La nuvola mutata
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...l'immagine di un cielo sereno.
Tremò tutta nel capire che non aveva più corpo ed individualità, e prese a piangere disperata, e il gabbiano che in verità non si era mai allontanato davvero, si era solo spostato per permetterle di specchiarsi, le disse:
Cara perché disperi, non sapevi d'esser divenuta cielo, pensavi ancora d'essere una nuvola nera?
Il tuo destino era quello di divenire cielo terso, tu appartieni al tutto e come cielo limpido la tua essenza si specchierà in questo grande mare, non cercare oltre nei fondali di questo mare quello che era semplicemente l'ombra della tua precedente natura, tu da oggi appartieni al cielo.
Quella che era stata una nuvola nera, prese a guardare di nuovo nel fondale del mare e non vide più quell'oggetto non ben identificato, ma il limpido fondale di un mare cristallino.
Gabbiano ma come è mai potuto accadere, io che ero nuvola nera, figlia della tempesta e dei cieli nefasti del non vivere, oggi sono cielo terso, questo è un miracolo?
Tu lo chiami miracolo io lo chiamo semplicemente vita, tu hai condotto i tuoi passi sul giusto sentiero, seguendo dapprima il tuo tifone ed in seguito la tua ombra. Ogni cosa nel vivere segue la ... [segue »]
dal libro "Le favole dell'anima" di Cleonice Parisi
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