Lettera a te che non sei più qui
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...mio cuore lei apriva le gambe a te...
Il giorno non vedevo l'ora di vederti, secondo me avresti amato il nostro bambino, saresti stato felice del nostro piccolo Leonardo; si perché come tu sai in ospedale mi dissero che era un maschietto, ma la sera appena arrivasti mi accorsi subito che tutta la mia gioia non sarebbe durata, dicesti subito chiaramente che non era il caso di tenere quel bambino, piansi tutte le mie lacrime, ma a te non importava niente nè di me nè del mio bambino.
Ti implorai di fronte all'ospedale, piangevo senza riuscire a prendere fiato, stavo di un male che non esistono parole per descrivere il mio dolore, mi rimbombano ancora nella testa le mie urla; "ti prego andiamo via, io voglio questo bambino, ti prego non farmelo fare", ma tu con la tua più naturale freddezza quasi a forza mi portasti dentro quel cazzo di ospedale, sai Giuliano, penso che non esista cosa più dolorosa e umiliante per una ragazzina di obbligarla a perdere quello che per lei era tutto, un figlio.
Sentirsi obbligata ad abortire contro la propria volontà, avevo tutti contro, nessuno era con me, mi dicevano "non puoi rovinare la tua vita ... [segue »]
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