Astuta come una lucciola
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...cosa risaputa, che quando un ragno catturava la sua preda, non ci fosse scampo per la vittima del suo inganno. Il ragno uscì dalla sua tana, e con le sue zampe pelose incominciò ad avvicinarsi alla preda dicendo:
Piccola lucciola che tu sia la benvenuta, sappi che oggi la tua esistenza mi appartiene, ma il tuo sacrificio non sarà vano, servirà a nutrire me e i miei piccoli. Pertanto non esser triste, accetta la tua sorte con gioia, darai continuità al vivere.
Ti prego, abbi pietà, io sono solo una piccola lucciola, ma voglio fortemente vivere.
La lucciola aveva notato che il ragno era una femmina, e quando aveva fatto riferimento ai suoi figli aveva sentito una sorta d'inflessione vocale tendente alla dolcezza. E la lucciola che in quel momento era disperata di aggrappò a quella sensazione come alla sua unica speranza di vita.
Ti prego liberami, ho un compito importante devo depositare le mie uova, così facendo tu mangerai anche i miei piccoli, fallo per loro ti prego. Abbi pietà, anche tu hai dei figli.
Il ragno che sino a quel momento era stato imperturbabile, sembrò reagire in modo strano alla parola figli, e allora la lucciola che ne aveva ... [segue »]
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