Scritto da: Carlo Gragnaniello

Il Prigioniero di Auschwitz

Capitolo: 6

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...di libertà il quadro giornaliero dei camerati morti, l'ansia sulla sorte delle persone più vicine mi rendeva ogni giorno pazzo, la mia mente il mio cuore erano lacerati dalla sofferenza e dall'orrore.
Ma proprio di questo non potrò mai dimenticare un compagno del mio blocco, era un sovietico egli si chiamava Igor era un bel ragazzo più o meno aveva 18 anni appena compiuti, il suo corpo faceva pietà la fame e il duro lavoro gli aveva distrutto la sua bellezza sembrava un attore di Hollywood, aveva il corpo ricoperto dai lividi ad opero dei nazisti che lo violentavano costantemente con frustate o calci e pugni, aveva dei bellissimi occhi azzurri il cui colore mi ricordava sempre di più mia madre, nella baracca non parlava molto anzi quasi nessno non parlava regnava il silenzio.
Un giorno fummo aggruppati ad un gruppo di giovani ragazzi tra i 17 e 18 anni ebrei oppure testimoni di geova dove ci fu incaricato di lavorare per estrarre delle pietre per la costruzione di nuovi edifici del campo, eravamo sorvegliati da più di cinque soldati di cui ci tenevano sotto d'occhio con i loro possenti fucili.
Igor era stanco di vivere cominciò a diventar pazzo ... [segue »]

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