Poesie inserite da Stefano Medel

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Scritta da: Stefano Medel

Quando eravamo giovani

Quando eravamo giovani,
era tutto diverso,
era differente,
quando eravamo giovani,
eravamo liberi,
e tutto
era semplice,
chiaro e diretto,
la salute era sicura,
e i problemi non molti;
quando eravamo giovani,
non avevamo pazienza,
e tutto sembrava ingiusto e
insopportabile;
dove sono quei tempo,
quegli anni di rabbia,
di malessere,
di ribellione,
eravamo giovani,
giovani.
Composta lunedì 14 dicembre 2015
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    Scritta da: Stefano Medel

    Poeta maledetto

    Sono qui,
    sono proprio me,
    mi sono riconosciuto subito,
    un po' poeta maledetto,
    un po' barbone,
    un po' filosofo
    e molto ribelle,
    sempre in alto mare,
    sempre in rotta,
    con la società
    fetente che c'è;
    soldi pochi e sogni tanti,
    e quelli,
    ti posso dare,
    nelle poesie che scrivo,
    e lo farò per te,
    se vorrai.
    Composta lunedì 14 dicembre 2015
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      Scritta da: Stefano Medel

      Poeta notturno

      Sono un poeta notturno,
      a cavallo di una scopa da strega,
      cammino per sentieri
      invisibili, solo miei,
      alle porte dell'aurora,
      tra la notte e l'alba,
      il momento proficuo
      per un poeta;
      non voglio padroni,
      né comandi o regole,
      come i gatti randagi,
      e ti do quello che ho,
      i miei pensieri,
      una poesia,
      e la mia confusione,
      e il cammino difficile,
      per la libertà,
      che si insegue sempre,
      m a non è facile avere;
      sono un animale poetico,
      notturno.
      Composta sabato 12 dicembre 2015
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        Scritta da: Stefano Medel

        Il venditore di sogni

        Sono un venditore di sogni,
        e volentieri,
        te li do,
        e li creo,
        a cavallo della notte,
        e l'aurora,
        nelle notti insonni,
        dove i pensieri,
        vanno e vengono,
        e il tempo,
        pare fermarsi,
        congelato come l'inverno;
        i miei sogni,
        te li mando,
        e per te,
        li trasformo in poesia,
        e mi vesto di sogno,
        perché,
        la malasorte,
        non mi
        riconosca
        e vada via.
        Composta martedì 8 dicembre 2015
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          Scritta da: Stefano Medel

          La pazzia di Erasmo

          La pazzia di Erasmo,
          ognuno di noi,
          ha in se stesso,
          un lato di pazzia e
          di follia,
          anche se spesso,
          lo nascondiamo;
          è necessario per vivere,
          essere sempre in bilico,
          tra follia e normalità,
          e un po' di pazzia,
          aiuta a tirare a vanti,
          a sognare,
          a staccare,
          a non pensare troppo;
          molte cose che realizziamo,
          sono spesso frutto di pazzie,
          di ribellioni,
          colpi di testa,
          di scelte contro tutto e tutti;
          come dice Erasmo,
          siamo spesso un po' pazzi,
          e un po' savi, o tutte e due le cose,
          messe insieme.
          Composta martedì 8 dicembre 2015
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            Scritta da: Stefano Medel

            Igiene mentale

            Gironzolo per la città,
            che niente sa,
            e ancora meno capisce qualcosa di me;
            sanno solo darmi addosso,
            sono qua,
            il pazzoide,
            lo svitato,
            chi dice questo o quello,
            la gente sono solo tubi digerenti,
            sanno solo,
            mangiare,
            dormire, bere
            e fare un'altra cosa, se ci riescono.
            E gli tira ancora;
            noi dell'igiene mentale è così,
            non c'è verso,
            siamo sempre alla berlina,
            sempre screditati,
            coll'ombra del sospetto,
            qualunque cosa facciamo, e dobbiamo
            sforzarci il doppio,
            per ogni cosa, per dimostrare,
            non solo che sappiamo farla, ma
            che anche non è vero, che non abbiamo testa
            e che abbiamo i numeri;
            se sei dell'igiene mentale,
            sei bollato, per tutta la vita;
            e devi lottare a destra e a sinistra,
            per dimostrare,
            che vali
            qualcosa,
            e non sei solo un picchiatello,
            un toccato.
            Composta giovedì 3 dicembre 2015
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              Scritta da: Stefano Medel

              Ribellione musicale

              Eli sta chiusa nel suo abbaino,
              e non parla con la gente;
              se anche parlasse,
              nessuno l’ascolterebbe,
              se anche lo facessero,
              nessuno
              poi la capirebbe;
              ed allora passa le giornate intere,
              ad ascoltare,
              le varie band musicale;
              da qualche tempo,
              c’è una musica nell’aria,
              c’è un vento nuovo,
              è la ribellione,
              è la contestazione
              a questo sistema,
              a questo mondo schifoso,
              ribellione,
              ancora ribellione,
              che ti dice,
              di mollare le menate,
              e di metterti  a lottare,
              anche s e ti sono tutti contro,
              e dormono tutti
              e hanno il cervello corto,
              e la massa,
              si accontenta sempre,
              e vive nella stupidità
              e l’ignoranza,
              e seguono il gregge,
              delle idee altrui,
              e delle mode dei potenti,
              che ci vogliono tutti deficienti
              e con pochi pensieri,come bestioline.
              Musica ribelle,
              ribellione,
              a tutto questo,
              me ne frego,
              e non seguo il carrozzone,
              sto fermo o vado via,
              e vivo la vita mia.
              Composta martedì 1 dicembre 2015
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                Scritta da: Stefano Medel

                Paese

                Paese,
                tra bricchi, fossi
                e colline;
                tra filari
                e capannoni,
                tra vecchio e nuovo;
                un po' provinciale,
                un po' bastardo,
                e fetente
                e anche irriverente;
                fatto di pettegolezzi,
                luoghi comuni,
                soliti discorsi
                da osteria;
                il calcio,
                le donne,
                i soldi;
                vita banale e
                lineare;
                a volte,
                vorresti andartene;
                ma sei affezionato
                ai posti,
                come i gatti.
                Paese un po'
                addormentato.
                Composta lunedì 30 novembre 2015
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