Un battito d'ali d'una farfalla parigina.
Capitolo: IXScegli la pagina:
...da tradizione presi della cioccolata calda; storicamente tra le cose più buone da gustare il questo bar.
Faceva freddo fuori. Ormai era fine Agosto e la sera si sentiva il bisogno di coprirsi.
Nei tavoli tutt'attorno a me c'era tanta gente ma nessuno che attirasse la mia attenzione. Fui distratto da uno squillo che indicava l'arrivo di un sms. Era Lei.
Il messaggio diceva:
" Sento l'umido della tua bocca su di me, tra le mie gambe, ovunque. Ti voglio, adesso. Girati, sono proprio dietro di te. "
Sentii un nodo alla gola. Sino a quel momento non avevo la minima idea con chi dialogassi nelle mie chat notturne, Chat, che anche quella sera pensavo di ritrovare una volta rientrato a casa.
" Ci imponemmo, scambiandoci i nostri pensieri, di non sentirci mai; era l'unica promessa e vincolo per poterci, un giorno incontrare, ed io ritrovare pace da un turbamento che solo Lei era riuscita a crearmi, scuotendomi l'anima ".
Non sapevo cosa fare. L'orologio del telefono indicava le 23: 18, la cioccolata, prima fumante, adesso appariva gelida ed ormai priva di consistenza; avendola già consumata quasi tutta. Il cameriere con molta gentilezza mi chiese:" "vuole dell'altro signore"? ". Io risposi:" si,... [segue »]
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