Poesie inserite da Stefano Medel

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Scritta da: Stefano Medel

Montagne

Sagome delle montagne,
lungo lo stradone di voltaggio;
le punte e le creste fanno ombra,
e si sente il fresco della montagna;
natura verdeggiante,
cespugli, alberi,
arbusti,
verzura;
sembrano monti
indonesiani
del Borneo;
mentre la macchina gira lungo i tornanti;
e si arrampica verso il paese;
mi perdo nella natura selvatica,
e mi godo il silenzio,
e la pace;
sentieri sterrati,
viuzze e passaggi;
villini nascosti,
e i caprioli che vanno,
e brucano nascosti,
ma non tanto.
Composta mercoledì 13 giugno 2012
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    Scritta da: Stefano Medel

    Paese

    Paese fetente,
    sempre le stesse facce,
    le viuzze ed i carugi
    mezzi genovesi;
    la piazza del mercato,
    i lampioni,
    i viali dei tempi di nonna;
    il posto,
    dove sorgeva la vecchia casa,
    di quando eri piccolo;
    ti sembra ancora di vedere
    il nonno tornare a bordo del camion
    di lavoro,
    quando faceva l'operaio,
    e tornava dal lavoro;
    e tu l'aspettavi in un angolo,
    da piccolo;
    come era tutto diverso,
    e semplice, allora;
    come la città era differente;
    il tempo è passato, forte,
    gli anni sono volati;
    e non ti piace questo presente;
    in questo paese del cavolo;
    poter partire,
    e lasciarti tutto alle spalle;
    dimenticare,
    andare via lontano,
    in un posto d'europa,
    via di qua,
    libero da tutto,
    vita nuova;
    paese fetente.
    Composta martedì 12 giugno 2012
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      Scritta da: Stefano Medel

      Per i tuoi occhi

      In questa notte plumbea,
      diafana,
      e senza fine;
      mi resti tu,
      il tuo ricordo,
      il tuo pensiero,
      per i tuoi occhi,
      sfido il sonno,
      per i tuoi occhi,
      cammino fino a te,
      anche se sono stanco,
      per i tuoi occhi,
      ho ancora voglia di sperare;
      per i tuoi occhi,
      nei tuoi occhi,
      vedo qualcosa di buono,
      in mezzo a questo mondo così brutto
      e grigio,
      se potessi legarti,
      con un sentimento,
      se potessi fermarti,
      con un parola,
      se riuscissi a cambiare
      un po' la tua vita,
      e avvicinarla a me;
      per i tuoi occhi,
      lo farei.
      Composta lunedì 11 giugno 2012
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        Scritta da: Stefano Medel

        rotolando

        Rotolando,
        verso il mattino,
        mi muovo,
        mi giro e mi rigiro;
        rotolo verso il giorno novo,
        verso l'alba,
        e non vorrei;
        non voglio pensare,
        non voglio sapere;
        solo riposare,
        nicchiare,
        rimandare,
        tenere gli occhi chiusi,
        volare via,
        come una foglia stanca,
        staccata dal ramo;
        come un bambino
        innocente,
        fa sogni mesti;
        come un aurora
        delicata del mattino;
        rotolando,
        riposando.
        Composta martedì 1 maggio 2012
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          Scritta da: Stefano Medel

          Fermare

          Fermare tutto per un po',
          fermare questo nastro in moto,
          il film dell'esistenza,
          fermare ogni cosa un pochino,
          per pensarci su,
          per riflettere,
          rimediare,
          e aggiustare gli errori,
          chiedere scusa,
          tornare indietro,
          ripensarci,
          e avere un'altra occasione;
          recuperare un amore perduto,
          e poter tentare di nuovo,
          a farti dire un sì,
          fermare un momento,
          questa corsa di tutte le cose,
          il bruciare della candela,
          poter fermare,
          fermare tutto,
          fermare.
          Composta venerdì 13 aprile 2012
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            Scritta da: Stefano Medel

            Il tempo della mia libertà

            Non ho tempo da perdere,
            quello che mi resta,
            serve a me;
            non mi interessa,
            chi dice questo,
            quello,
            io resto qui,
            non mi muovo,
            non mi sposto,
            non faccio,
            non vado,
            né corro;
            resto qua,
            e cerco la mia libertà,
            libertà,
            di perdere tempo,
            di indulgere,
            di rimandare a domani,
            di non fare, e stare a
            guardare il mondo correre,
            di pensare,
            riflettere,
            prendere fiato,
            stare attento
            a quello che faccio,
            non fidandomi di nessuno,
            libertà,
            cerco solo la mia libertà,
            libertà di pensare autonomamente,
            di avere sentimenti segreti,
            quando voglio io,
            di amare quando mi và,
            quando lo decido io,
            non perché lo dicono altri,
            libertà,
            la mia libertà.
            Composta sabato 18 febbraio 2012
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              Scritta da: Stefano Medel

              La notte e il suo mondo

              Notte,
              guardo lo schermo,
              che sta immoto,
              e attende se lo accendo o lo spengo;
              come un bambino disattento,
              pronto a voltarsi,
              e a fissarmi indifferente;
              guarderò la tele oppure no,
              non so, la notte mi sfugge,
              mi circonda,
              mi pervade,
              con le sue ore piccole,
              che sembrano durare
              un eternità,
              e non passare mai;
              le tre,
              o forse di più,
              la notte mi apre le braccia, e mi accoglie,
              nel suo antro oscuro,
              di rumori soffocati,
              di gente che russa,
              di luci fioche dei lampioni,
              e strade deserte e spopolate,
              dal freddo,
              e la brina che riga le macchine,
              con l'erba bagnata,
              e un silenzio sepolcrale;
              questa è la notte,
              e il suo mondo,
              e io ci sono dentro,
              con il mio sonno fuggito.
              Composta sabato 3 dicembre 2011
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                Scritta da: Stefano Medel

                Sera novembrina

                Buio novembrino,
                che scende presto,
                e oscura la città,
                il paese, e ogni dove;
                non fai tempo ad uscire,
                è già notte,
                e arriva la tristezza e
                la malinconia d'un inverno,
                che torna ogni volta,
                a rompere le balle,
                coi suoi silenzi,
                i suoi freddi,
                i suoi stati letargici,
                la natura sopita,
                e anche la gente,
                che è più pigra,
                e ha meno voglia di uscire,
                e di lavorare,
                e tutti scappano a casa,
                per sfuggire al gelo e
                alla brina;
                e l'edificio, si svuota repentino,
                rimangono pochi ritardatari,
                quiete,
                pace,
                esco e rincaso,
                pensando alle mie cose.
                Composta mercoledì 30 novembre 2011
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                  Scritta da: Stefano Medel

                  Blade runner

                  Ho visto cose,
                  che voi umani non
                  potete concepire;
                  navi in fiamme al largo
                  dei cieli di Orione,
                  le supernova collassare
                  ed esplodere e collidere nel buio siderale;
                  e relitti di guerre dimenticate,
                  al di là della galassia;
                  adesso,
                  però,
                  è tempo di morire,
                  e questi ricordi svaniranno
                  per sempre come gocce di pioggia,
                  la mattina di rugiada,
                  dopo il temporale;
                  adesso è tardi,
                  umano,
                  adesso,
                  è tempo di
                  morire.
                  Composta mercoledì 23 novembre 2011
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                    Scritta da: Stefano Medel

                    Strada di foglie

                    Strada di foglie,
                    viale cosparso di foglie gialle
                    ocra e scarlatte,
                    ai lati della strada,
                    spazzate dal vento,
                    e dai netturbini,
                    inondano la via,
                    rotolando la centro
                    del passaggio,
                    mare di foglie,
                    che sa di fine,
                    di termine,
                    della stagione,
                    conclusione d'un ciclo,
                    la natura và a sonnecchiare;
                    silenzio e quiete
                    autunnale,
                    pausa di tutto,
                    la strada,
                    invasa dall'autunno,
                    acquista i mille colori
                    delle foglie morenti,
                    senso della natura,
                    stagione intermedia.
                    Composta giovedì 10 novembre 2011
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