Famiglia
Eravamo due corpi in un anima sola, eravamo sorelle. Amavamo entrambe il profumo del mare e il vento tra i capelli. Stavamo ore, e ore sedute su di uno scoglio con lo sguardo rivolto all'infinito, in silenzio perché sapevamo ciò che pensava, sentiva, provava l'una per l'altra. Era la metà, era il mio cuore. E quando se ne andò lasciandomi sola, quella metà, si ruppe, frantumandosi per sempre. E dopo, nessun collante al mondo più potente potè rincollare i due lembi separati. Mi lasciò, terminando la sua corsa con la vita. Spezzando involontariamente anche la mia. Nulla fu più uguale, non si sentiva ridere, e scherzare, un silenzio assordante da farti esplodere i timpani. E così i giorni trascorsero in solitudine riempiendo le notti insonne, in ricordi e non ci fu alba che potesse svegliarmi dal quel dolore atroce, lacerante che come lame tagliuzzavano incessantemente il mio cuore. Mi ammalai e nessuno medicina fu in grado di sopperire a quella mancanza. Caddi in un profondo dirupo, nero come la pece e tutte le notti chiamo il suo nome. Aspetto paziente che mi venga a prendere per mano dal quel male oscuro dove nessuno può più salvarmi, tranne la morte.
Composto venerdì 18 gennaio 2019
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