La morte del cigno
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...in grado di disegnare, dipingerò il suo volto, traccerò il mio nido. Poi potrò anche parlarle di ciò che pensavo di lei, di quando volevo che si accorgesse che c'ero anch'io, qui nel suo grembo. È che avrei fatto parte concreta tra loro. Certo che sarà bello descrivere i miei sentimenti, percepire anche quelli di lei, quanti umori, conosco della mia mamma. Quando il sangue le circola veloce so che è, energicamente in movimento. Quando poi ride è come sentire una fresca e piacevole aria, peccato che non ride spesso quanto vorrei. A volte è triste, quest'umore è percepibile anche quando dormo, lei non lo sa, ma io le dico in quei momenti che è la mamma più ricca, la più bella delle altre, perché dentro di lei cresco io, e credetemi non sono, solo un embrione, io posso veramente sentire, immaginare e soffrire proprio come un individuo che prova dolore; malinconica, gioia e passione. Non posso ancora accarezzarla, oppure baciarla, ma io ho un cuore come ogni altro bambino, un cuore vivo d'emozione. Un cuore malato e triste, ardente e passionale quando lei lo è, così ché, anch'io provo questi sentimenti. Chi afferma che io non sia in grado ... [segue »]
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