Gregorio e le sue malinconie
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...mai percorso. Rimasero in silenzio tutto il tempo, ma le loro mani erano sempre più strette e lui aveva il timore di lasciare la presa, aveva paura che la donna potesse ritornare albero. Arrivò la sera e loro tornarono nel viale alberato e lei ritornò al suo posto, dopo che Gregorio le baciò la mano ancora umana.
Il giorno seguente Gregorio tornò accanto a quell'albero antropomorfo e riconobbe la forma di una bocca su uno dei suoi rami ed ebbe una fitta al petto, iniziò a sudare e le mani gli tremavano. Si sedette su una panchina vicina e arrivarono lacrime a rigargli il viso, la sua anima era confusa e smarrita. Era diventato pazzo? Era stato solo un sogno? Era una realtà alterata?
Mentre cercava di asciugarsi le lacrime e nascondere la sua confusione, mista a tristezza e timore, gli si sedette accanto una donna che guardandolo gli chiese se lui potesse posare per una scultura di legno che lei aveva intenzione di scolpire, lei che era una scultrice e che da anni, non scolpiva più, ma che in quel momento sentì un forte desiderio di imprimere nel legno l'immagine di Gregorio, con quell'imbarazzo candido che non sempre si vede ... [segue »]
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