Scritto da: Giuseppe

La cicatrice


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...Renzino, uno dei figli dei vicini.
Vicini si fa per dire: abitavano a 150 metri di distanza, ma in campagna le distanze sono relative. Renzino aveva un paio d'anni più di lui, ma era il compagno di giochi preferito. La famiglia di Renzino, brava gente, certo, era ben diversa dalla sua. Il padre, poi, incuteva un certo timore, con i suoi modi ruvidi da bovaro senza raffinatezze. Circolavano su di lui voci poco rassicuranti. Renzino era buono e simpatico, nonostante un bruttissimo soprannome che gli avevano affibbiato.
Egli non andava a trovarlo, per via del padre ma anche per paura di essere sgridato dalla mamma. Quando, però, Renzino passava dietro casa sua di ritorno dalla scuola, si accordavano per trovarsi a metà strada. Quel giorno di fine febbraio del'56 andò proprio così. Quando si videro, notò che Renzino aveva in mano uno "stegagno", l'accetta dal manico corto che i contadini usavano per tagliare i pali.
Suo padre-padrone l'aveva mandato in giro con quell'accidenti per far legna dai ceppi di platano lungo i fossi. Cominciò il lavoro.
Renzino era un bambino robusto e forte, ma aveva pur sempre nove anni appena. I fendenti che menava contro i pezzi di ramo erano ... [segue »]

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    Scritto da: Giuseppe

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    postato da , il
    non c'è male, amico! ho letto con piacere, continua!

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