La nuvola mutata
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...piangi? Dovresti gioire, invece.
La nuvola fece per guardare laddove proveniva la voce e vide un bianco gabbiano sciacquarsi il becco nelle acque cristalline.
Gabbiano cosa puoi capirne tu dei crucci di una nuvola?
Nuvola? Io non vedo nuvole qui intorno il cielo è terso e limpido.
Gabbiano, se io fossi in te mi sciacquerei anche gli occhi invece che il solo becco.
Guarda cara che io ci vedo benissimo!
Allora dimmi cosa sarei io se non una nuvola?
Tu una nuvola?
Disse sbellicandosi dalle risate il gabbiano, io le nuvole le conosco benissimo ma tu non sembri una nuvola.
Allora dimmi cosa appaio ai tuoi occhi?
No cara non devo essere io a dirti cosa sei, perché non provi tu stessa a riconoscerti. Vedi questo mare che da tanto osservi, in modo errato, ha in se la risposta alla tua domanda. Specchiati osservandoti e non osservando, e capirai cosa sei divenuta.
Il gabbiano riprese il volo immediatamente, e la nuvola decise che non avrebbe più cercato di capire cosa c'era nelle profondità del mare, ora voleva sapere cosa in vero fosse divenuta lei.
Fu allora che prese a guardare la sua immagine riflessa nella limpide acque del mare e non scorse nulla se non ... [segue »]
dal libro "Le favole dell'anima" di Cleonice Parisi
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