;
            vita che va,
            scorre veloce,
            e il tempo non dà tregua;
            che bella la pace e il silenzio,
            e stare per conto mio,
            riflettere,
            sui miei tempi,
            guardare la gente,
            come faceva Kerouac;
            lontano da catene e giudizi.
            Composta lunedì 28 dicembre 2015
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              Scritta da: Stefano Medel

              Il burattino

              Il burattino spera sempre
              che la sua sorte cambierà,
              il burattino si aggrappa
              alla fortuna
              e ai sogni,
              ed intanto continua
              a correre
              senza pace,
              in questo mondo
              di marionette alla mangiafuoco;
              il burattino
              non può pensare,
              il burattino
              deve sempre ubbidire e stare
              in riga,
              così vuole il sistema,
              tutti stupidi e di corsa;
              il burattino non sta
              mai in pace,
              in questo mondo.
              Composta sabato 19 dicembre 2015
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                Scritta da: Stefano Medel

                Bar

                E ci ritroveremo tutti al bar,
                dopo che gli anni sono passati,
                sono alle spalle,
                ognuno coi suoi guai,
                ancora con la voglia di cambiare il mondo,
                ancora dissidenti,
                ribelli sempre ribelli,
                ognuno con qualche capello
                in meno,
                un po' canuti,
                ma sempre uguali
                in fondo;
                dentro qualche locale,
                con la faccia,
                di chi è lì,
                per caso;
                e quanto tempo
                sarà passato,
                gioventù,
                gioventù,
                un ricordo indelebile.
                Composta giovedì 17 dicembre 2015
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                  Scritta da: Stefano Medel

                  Abbi pazienza col poeta

                  Abbi pazienza col poeta,
                  che è sempre un essere umano,
                  con molta umanità,
                  e sensibilità;
                  non aspettarti miracoli,
                  e la parola,
                  che spiega ogni cosa;
                  non ho il segreto della pietra
                  filosofale
                  in tasca,
                  non ho verità della vita nel taschino;
                  ho solo dubbi, confusione
                  e dolore,
                  come dice Kerouac, posso
                  offrire
                  solo la mia ribellione e confusione;
                  abbi pazienza per il tuo
                  poeta.
                  Il poeta,
                  è spesso anonimo,
                  incompreso,
                  schernito,
                  lasciato solo,
                  disprezzato dalla massa
                  di idioti,
                  che non capiscono un acca,
                  e vivono solo,
                  come tante bestiole;
                  abbi pazienza per il poeta.
                  Composta mercoledì 9 dicembre 2015
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                    Scritta da: Stefano Medel

                    Se mi amassi di più

                    Se tu mi amassi di più,
                    se tu capissi di me,
                    che sono qui,
                    sono qui, per te;
                    non sarei solo,
                    come sono,
                    abbandonato in giornate
                    sempre uguali;
                    se tu mi amassi come io
                    amo te,
                    ma tu pensi solo alla tua libertà,
                    capisci solo il tuo sentirti libera,
                    come una puledra selvaggia;
                    e non pensi a me,
                    non pensi a me.
                    Composta mercoledì 16 dicembre 2015
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