Sono vecchio, povero, acciaccato e preda privilegiata del coronavirus, eppure sono felice
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Mi hanno detto che sono vecchio. È la verità. Hanno scritto che per noi vecchi il coronavirus è più pericoloso rispetto ai giovani. Pure questo è vero... Io però devo confessare che vivo questi momenti di grande confusione, di stati d'animo surreali e di diffuse preoccupazioni con uno spirito "leggero" perché, pur essendo vecchio, povero e acciaccato, pur vivendo in questo mondo sempre più senz'anima e senza cuore, sempre più complicato proprio nei riguardi degli anziani e maldisposto nei confronti di chi è mite, umile e garbato, io sono felice. Lo sono perché giorno dopo giorno cresce in me la consapevolezza dei meravigliosi doni avuti dalla vita. Sono italiano! Sono nato con l'amore nel cuore, il desiderio di migliorarmi, la volontà di costruire armonia, il rifiuto del male ed estimatore del bello, perché dal bello nasce il bene. Pure appartenendo alla generazione di quei vecchi (classe 1940) che non sono stati mai bambini - perché non si poteva essere bambini in quei terribili annì 40 vissuti in una Napoli distrutta dai bombardamenti, umiliata dalla miseria, mortificata dalla fame e lacerata da migliaia di vittime - sono felice perché sono sopravvissuto a quella guerra infame, alla mancanza di ogni bene di ... [segue »]
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