Un crostino di verità in un'insalata di ortiche
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...Cappuccetto Rosso."
"Perché crediamo di vivere le nostre vite, quando poi sono le nostre vite a vivere noi? Tutto nell'esistenza succede per caso, e siamo noi a dare un significato agli eventi dopo che sono accaduti."
"È vero. Siamo portati a cercare nella realtà più simmetria di quante non ce ne siano. Probabilmente noi uomini capiamo della creazione quanto un cane capisce di telefonia mobile."
"È probabile. Infatti il mio cane non riesce a mandare un messaggino senza fare errori."
"Ha un cane?"
"Ho un cane, che però capisce poco di telefonia. E lui ha un umano, che sono io."
"Meglio il cane del gatto. Seppur quest'ultimo è una sorta di parcheggio cosmico, nel quale indugiano le anime, tra una incarnazione e l'altra. Ha una famiglia?"
"Sono un padre, o perlomeno cerco di esserlo. Ero un bravo padre, prima di avere figli. Poi sono nati loro, e le cose sono cambiate."
"Se ha figli, è condannato a rimanere un padre per tutta la vita. Loro, i figli, ci lasciano, ma noi non possiamo lasciarli. Mai."
"Lo so. Mai. Infatti li ho lasciati. Sempre."
"Io ho due nipotini. A loro non piace la realtà, tranne quando questa realtà dà loro uno spunto per ... [segue »]
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