Gregorio e le sue malinconie
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...in giro, un uomo che nasconde il suo pianto, un uomo dolcemente e malinconicamente innamorato.
Gregorio nel guardare la donna, si accorse che era la stessa donna di ieri, uguale alla donna albero che lo aveva accompagnato il giorno prima per la città. Lui gli baciò ancora una volta le mani e accettò di posare per lei e in pochi minuti si ritrovarono abbracciati come antichi amanti.
L'albero che aveva le sembianze di una donna, scomparve con tutte le radici e rimase un posto vuoto al posto di quell'albero di quel viale alberato, ma Gregorio soltanto sapeva che una magia era accaduta, accaduta proprio a lui che sapeva sognare, nonostante il dolore, l'inquietudine, la confusione, la solitudine. Adesso lui non era più ammalato di malinconia, ma era un innamorato ritrovato, ritrovato dalla donna che lo amava, sua moglie, la scultrice che lo riportò a casa e nel suo studio cominciò a scolpire il legno che da anni non toccava, da quel giorno in cui Gregorio aveva smesso di amare, di vivere come prima, di ricordare.
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