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...meritavano di meglio che tornare alla luce del sole, quanto del pannolino, del quale stupiva fosse ancora nei ricordi della signora. Ma dopo un paio di battute, lo straccio venne dimenticato ed iniziarono le scommesse sull'utilizzo dei primi due campioni. Chi asseriva che il damasco sarebbe diventato un centrino per il tavolo di noce antico della sala; chi invece optava per una shopping bag per la nipote della Lella, che frequentava l'Università a Bologna. Per il piquet c'era chi ipotizzava l'evenienza che potesse diventare una tovaglietta da colazione per il tavolo della veranda, chi ventilava la possibilità di un abitino per la pigotta che l'anziana signora stava confezionando.
Nel pomeriggio, la sora Lella si mise al lavoro: preparò un modello base ed iniziò a tagliare il damasco. Era un tessuto spesso, sarebbe stato adatto all'uso che ne voleva fare, ma con il tempo si era indurito ed era difficile tagliarlo. Dopo diversi tentativi, che misero a dura prova le dita artritiche dell'anziana, questa rinunciò all'impresa e gettò il damasco tagliuzzato nei rifiuti indifferenziati.
Provò quindi con il piquet, certa che il manufatto avrebbe preso forma con quel tessuto. Tagliò e imbastì, ma quando tentò di cucirlo con la vecchia macchina ... [segue »]
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