Io, reduce e malato dall'inferno del Golfo. Sto male da otto anni


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...decontaminazione) abbiamo misurato dosi altissime di radiazioni nei punti stabiliti nel deserto per il rifornimento dell'elicottero".
"Ho visto le ombre nere dei corpi lasciate dall'esplosione all'interno dei tank colpiti. Mi è parso di soffocare mentre i filtri della maschera antigas si intasavano di polveri e fumo nero dei pozzi in fiamme lungo Killing Field e ci voleva mezz'ora per sostituirli. Dentro le grotte e i cunicoli delle fortificazioni irachene abbiamo visto le loro armi sovietiche, le loro cose lasciate di corsa, i loro elmetti, americani, della guerra del Vietnam, nostro dono durante il conflitto contro l'Iran. Ho visto i prigionieri kuwaitiani torturati dagli iracheni e appena liberati; erano bruciati, mutilati".
"Ho preso in mano i proiettili inesplosi, ci dicevano che non c'era rischio, si potevano anche leccare e non sarebbe successo nulla. Ok, ma le polveri, che si sono depositate al suolo e lì sono rimaste per settimane?".
"Nelle notti del deserto suonavano gli allarmi anti-Scud. Sapevamo che erano carichi di agenti chimici. Molti sono stati abbattuti in volo: uscivamo fuori dai baraccamenti, seguivamo la traiettoria luminosa e poi l'esplosione. Eravamo stati vaccinati per questo: antrace, e altri agenti chimici. Ci avevano ordinato di non dire neanche agli altri alleati ... [segue »]

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    Riferimento:
    Il racconto di un soldato americano sul fronte dell'Iraq. "Ho toccato i proiettili di uranio non sapevo dei rischi".

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