Sigarette
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...a me pareva piuttosto una prigione. Fortunatamente c'era Leela. Anche lei voleva andarsene da quel posto, mi aveva detto una volta, mentre giocavamo con I mozziconi delle sigarette e alcuni avanzi del pane che ci aveva portato a pranzo. Donna le faceva fare cose che a lei non piacevano, con alcuni uomini in giacca e cravatta e voleva che smettesse di frequentare la scuola, ché laggiù le inculcano solo stupidaggini in quella sua piccola testolina, le aveva annunciato una sera. Leela allora era scesa nel nascondiglio segreto e mi aveva detto scappiamo, corriamo fuori da qui, solo io e te. Non sapevo cosa fare, se lasciare o no mio padre, che affermava di volermi bene, ma io non ne ero poi mica tanto sicuro. Leela però mi guardava con quei suoi grandi occhi color nocciola, inumiditi dalle lacrime che per troppo aveva trattenuto. Va bene, so io dove andare, le avevo sussurrato ad un orecchio, per non svegliare mio padre, che dopo aver bevuto e mangiato si era addormentato sul pavimento fra la cenere delle sigarette. Così le avevo mostrato il piccolo foglio di carta e sul suo volto caffellatte si era dipinto un bianco sorriso. Non mi ero mai ... [segue »]
Composto domenica 5 aprile 2020
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